Handbike, arriva la diffida degli organizzatori. Il centrodestra “Il sindaco non ha detto la verità”

Nuovo capitolo della querelle sulla gara annullata del Giro d’Italia Handbike a Piacenza. La società organizzatrice dell’evento, Seo, avrebbe depositato oggi 29 settembre una diffida nei confronti di palazzo Mercanti. E’ quanto hanno affermato i consiglieri di minoranza del centrodestra, che ribattono all’annuncio dell’amministrazione di voler procedere contro gli organizzatori, imputando a loro la decisione di annullare l’evento.

consiglieri centrodestra

“Queste sono posizioni che servono a buttare la palla in tribuna” ha detto il consigliere della civica di centrodestra, Jonathan Papamarenghi, che mostra tutta la documentazione relativa agli accordi presi tra l’amministrazione e la società organizzatrice della competizione. “Come dimostrano le carte – afferma Papamarenghi – l’assessore Dadati ha abdicato ai propri doveri amministrativi. La nostra non è una posizione pretestuosa, semplicemente è dovere di un pubblico amministratore, davanti a dichiarazioni che rischieranno di mettere in difficoltà il nostro Comune, intervenire. Ripercorriamo così alcuni passaggi di questa vicenda: l’organizzazione della tappa piacentina del Giro d’Italia Handbike non parte casualmente, ma da una comunicazione del sindaco del 4 ottobre 2022, con la quale Katia Tarasconi propone la candidatura di Piacenza. Non è stata accettata la proposta di Seo di accettare la proposta di ospitare l’evento”.

“E’ un passaggio fondamentale – sottolinea il consigliere – per capire le varie responsabilità che sono seguite: il sindaco Tarasconi ha firmato il prontuario organizzativo, accettando tutti oneri connessi. Il Comune così è promotore e organizzatore dell’evento: nella documentazione si legge chiaramente che gli organizzatori locali dovranno prendere tutte le misure necessarie per renderlo sicuro, fornendo un numero sufficiente di volontari.” “Poi che il Comune – sostiene Papamarenghi – abbia deciso, in modo inopportuno, di affidarsi ad altre associazioni di volontariato è altra cosa, ma da qui a voler intentare una causa non è solo fuori luogo ma dannoso per l’onorabilità del Comune di Piacenza e anche per il suo bilancio”. Sempre nel prontuario, continua l’esponente del centrodestra, il Comune avrebbe dovuto “provvedere alla chiusura completa delle strade interessate dal tracciato, con il reperimento di personale idoneo per presidiare gli incroci con polizia locale, protezione civile e volontari. Questo è quanto il sindaco e l’amministrazione hanno accettato, con una serie di atti, a partire da una delibera del 24 novembre 2022. Nelle conferenze dei servizi che sono seguiti, alle quali ha partecipato l’assessore Dadati, era stato specificato che l’associazione Federciclismo, seppur non presente alle riunioni, il Comune si sarebbe rivolto a questa realtà per chiedere un supporto. Da una parte troviamo un nodo chiaro: la presa di responsabilità del sindaco rispetto all’organizzazione dell’evento, e dall’altro questo passaggio tra gli uffici che chiama in causa un’associazione sulla quale si vorrebbe buttare la croce. Viene da pensare che questa realtà abbia effettivamente fornito un elenco dei volontari, che il Comune e gli uffici competenti non abbiano mai contattato, fornendo loro indicazioni operative. Ma questa è solo un’ipotesi”.

“Qui si vuole buttare la palla in tribuna. Però, quando si dice che si vuole ricorrere alle vie legali, qualcuno che ha in mano queste stesse carte può decidere di farlo davvero – afferma Papamarenghi -. Infatti abbiamo avuto notizia che la società Seo ha depositato una diffida nei confronti del Comune. Un altro atto che porta alla concretezza dei fatti”. Per Papamarenghi quella che è stata minata è la “credibilità stessa dell’ente, perché un sindaco davanti ai suoi consiglieri dica delle cose diverse da quello che dimostrano i documenti, che lei stessa ha firmato, è un fatto estremamente grave, perché non rappresenta solo se stessa, il consiglio e la sua amministrazione, ma tutta la cittadinanza piacentina”.

“Si sta gettando fumo negli occhi dei piacentini da giorni – aggiunge Gloria Zanardi di FdI -, questo per confondere loro le idee e nascondere l’inadeguatezza dell’assessore Dadati e anche del sindaco. Su questa vicenda ci sono anche delle pecche sul fronte della comunicazione: ad annullare la gara è stato l’assessore Dadati, come si legge nella prima comunicazione di Tarasconi, o gli organizzatori come è stato scritto nell’ultimo intervento? Ad oggi poi continua il silenzio assordante del Garante delle persone disabili di Piacenza, ormai abbiamo perso la speranza che possa intervenire sulla vicenda. Se non lo fa adesso, quando?”. “Come opposizione – prende la parola Sara Soresi, capogruppo FdI – abbiamo depositato un’interrogazione per fare luce sulla vicenda (sarà discussa il 9 ottobre, ndr). Come avvocato so bene che una causa può durare anni e anni, quindi fa comodo dire che si andrà in giudizio. Ma si rischia non solo di perdere i 25mila euro che il Comune ha investito sull’evento, anche ulteriori risorse dei cittadini nel caso in cui si finisca per perdere. Noi abbiamo fatto l’accesso agli atti, anche per capire se fosse possibile recuperare almeno le risorse investite e la responsabilità del Comune nella vicenda è palese. In giurisprudenza vale lo scritto, non la parola”.

Si è poi aggiunta ai consiglieri anche l’ex sindaco e capogruppo della civica di centrodestra, Patrizia Barbieri. “Noi vogliamo tutelare la città e questo tipo di competizione, che vede in campo atleti disabili – ha detto -. Anche queste ultime iniziative (l’azione legale, ndr) che si stanno innescando e che confliggono con le prove documentali, non fanno bene alla città perché non solo si stanno innescando ulteriori polemiche, ma anche nuove azioni legali. E’ necessario ricorrere a un atteggiamento serio: si è creato un problema, ci sono delle responsabilità, e queste vanno affrontate, evitando di far scadere ulteriormente questa vicenda”.

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