Handbike, l’opposizione chiede le dimissioni di Dadati. Il sindaco “Ha la mia fiducia”

E’ approdata, come prevedibile, anche in consiglio comunale la vicenda dell’annullamento della tappa piacentina del Giro d’Italia Handbike, originariamente programmata per domenica 24 settembre, che non ha mancato di suscitare numerose polemiche. L’opposizione ha chiesto le dimissioni dell’assessore allo Sport Mario Dadati, al quale il sindaco Katia Tarasconi ha ribadito pubblicamente la fiducia: “Ci rendiamo conto quanto brutto sia stato quello che è accaduto, di fronte a quest’aula dico ‘abbiamo commesso un errore’ – ha detto il primo cittadino intervenendo in aula -. Ci dispiace, stiamo cercando di trovare una soluzione per rimediare, nella consapevolezza che l’errore è stato commesso un po’ da tutti . Ci prendiamo la nostra parte di responsabilità, non c’era alcun intento di sottovalutare o sottostimare quanto accaduto, purtroppo da trenta volontari previsti ci siamo ritrovati con zero”. “L’assessore Dadati ha la mia fiducia – ha aggiunto Tarasconi, che ha anche spiegato di aver preparato una lettera da inviare a tutti gli atleti – sa di aver sbagliato, ma conosco i suoi valori e so quanto tiene al mondo della disabilità per percorso personale e di vita. L’amministrazione si scusa, l’amministrazione c’è e stiamo cercando di capire come, e se è possibile, rimediare ad un incidente di percorso”.

Era stato il consigliere Jonathan Papamarenghi (Civica Barbieri-Liberi) a tornare sull’argomento, intervenendo durante la discussione sul bilancio consolidato per richiamare le risorse destinate alla manifestazione (25mila euro), poi saltata, e chiedere “un passo indietro” da parte dell’assessore Dadati. Quest’ultimo ha voluto ricostruire quanto accaduto, esprimendo, anche a nome della giunta comunale, il proprio “rammarico, sincero e al di là di ogni retorica” per l’annullamento della tappa: “In questi mesi – le sue parole – mi sono speso e ho lavorato affinché questa manifestazione potesse essere ospitata dalla nostra città. Il 9 giugno si è svolta una conferenza dei servizi nel corso della quale è stato dettagliato ogni aspetto dell’evento, nel verbale relativo si fa riferimento al coinvolgimento della federazione del ciclismo provinciale per assicurare il presidio dei varchi presenti lungo il circuito all’interno della città”. Si arriva quindi alla mattinata di domenica: “Intorno alle 9 del mattino mi sono presentato al punto di ritrovo degli atleti, come da programma era presente la polizia locale ma non il gruppo volontari che avrebbe dovuto presidiare i varchi transennati lungo il percorso per garantire la sicurezza degli atleti: mi sono subito attivato per tentare di capire in cosa consistesse il problema e purtroppo sono venuto a sapere che la presidente del comitato provinciale di Federciclismo aveva avuto un grave problema personale ed era quindi mancata la gestione dei volontari”.

“Mi sono assunto di fronte agli atleti, e mi assumo di fronte ai piacentini, la responsabilità di aver dato per scontato un passaggio di comunicazione tra Federciclismo e organizzatori della gara, ai quali tuttavia è in capo l’organizzazione dell’evento sportivo in tutti i suoi aspetti – ha proseguito Dadati -. Abbiamo tentato di attivare soluzioni alternative per garantire gli standard minimi di sicurezza, escludendo una parte del percorso e transennando in entrambi i sensi di marcia via IV Novembre. La direzione di gara ha quindi effettuato un ulteriore sopralluogo, ritenendo non fossero garantiti gli standard di sicurezza, in quanto gli accessi transennati non erano presidiati dai volontari, e decidendo di annullare la partenza. A quel punto, con mio grande rammarico, abbiamo comunicato la decisione agli atleti, una decisione dolorosa ma con l’obiettivo di non sfidare il fato in merito alla sicurezza, che resta la priorità”.

“Ci pare fuori luogo buttare la croce su volontari, che vanno ringraziati se partecipano e aderiscono – ha replicato Papamarenghi -, il Comune aveva delle responsabilità chiare e doveva occuparsi di certi aspetti. Il giorno precedente bisognava verificare le disponibilità e la mattina stessa, prima di annullare un evento come questo, fare tutto il possibile. Apprezziamo il chiarimento, anche se non ci accontenta, ma di fronte a una mancanza del genere, che ha creato un danno così grande per la comunità piacentina, per non ledere all’amministrazione e alla città serve un passo indietro da parte dell’assessore”. “Stiamo parlando di errori gravi – ha poi aggiunto rispondendo al sindaco – di fronte ai quali non si può dire solo ‘mi scuso’. Di fronte ad un danno economico, organizzativo e di immagine, ma anche etico di fronte alle persone che sono state escluse, non si può minimizzare”.

Richiesta di dimissioni alla quale si è associata anche l’ex sindaca Patrizia Barbieri (Civica Barbieri-Liberi): “Penso che ieri si sia registrata una brutta pagina, per rispetto alla città e al sindaco lei doveva dimettersi – ha detto rivolgendosi direttamente a Dadati -. Quello che è accaduto si poteva tranquillamente evitare, quando ci sono manifestazioni così importanti non ci si può permettere di essere impreparati. Di fronte a uno scivolone di questo tipo, l’assessore Dadati avrebbe dovuto rimettere l’incarico nelle mani del sindaco: almeno avremmo fatto bella figura come città nei confronti di chi all’esterno sta giudicando quanto accaduto come qualcosa di indegno”. Sulla stessa linea anche Massimo Trespidi: “Questa situazione si poteva risolvere in un solo modo: con una lettera di dimissioni dell’assessore indirizzata al sindaco”.

Critiche anche dalla collega Federica Sgorbati: “Sono rimasta basita da un video che ho visto e anche dalle scuse di oggi dell’assessore: leggendo un foglio non mi ha trasmesso assolutamente niente. Ieri ad un certo punto l’assessore ha proposto ad 80 atleti un giro al Festival del Pensare Contemporaneo: significa non aver compreso il danno che si è fatto e come stanno le persone che si hanno davanti”.

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