“Covid come un’influenza ma dobbiamo proteggere i più deboli” Venti casi in Pronto Soccorso in una settimana

Negli ultimi giorni si sta assistendo a un aumento dei casi di Covid19 anche a Piacenza. “Il virus – evidenzia Mauro Codeluppi, direttore di Malattie infettive all’ospedale di Piacenza – deve essere considerato in causa tra i vari virus attualmente in circolazione in persone con sintomi respiratori anche lievi. L’incremento può essere determinato dalle diverse varianti che lo alimentano, tra le quali un paio di varianti di interesse con mutazioni multiple, e anche dal fatto che sono state tolte tutte le restrizioni prima applicate per limitarne la diffusione, facendo così aumentare la circolazione virale nella popolazione. Le varianti Sars CoV2 attualmente in circolazione non hanno condotto, per ora, a sindromi respiratorie gravi in misura significativa, e solo in casi limitati hanno portano al ricovero in ospedale dei pazienti. In questa fase dell’epidemia, un po’ come per l’influenza, l’attenzione adesso deve essere puntata sui pazienti fragili e con malattie croniche: insomma, dobbiamo proteggere i più deboli”.

È per questa ragione, come evidenzia lo specialista, che le uniche restrizioni ancora attive sono quelle che riguardano questa fascia di popolazione e i luoghi di cura. “In ospedale abbiamo ancora attive misure di sorveglianza, proprio per evitare il più possibile che il virus colpisca i pazienti con un sistema immunitario già compromesso. Nei luoghi di cura è ancora obbligatorio anche l’uso della mascherina nelle aree dove sono ricoverati pazienti fragili, ed è corretto che questo sistema di protezione rimanga in essere. Per altro non si può escludere che vengano ripristinate alcune misure ora sospese, qualora anche sul piano nazionale vi siano significativi incrementi del numero dei casi. Per proteggere i fragili, includendo anche le persone con età superiore ai 65 anni, esattamente come si fa per altri virus come quello dell’influenza, si andrà probabilmente nella direzione di una nuova campagna di vaccinazione abbinata. Sia i vaccini sino a ora prodotti che a maggior ragione quelli che saranno aggiornati per le nuove varianti, hanno dimostrato una eccellente efficacia, e un richiamo annuale aumenterà le difese specifiche delle persone più a rischio. Questa categoria di persone rimane effettivamente ancora a rischio di conseguenze gravi, ed è raccomandato che chi ha sintomi respiratori eviti per quanto possibile i contatti con tali pazienti. La vaccinazione irrobustisce quindi la risposta immunitaria e può proteggere, anche dalle varianti in circolazione”.

“Nell’ultima settimana – aggiunge Andrea Vercelli, direttore Pronto soccorso Piacenza – sono stati una ventina i casi di accesso al Pronto soccorso con sintomi simili a quelli del Covid. Di questi, i ricoveri sono stati solo tre e hanno riguardato grandi anziani. Stiamo andando nella direzione di un’infezione gestibile come le tante altre, per esempio, come l’influenza”. In ospedale abbiamo mantenuto alcune aree di isolamento, ma i flussi sono bassi. “Continuiamo a fare i tamponi ai sintomatici e, prima del ricovero, solo in alcune tipologie di reparto, come la Rianimazione, l’Unità coronarica e l’ambito oncoematologico. Il test rapido ci consente, in pochi minuti, di capire se una persona è positiva e quindi isolarla, per evitare che il virus possa circolare in ospedale. L’utilizzo della mascherina è inoltre essenziale per garantire la sicurezza dei pazienti”.

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