Via libera alla “nuova” Piazza Cittadella. L’opposizione abbandona l’aula

IL VIA LIBERA DOPO LE 20 – Dopo cinque ore di discussione è arrivato il via libera con il voto compatto del centrosinistra (astenuto il consigliere dei Liberali Filiberto Putzu) dal consiglio comunale di Piacenza al nuovo piano finanziario che sorregge il progetto di riqualificazione, comprensivo del parcheggio interrato, di Piazza Cittadella. Una pratica che si sblocca dopo quasi undici anni. L’opposizione non ha preso parte al voto uscendo dall’aula.

LA PROTESTA – Un pomeriggio aperto dalla protesta che ha unito Fratelli d’Italia, sinistra e ambientalisti, con uno striscione, all’ingresso di palazzo Mercanti, affisso da Legambiente, Alternativa per Piacenza, Rifondazione, Sinistra Italiana e Europa Verde, in cui si chiede di “mettere giù le mani da piazza Cittadella”.

La polemica si è quindi spostata in aula, dove le due consigliere di FdI Gloria Zanardi e Sara Soresi hanno esibito magliette nere con la scritta in bianco “Pratica di fretta, decisione sospetta”. “Non abbiamo potuto esercitare il nostro potere di controllo, visto lo scarso tempo a disposizione per esaminare la pratica, che necessita di un parere dell’Avvocatura” ha detto Soresi, durante il proprio intervento di richiesta di sospensiva della seduta. Sarebbe poi stato necessario, incalza, “chiedere un parere aggiornato a Anac. Perché tanta fretta?”.

soresi zanardi

Di parere contrario il capogruppo di Piacenza Coraggiosa, Boris Infantino. “Stiamo parlando di una pratica del 2012, tutta la documentazione è stata inviata nei tempi previsti”. Richiesta respinta, così come quella avanzata dalla collega Zanardi; le due esponenti di FdI abbandonano così l’aula.

piazza Cittadella

BONGIORNI “OPERATO CON CORRETTEZZA” – L’assessore ai lavori pubblico Matteo Bongiorni inizia la relazione, in cui illustra la pratica che non ha subito “nessuna interferenza, non bisogna mettere in dubbio la correttezza di chi ha operato a maggior ragione con la consapevolezza di essere sottoposti a verifiche da parte di organismi di controllo” ha detto. Rispetto alla possibilità, durante gli scavi, che vengano trovati dei reperti, “il rischio c’è – ammette Bongiorni -, ma la Soprintendenza ha autorizzato l’opera. Se verranno trovati dei reperti, il cantiere rallenterà. Per il tema idraulico, Ireti ha completato ispezione e la mappatura dei rivi urbani e non risultano impedimenti su rivi attivi”.

Matteo Bongiorni in Comune

LA DISCUSSIONE – “Non solo prestate attenzione alle osservazioni della minoranza, così come dagli stessi dirigenti. E mi riferisco al tema dell’effettivo interesse pubblico della realizzazione di quest’ora opera” fa presente Patrizia Barbieri, capogruppo della civica di centrodestra. “Perché tanta fretta – fa eco il consigliere di minoranza Jonathan Papamarenghi -. Stiamo parlando di un investimento che interesserà la nostra città fino al 2050, con un cantiere che rischia di paralizzare la città in un luogo strategico per la nostra città”. Per il consigliere, poi, l’amministrazione è stata, nei confronti del concessionario, “troppo accomodante, sia sul fronte delle tariffe che dei costi a carico della comunità. Quest’opera non sarà a costo zero, come si dice, anche in virtù della rimodulazione del canone minimo. Tanto per compensare i minori introiti si aumenteranno le tasse, come abbiamo già visto”.

Patrizia Barbieri

“Stupisce l’assenza del parere dell’avvocatura, anche perché il sindaco aveva detto a suo tempo di volersi tutelare vista la delicatezza della pratica” ribadisce Luca Zandonella (Lega). “Una politica meno arrogante avrebbe consentito con facilità di ricalendarizzare i lavori, favorendo una migliore partecipazione ai lavori” sottolinea Luigi Rabuffi (ApP). “Spero che nessuno voglia mettere il bavaglio ai consiglieri e ai cittadini, perché questa vicenda è il festival delle domande senza risposte. Perché dopo 15 anni di stop and go si è deciso di chiudere una partita fondamentale in tutta fretta?”.

“Siamo pronti a dare il massimo per migliorare la città, mettendoci la faccia e non tirandoci indietro anche davanti a pratiche complesse, mentre solo chi non fa nulla non rischia nulla. Piazza Cittadella è il simbolo del non fare” interviene Salvatore Scafuto (Pd). “E’ da oltre 10 anni che Piacenza aspetta di mettere ordine a piazza Cittadella, non è concepibile che a pochi passi da palazzo Farnese si trovi un rudere fatiscente, attorno al quale si parcheggiano delle auto. I bandi vanno onorati”. La possibilità che vengano trovati dei reperti non è un intralcio ma un’opportunità, sottolinea il consigliere Dem, di valorizzarli e farli diventare un’attrazione in più per valorizzare la città.

