Cento ritratti piacentini in bianco e nero. A Palazzo XNL al via la mostra Perimetro

Cento volti piacentini in bianco e nero. Apre i battenti nel pomeriggio di sabato 23 settembre a Palazzo XNL la mostra fotografica ideata da Perimetro e Cesura con la collaborazione di Luca Santese, che racconta un lavoro collettivo dedicato alla rappresentazione della città attraverso le sue comunità artistiche. Nella mattinata si è svolta la presentazione in anteprima alla stampa mentre il pubblico può accedere dalle 17.

Nella galleria al secondo piano dell’istituzione, è allestita Perimetro Piacenza, la mostra fotografica che racconta il lungo lavoro collettivo dedicato alla rappresentazione della città svolto nei mesi scorsi con le sue comunità artistiche. Perimetro Piacenza è il titolo di un ritratto corale della città realizzato in collaborazione con la rivista Perimetro – Community Magazine fondato a Milano nel 2018 – e la partecipazione di Cesura e il suo co-fondatore Luca Santese, che attraverso workshop e campagne fotografiche ha portato alla luce un paesaggio urbano fatto di volti e luoghi inediti.

mostra perimetro

Nato dalla volontà di XNL Piacenza di raccontare la città attraverso metodologie e attitudini sviluppate da Perimetro, il progetto ha raccolto le voci e i differenti punti di vista che compongono Piacenza, restituendo una narrazione collettiva, capace di esprimere i contrasti, i luoghi, i personaggi, tutto ciò che contribuisce a dare il volto alla città. La mostra rispecchia in tre sezioni le tre fasi del lavoro di raccolta delle storie.

La prima è la Campagna dei 100 di Piacenza scattata da Luca Santese ed esposta integralmente, che costituisce il cuore dell’esposizione: cento ritratti in grande formato che accolgono il visitatore, e sono altrettanti sguardi sulla città e storie da raccontare. La seconda sezione è uno spazio dedicato ai progetti scelti attraverso una open call per essere pubblicati sul numero speciale della rivista Perimetro Piacenza: i lavori di Nicola Braga, Chiara Bussandri, Sergio Ferri, Andres Emiliano Maloberti, Alice Morelli, Nicola Roda e Alessandro Varacca. I temi sviluppati nel numero sono anche questa volta di varia natura e spaziano dalla sacralità della fede calcistica, vissuta sugli spalti dagli ultrà del Piacenza, attraverso il racconto di Nicola Braga, al quartiere della Farnesiana descritto con una serie di ritratti ambientanti in bianco e nero da Sergio Ferri.

 

Andrès Maloberti ci parla invece del Trebbia e della vita senza tempo che si svolge intorno al fiume, mentre Chiara Bussandri ci porta con il suo progetto “Umma” all’interno di una Moschea, forse l’unica della città, non da un punto di vista religioso bensì profondamente umano. Alice Morelli ci parla poi di “piacentinità” e lo fa attraverso un viaggio che ripercorre le tappe suggerite dalla nonna; è lei la custode del tempo che ci accompagna dalla città ai campi dei paesi limitrofi. Ancora Nicola Roda, utilizzando le sue bellissime parole, ci accompagna in un’osteria a Cisiano “dove si può ancora trovare un patrimonio umano, un modo di fare comunità in via di estinzione”. Completa la raccolta Alessandro Varacca che sceglie di parlarci del Natale e della sua nebbiosa rappresentazione in un’ottica nello stesso tempo iperrealista e surreale.

mostra perimetro

La terza parte della mostra è dedicata alle proiezioni, realizzati negli spazi di XNL Piacenza, dei progetti dei fotografi del workshop diretto dal direttore e founder di Perimetro Sebastiano Leddi – Eleonora Marzani, Emanuele Indolfi, Andrès Emiliano Maloberti, Nicola Rosa e Riccardo Garenna – e di altri fotografi che hanno preso parte alla open call e sono stati selezionati per la pubblicazione digitale sulle piattaforme ufficiali di Perimetro: Nicoletta Novara, Filippo Fontana, Carlotta Magrelli, Riccardo Garenna, Tommaso Serra, Paolo Michelotti, Nicholas Bosoni, Emanuele Indolfi, Emanuele Ferrari, Eleonora Marzani e Ada Anselmi.

mostra perimetro

“Sono grato a tutti partecipanti del progetto Perimetro Piacenza per l’interessante scambio condiviso e per avermi aiutato nel difficilissimo tentativo di provare a conoscere una città come Piacenza, svelandone aspetti a volte scomodi, ma molto autentici e che mi hanno permesso di aprire finestre d’osservazione a cui non avrei avuto accesso. D’altronde le città sono organismi molto complessi e possono essere raccontati con consapevolezza solo da chi li abita.” Sebastiano Leddi – Founder and Editor in Chief

Il programma Arte di XNL è promosso da Rete Cultura Piacenza, che comprende Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio dell’Emilia e Diocesi di Piacenza-Bobbio, e con il prezioso sostegno di Banca di Piacenza.

Apre XNL Aperto: itinerario fra i progetti d’arte contemporanea in città e provincia – In XNL inaugurano la mostra fotografica Perimetro Piacenza e Sul Guardare Atto1° / Massimo Grimaldi, poi Fenestella, DucatoPrize a Volumnia, Alfabeto Bianco, mostre negli spazi BFT, Biffi Arte, Rathaus, studi d’artista e progetti in provincia. Domani mattina aperti gli studi d’artista.

