“Piacenza sia tra i protagonisti del Festival Verdi”, ok all’unanimità in consiglio

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Piacenza entri alla pari con Parma nell’organizzazione del festival dedicato a Verdi, beneficiando di finanziamenti ad hoc. La richiesta, illustrata in consiglio comunale dal capogruppo Pd Andrea Fossati, è stata approvata all’unanimità.

Fossati ha spiegato che va modificata la legge del 2012, che destina un milione di euro alla fondazione del teatro Regio di Parma per l’organizzazione del festival Verdi, che vedrebbe così modificato il nome in Festival Verdi di Parma, Piacenza e Busseto. “Così è un vulnus per Piacenza – osserva l’esponente Dem -, che non rientra in un festival che celebra il maestro a Verdi solo in quanto parmigiano. Non è una battaglia di retroguardia, ma il riconoscimento di una realtà storica: basti pensare che Verdi fu consigliere provinciale a Piacenza. Il grande compositore fu un piacentino e non è una questione campanilistica. Nel cartellone del Festival oggi invece manca ogni riferimento a Piacenza. La risoluzione chiede una compartecipazione delle due Fondazioni, quella del Teatro Regio e quella Teatri Piacenza in maniera paritetica alla realizzazione del festival”.

“Abbiamo sottoscritto con convinzione questo provvedimento – afferma Stefano Cugini (ApP) – è una questione campanilistica perché dobbiamo riconoscere che siamo arrivati dopo e sul lato pratico non abbiamo ottenuto risultati concreti, non siamo riusciti a scardinare la visione del Verdi parmigiano. Rischiamo che questa iniziativa non sia efficace”. “Oggi il teatro di Piacenza ha arricchito i cartelloni con le opere di Verdi – interviene Tiziana Albasi (Pd) – con questa risoluzione si tenta di entrare nell’organizzazione del festival, non in condizione di subalternità rispetto a Parma. In passato quasi tutti gli assessori che si sono avvicendati negli ultimi anni hanno cercato di ottenere questo riconoscimento per Piacenza senza esserci riusciti”.

“Non ci interessano le battaglie di retroguardia perché Verdi è un patrimonio dell’Italia e del mondo – sottolinea Jonathan Papamarenghi (Civica Barbieri – Liberi) -. Voteremo questo provvedimento anche se è il centrodestra che tiene particolarmente alla cultura e all’identità. I governi di sinistra di Monti e Gentiloni hanno invece dato i soldi solo a Parma”. “Si chiede un finanziamento di un milione di euro e la modifica del nome del festival Verdi, spero si vada a buon fine ma ricordiamo che Parma ha ottenuto i fondi anche grazie a una progettualità” osserva Filiberto Putzu (Liberali). “Giusto mettere al centro la figura di Verdi con questa iniziativa per cercare di colmare un gap, con la collaborazione dei nostri parlamentari piacentini” – conclude Stefano Perrucci (Pd).

“Con maturità questa aula può dimostrare l’interesse di lavorare insieme per il nostro territorio – afferma l’assessore alla Cultura Christian Fiazza -. Soltanto arrivando a Montecitorio possiamo ottenere il riconoscimento della realtà storica. Siamo convinti che, indipendentemente da chi si trova al governo della nazione, riusciremo a far comprendere che oggi Piacenza ha i numeri, le competenze e le capacità per concorrere all’organizzazione del festival Verdi. E’ un tema anche di ricaduta economica e turistica sul territorio. Se riusciremo ad ottenere questo riconoscimento ne beneficerà chi siederà al mio posto nei prossimi anni”.

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