“Rimandare ancora, come ha chiesto la minoranza, avrebbe significato allungare ancora i tempi. Abbiamo fatto tutto quello che Anac ci ha chiesto” interviene il capogruppo del Pd Andrea Fossati. La risistemazione dell’area va di pari passo con altri importanti progetti, come il recupero del Laboratorio Pontieri e piazza Casali. “E’ una scelta di responsabilità, per costruire una città più solidale e più attenta ai bisogni dei cittadini, con un parcheggio a poca distanza da piazza Cavalli. Abbiamo deciso di scegliere e non di rimandare, come previsto nelle nostre linee di mandato. Le telecamere non bastano a tutelare la sicurezza, ma serve anche un parcheggio per far vivere il centro, così come non si può sempre coprire l’ex biglietteria con un telo, come era avvenuto durante la visita del generale Figliuolo”.

Una riflessione a largo raggio quella proposta da Paola De Micheli (Pd): “Per risolvere il problema di piazza Cittadella, che è un pezzo pregiato della nostra città, nessuno è stato in grado di tirare fuori un’alternativa a quella proposta dell’amministrazione. Si può essere contrari a questo provvedimento, ma senza mettere in atto due comportamenti inaccettabili, quello del sospetto e quello del benaltrismo. Il padre del presidente Mattarella, Bernardo diceva che la democrazia è un processo compiuto e credibile solo quando arriva a una decisione, la nostra maggioranza è consapevole di questa decisione su piazza Cittadella”.

“Perché, se le altre città osano, noi non dobbiamo farlo? Se verranno trovati reperti durante gli scavi, li valorizzeremo” dice Claudia Gnocchi, capogruppo della civica Tarasconi. “Si dice che porterà auto in centro, credo invece che un parcheggio interrato farà venire meno quel continuo girare delle macchine alla ricerca di un posteggio, con conseguente incremento dell’inquinamento. Questo progetto presenta più lati positivi che criticità”.

Filiberto Putzu (Liberali) ricorda la presa di posizione sul tema di Corrado Sforza Fogliani, con la realizzazione sì di nuovo parcheggio, ma in parte a cielo aperto come naturale collegamento con piazza Cavalli, vista una risistemazione di via Cittadella. Si tratterebbe quindi di recuperare il vecchio progetto della Baia di San Sisto. Putzu poi concorda sulle criticità del cantiere e l’impatto sulla viabilità. Perché non utilizzare una quota dell’avanzo o chiedere fondi Pnrr per recuperare il parcheggio, di cui ora resta solo solo scheletro, vicino a piazzale Milano.

“Questa non è una decisione politica, ma un calcolo politico. Voi vi volete presentare come quelli che decidono, ma il problema qui lo ha creato Roberto Reggi, con la gara indetta per la realizzazione del parcheggio interrato – obietta Massimo Trespidi, consigliere della civica Barbieri – Liberi -. Perché Dosi, nei 5 anni in cui ha amministrato, non ha avviato il cantiere? Dal 2012 al 2017 ha governato il centrosinistra. Ci sarà un motivo per cui la pratica si è arenata, perché volete far passare l’idea che lo stop sia arrivato dopo il 2017. Ma non è stato così. E’ stata fatta una gara, con un vincitore. Perché i lavori non sono partiti? Non si tratta solo di fare, ma di fare bene. Che confronto si può imbastire, con della gente che ha già deciso? Le perplessità avanzate non sono un tentativo di mettere i bastoni tra le ruote, ma il tentativo di chiarire se esista ancora o meno l’interesse pubblico per quest’opera. Una delibera di giunta non basta. L’Anac su questa vicenda ha aperto un fascicolo su questa pratica, prima di mettere il consiglio nelle condizioni di decidere in merito, meglio aspettare il parere dell’anticrimine, su un progetto che per di più non è all’avanguardia, perché risale a 15 anni fa”.

“Noi oggi non dobbiamo decidere se fare il parcheggio o meno, ma come dare esito a un contratto che già c’è” dice Boris Infantino (Piacenza Coraggiosa). “L’interesse pubblico c’è: in questo caso consiste nell’incremento dei posti auto, uniti alla riqualificazione della piazza, con costi che non vanno a incidere sulle casse del Comune, ma vengono spalmati su più anni e vengono ripagati da chi il parcheggio lo utilizzerà”. “Se la precedente amministrazione credeva invece che non sussistesse l’interesse pubblico, perchè non è stata revocata la concessione? Forse perché si temeva di dover pagare delle penali?”.

“Abbiamo vissuto tutto con grande senso di responsabilità, con anche i nostri dubbi – perchè la pressione che si è generata intorno a Piazza Cittadella nel corso degli anni è evidente -, ma lo abbiamo fatto nell’esercizio di quello che riteniamo il dovere di portare a compimento questa, così come altre, pratiche – la replica in conclusione dell’assessore Bongiorni -. L’assunzione del rischio oggi fa parte del mestiere, senza farlo a cuor leggero. Andrà come andrà, ma oggi siamo convinti che sia la scelta e l’assunzione di responsabilità giusta con tutta la consapevolezza del caso, anche dei rischi che si vanno a correre”.