«Una mappa di progetti che ha l’obiettivo di promuovere le esperienze di arte contemporanea sul territorio, e con esse il territorio stesso. E l’unico modo per farlo, per avere una voce udibile, è lavorare insieme, creare delle connessioni: fra istituzioni, luoghi d’arte, generazioni, linguaggi artistici, epoche storiche».
Con queste parole il presidente di Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi ha introdotto la presentazione alla stampa della seconda edizione di XNL Aperto, progetto diffuso del territorio piacentino che, sotto il coordinamento di XNL Arte e la sua direttrice Paola Nicolin, mette in rete iniziative presenti in città e in provincia, pubbliche e private. Il proposito è quello di valorizzarle entro una cornice istituzionale, un’immagine condivisa (quest’anno l’ape, simbolo della laboriosità dei piacentini), e attraverso eventi speciali e aperture straordinarie.
XNL Aperto è sostanzialmente una mappa di progetti che partono insieme e inaugurano questo finesettimana, con un’apertura speciale degli spazi questa sera, dalle 17 alle ore 21, l’apertura domattina dalle 10:30 alle 13:30 degli studi d’artista che hanno aderito, e poi un mese intero in cui sarà possibile visita questi progetti ciascuno secondo i propri giorni e orari d’apertura.
In via XX settembre apre Fenestella (a cura delle gallerie private Cardelli e Fontana, Corvi-Mora, ED Gallery, greengrassi, galleria UNA); in via Nova è possibile vistare Alfabeto Bianco (Montrasio Arte Monza e Milano e di ZERO…); propongono i propri progetti anche UNA galleria (via Sant’Antonino); Biffi Arte (via Chiapponi); Spazio BFT (vicolo Edilizia); Rathaus e Concorto (entrambi in via Pietro Giordani); mentre nella magnifica ex-chiesa di Sant’Agostino Volumnia ospita la quarta edizione del DucatoPrize. Domani mattina, dalle ore 10.30 alle 13.30 sarà inoltre possibile visitare gli studi d’artista di Claudia Losi, Ugo Locatelli, William Xerra accanto a Nes Lerpa.
Aderiscono al progetto anche la Galleria Alberoni, la rete dei Musei Diocesani e in modo particolare il Museo Collezione Mazzolini; the Shit Museum di Campremoldo e Una Boccata d’Arte a Travo.
Durante l’incontro, a sottolineare l’importanza di promuovere la cultura come elemento essenziale di crescita per la comunità e di promozione anche turistica per il territorio, sono intervenuti anche la presidente della Provincia Monica Patelli, l’assessore alla Cultura del Comune di Piacenza Christian Fiazza e il direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali della Diocesi Manuel Ferrari quali rappresentanti di Rete Cultura Piacenza, l’accordo di istituzioni unite dall’intento di promuovere un programma culturale per la città.

A XNL SUL GUARDARE ATTO 1°/Massimo Grimaldi e PERIMETRO PIACENZA
Durante la seconda parte dell’incontro sono state introdotte le due nuove esposizioni che aprono oggi al pubblico in XNL e che con temperature diverse affrontano il tema della città e del suo patrimonio: Perimetro Piacenza, un lavoro corale svolto nei mesi precedenti in collaborazione con la rivista Perimetro che ha portato attraverso workshop e campagne fotografiche alla restituzione di un paesaggio urbano fatto di volti e luoghi inediti. In restituzione di questo percorso si trovano i 100 ritratti di volti piacentini – la Campagna dei 100 a cura di Cesura – Luca Santese; i lavori selezionati dei fotografi piacentini Nicola Braga, Chiara Bussandri, Sergio Ferri, Andres Emiliano Maloberti, Alice Morelli, Nicola Roda e Alessandro Varacca e le videoproiezioni di altri fotografi che hanno rpeso parte al percorso.
Contestualmente ha aperto anche Sul guardare, un ciclo di esposizioni dedicate alle opere meno conosciute delle collezioni dei musei piacentini a dialogo con artisti contemporanei. Questo primo atto della narrazione coinvolge la collezione della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e individua due opere che, grazie al lavoro dell’artista Massimo Grimaldi (Taranto, 1974), acquisiscono un nuovo senso: si tratta di Donna sudanese (1936) di Nardo Pajella e Ritratto di Emma Gramatica (1911) di Lino Selvatico. Accanto a queste opere, una serie di suggestivi lavori di Grimaldi instaurano innesti e cortocircuiti visivi capaci di sviluppare un discorso sulla poetica del ritratto e la rappresentazione dell’umano.

«Questa mostra è la conferma di una convinzione che da sempre mi appartiene: le opere d’arte non hanno mai finito di parlare e hanno sempre qualcosa da dire» – è intervenuta la direttrice della Ricci Oddi Lucia Pini durante l’incontro. A lei è andato il ringraziamento della curatrice della mostra Paola Nicolin, che ha concluso parlando della pratica artistica di Grimaldi: «Si tratta di un artista che persegue un’estetica finemente cesellata. Le sue opere, siano esse slideshow fotografici o figure grafico-pittoriche – da lui definite “spaventapasseri” – hanno una genesi complessa, che prevede l’uso progressivamente deformante di una moltitudine di app e di AI generativi. Ma ogni gesto artistico di Grimaldi diventa un gesto politico, che interroga le motivazioni dell’opera d’arte e la sua utilità, che indaga la natura pervasiva dei dispositivi tecnologici e la loro programmata obsolescenza, che preannuncia il probabile avvento di superintelligenze artificiali capaci di imprimere un’estetica autonoma non più umana; le sue opere seducono e insieme interrogano il nostro sguardo, introducendo una diversa narrazione, un guardare decolonizzato tanto poetico quanto futuribile».

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