Un anno e mezzo di conflitto in Ucraina “Non possiamo abituarci alla guerra”

Dopo oltre un anno e mezzo non possiamo assuefarci alla guerra in Ucraina. E’ il messaggio che si leva forte dopo l’incontro di sabato 9 settembre, organizzato dalla Cisl Parma Piacenza insieme con l’associazione “Nadiya” e con il patrocinio del comune di Piacenza, al Salone Monumentale della Biblioteca Passerini Landi a Piacenza con la partecipazione di esperti, rappresentanti politici e sindacali.

A portare il proprio punto di vista Simone Attilio Bellezza, docente dell’Università Federico II di Napoli e autore di numerosi saggi sull’Ucraina, Andrea Cuccello, segretario nazionale della Cisl, i parlamentari Paola De Micheli (Partito Democratico) e Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera, Mario Spezia, presidente dell’Associazione dei partigiani cristiani della sezione di Piacenza, e padre Mario Toffari, direttore dell’Ufficio Diocesano Pastorale Migranti. Moderatore dell’incontro il giornalista Michele Rancati. Nel suo intervento Tommaso Foti ha sottolineato l’esigenza di affrontare una fase nuova del conflitto: “Bisogna cominciare a pensare a una guerra che si sposta su altri terreni con l’arma letale che ha messo in campo Putin, che non è la bomba atomica ma il ricatto alimentare. Occorre considerare che il leader russo, dopo che un anno fa si è messo al tavolo con la Turchia, le Nazioni Unite e la stessa Ucraina per definire una possibilità di esportazione dei prodotti alimentari, oggi ha fatto saltare quell’accordo”.

Per Paola De Micheli “non possiamo abituarci alla guerra e non dobbiamo dimenticare l’invasore per capire quale sarà l’assetto geopolitico futuro del mondo, nel quale l’Europa non può essere uno spettatore passivo”. “Perchè il mondo sarà diverso e il nostro continente – ha ammesso – ha commesso qualche errore in termini di tempi e modalità sul suo posizionamento rispetto al conflitto. Lo dico da europeista convinta che avrebbe preteso e voluto più iniziativa politica, perchè se l’Europa non diventa protagonista vera, non solo per l’invio delle armi, sul piano politico per la difesa della democrazia, questo è un problema. Perchè la democrazia non se la passa bene nei nostri paesi, anche senza il conflitto ucraino, perchè viene vista come un orpello che non serve più a migliorare la vita delle persone. Se permettiamo che sia messa in discussione anche fuori dei nostri confini finiremo per indebolirla troppo”.

Ad introdurre il confronto seguito da un folto pubblico, Michele Vaghini, segretario generale Cisl Parma Piacenza, e Lyudmyla Popovych, presidente dell’Associazione “Nadiya” ODV a Piacenza, fondata nei primi giorni di guerra per portare aiuto in Ucraina oltre che per dare assistenza ai profughi nel territorio piacentino.

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