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Era il 14 di dicembre del 2012 quando l’amministrazione comunale di Piacenza siglò il contratto di affidamento della concessione della progettazione definitiva ed esecutiva, della costruzione e gestione del parcheggio pubblico interrato in Piazza Cittadella, riqualificazione della piazza sovrastante, nonché della gestione aree di sosta a rotazione a pagamento, rimozione forzata e custodia dei veicoli. La firma arrivò dopo l’assegnazione del bando alla cordata di imprese vincitrici del progetto realizzato in project financing (in sintesi, i privati ci mettono i soldi per realizzarlo in cambio della gestione pluriennale e la riscossione delle risorse degli spazi sosta).

In mezzo ci sono state quattro amministrazioni comunali, quattro versioni del progetto (l’ultima approvata dalla Soprintendenza data 2020) e due tavoli tecnici per il riequilibrio di conti finanziari, perchè nel frattempo i costi sono naturalmente cambiati e non solo per l’inflazione. La giunta Tarasconi, in contrasto con l’espressione di quella precedente, nel dicembre scorso aveva ribadito (come nel 2012) l’interesse pubblico nei confronti dell’opera, che dovrebbe dare una risposta almeno parziale alla carenza di parcheggi nel comparto nord della città.

In questi undici anni di paralisi piazza Cittadella è rimasta un “non luogo” nel bel mezzo del centro storico cittadino, per ampi periodi adibita a parcheggio di superficie, con un obbrobrioso edificio (l’ex stazione delle corriere) che campeggia nel mezzo e un’aiuola verde a ingentilirne l’aspetto. Il consiglio comunale in programma oggi, lunedì 31 luglio, ha la possibilità di indicare finalmente una via d’uscita a una vicenda che dal punto amministrativo si commenta da sè. Da rilevare che, essendoci un contratto già firmato a seguito di un bando già svolto regolarmente assegnato, in caso di risoluzione il Comune di Piacenza dovrebbe pagare un ingente indennizzo ai concessionari.

All’esame dell’aula, c’è infatti il “riequilibrio del piano economico finanziario della concessione della progettazione definitiva ed esecutiva e costruzione del parcheggio interrato, la riqualificazione della piazza soprastante e della gestione delle aree di sosta a pagamento”. La delibera è già passata al vaglio delle commissioni consiliari giovedì scorso e se riceverà l’ok dall’assemblea si partirà finalmente con la consegna delle aree per consentire i lavori.

Il nuovo piano finanziario aggiornato – frutto del lavoro del secondo tavolo tecnico riunitosi in cinque sedute nelle settimane passate –  che di fatto rende sostenibile dal punto di vista economico l’infrastruttura che verrà realizzata in project financing, ovvero sarà “pagata” con l’investimento dei soggetti privati che hanno vinto il bando e che gestiranno i posteggi per un congruo lasso di tempo, introitando una quota dei proventi (nel 2017 il valore dell’opera era stimato in poco più di 10 milioni di euro, ma è previsto l’incremento dell’investimento del concessionario di oltre 3,6 milioni di euro). Il nuovo piano finanziario, oggetto di una lunga e complessa rinegoziazione, comprende, tra l’altro, un rialzo medio delle tariffe dei parcheggi a pagamento e un allungamento di quattro anni della concessione per la loro gestione alla società Piacenza Parcheggi.

Nella delibera approvata col riequilibrio finanziario vengono sintetizzati i parametri economici da modificare per dare sostenibilità al progetto, che si traducono nella proposta di revisione delle condizioni contrattuali. Ecco i punti:

1- Proroga per un periodo pari a 4 anni e quindi sino a fine 2043, della gestione delle aree di sosta in superficie, rimozione forzata e custodia dei veicoli;

2- La durata della gestione del Parcheggio interrato, che sulla base di quanto previsto all’Art. 2 della Concessione, dovrà essere pari ad almeno 25 anni e quindi prevista in scadenza a fine 2049;

3- Riduzione del canone annuo minimo garantito:

per le annualità 2020-2021 per €/anno 660.000;
per l’anno 2022: € 800.000;
per gli anni 2023-2024: €/anno 850.000;
per l’anno 2025: € 800.000;
a partire dal 2026 sino al 2039: €/anno 900.000;
per l’anno 2040: € 1.000.000;
per gli anni 2041-2042-2043: €/anno 1.100.000 o sconto pari a 965.143,34 euro sul costo dell’opera.

4- Ridefinizione delle soglie per il calcolo del canone variabile, le soglie sono state ridefinite solamente nel periodo 2023-2039 stabiliti.

5- Incremento di 0,28 euro all’ora della tariffa media delle prime 3 ore di sosta negli spazi blu, a decorrere dal 01/01/2024, precisando che la tariffa media risultante dall’applicazione dell’incremento e dell’adeguamento Istat del Contratto di Concessione, non potrà in ogni caso risultare superiore ad 1,50 euro/all’ora;

6- Incremento dell’investimento a carico del Concessionario per totali 3.621.741,63 Iva inclusa.

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