Vie Romee, turisti in aumento sulla tratta piacentina. Da un’indagine critiche e suggerimenti

Vie Romee e via Francigena, turisti e pellegrini in aumento nel territorio piacentino. E’ quanto emerge da una indagine svolta dall’Osservatorio del Comitato Tratta Piacenza vie Romee-Francigena pro-Unesco fra esercenti e pellegrini di passaggio. Il clima di luglio e inizio agosto ha spopolato le città alla ricerca di refrigerio, ombra e spazi all’aperto in alta quota – evidenzia il Comitato composto oggi da oltre 70 aderenti fra professionisti, associazioni, diversi Comuni e enti privati della provincia, insieme a circa 150 esercenti, mossi dal desiderio di ottimizzare i 76 chilometri della Via Francigena piacentina -. Pochi passaggi nella pianura, diversi arrivi nel centro città, molte colonne di auto e bici lungo le valli e le vie Romee, Francigena in primis con tutte le varianti di collina e di montagna. Via degli Abati, via dei Monasteri, via di San Colombano, via del sale, del pane, dell’olio e delle tigule le principali frequentazioni”.

La recente stampa della cartoguida della Tratta Piacenza e della Banca di Piacenza ha avuto subito successo, tanto che dopo un mese si presume già la necessità di una ristampa: “Molto apprezzato – evidenzia il presidente del Comitato, Giampietro Comolli – l’elenco dei servizi pubblici e di 123 esercizi presenti in cartoguida. Si va dal pernottamento in ostello per giovanissimi alla camera 4 stelle del relais o del castello, dall’agriturismo per famiglia con bambini piccoli alla locanda con i cavalli per una lezione di equitazione, dal negozio del pane fresco di forno e della ciambella piacentina pronta all’alba prima di partire, fino anche al luogo per un massaggio ai muscoli stanchi. Le vie romee piacentine offrono di tutto di più: immancabili i castelli e le pievi, i sacelli e le dimore antiche e storiche, le piazze caratteristiche dei borghi per un gelato. Piacenza è nel cuore e destinazione privilegiata per lombardi e anche piemontesi, ma presenze sono in aumento da Svizzera, Francia, Belgio, Olanda, Polonia”.

Ma qualche critica non manca nelle interviste: tra queste – riferisce sempre il Comitato -, l’assenza di una segnalazione continua, riconoscibile, internazionale e anche un cartello-insegna delle “tappe e soste” consigliate; necessarie poi maggiori indicazioni preventive relative a dove passano i cammini storici e non solo sul percorso già avanzato. Si lamenta, inoltre, la mancanza di un servizio bagagli e delle segnalazioni di sorgenti acqua pubblica, oltre che di parcheggi (presegnalati anche a pagamento) per auto lontano dai parchi e boschi per non inquinare; servirebbe poi – segnalano alcuni intervistati – limitare gli accampamenti non consentiti e creare luoghi controllati e gestiti per la sosta con raccolta rifiuti. Qualcuno chiede anche la presenza di un pulmino elettrico nel weekend per le strade più alte in zona parco, per altri servirebbero più bike elettriche a noleggio. Tra le proposte, quella di creare una ricetta o un piatto tipico che identifichi la “Tratta Piacenza” rispetto a tutte le altre. “Cerchiamo sempre uno o più souvenir di Piacenza – segnala poi qualche turista straniero – ma non troviamo mai nulla. Pensateci”.

“Come Comitato – conclude Comolli – consideriamo le segnalazioni critiche costruttive che possono solo aumentare i pellegrini moderni, ovvero gli escursionisti e i camminatori verso le nostre colline e montagne”.

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