“Bene lo stop alla logistica diffusa, ma per Piacenza la viabilità resta una criticità”

Viabilità, infrastrutture e la natura sì strategica ma non prescrittiva del Ptav: sono queste alcune delle criticità sottolineate dai sindaci al termine della presentazione del Piano in Provincia di Piacenza. In un clima generale di soddisfazione, dopo oltre due anni di confronto, con il punto di mediazione raggiunto, non sono però mancate le sollecitazioni dei cittadini rispetto ad alcune problematiche che il nuovo piano lascia sul tavolo.

IL DIBATTITO – “Questo piano – dice Claudia Ferrari, consigliera provinciale e sindaca del Comune di Sarmato – è frutto di mesi di confronto con tutti i Comuni, durante i quali non è mai mancato il dialogo, per ragionare a livello sovracomunale. Forse grazie all’esperienza del covid noi amministrazioni del Piacentino abbiamo imparato a lavorare insieme e a confrontarci. Tra i punti importanti c’è la logistica: i nuovi insediamenti potranno sorgere solo dove ci siano le infrastrutture per supportarli, sia ferroviarie che stradali. E’ una decisione maturata sulla base dell’esperienza dei 20 anni precedenti, che hanno visto il nostro territorio è stato molto condizionato da questo punto di vista. Comunque il confronto non si chiude oggi, ma resta aperto”.

Presentazione Ptav

“E’ una giornata importante – continua Paola Galvani, consigliera provinciale di maggioranza e sindaco di Rottofreno – che segna sia la fine che l’inizio di un percorso che darà vita al Ptav. Un percorso che è durato anni e ha permesso di scrivere un piano che rispetta le diverse sensibilità sull’uso del suolo e ringrazio gli uffici del lavoro svolto. Siamo un territorio di confine rispetto ad altre Regioni: non possiamo permetterci di non essere attrattivi e competitivi, facendo impoverire il territorio perché le nostre aziende decidono in insediarsi altrove. Siamo la coda di una Regione molto dilatata verso il mare, dobbiamo ribaltare questa visione. Inizierò poi la mia battaglia per il completamento della tangenziale di Piacenza (oltre il Sordello, ndr). Non mi spingo a volere il casello autostradale, ma il completamento della tangenziale sì. Invito tutti i sindaci ad analizzare bene i dati, a fare segnalazioni e dare le proprie indicazioni”.

“Un buon amministratore è tale se valuta le sue azioni nel lungo periodo, sacrificando anche il consenso – interviene Lucia Fontana, sindaca di Castelsangiovanni -. Il mio impegno per la realizzazione di infrastrutture a servizio della Valtidone mi ha sempre visto assolutamente al fianco di tutti i colleghi amministratori. Proprio per questo è necessario anche continuare a dialogare con le Regioni confinanti”.

“Tutti i sindaci – sottolinea Katia Tarasconi, prima cittadina di Piacenza – si rendono conto dell’utilità che questo strumento ha: ciò che avviene in Comune ha una ricaduta sui Comuni limitrofi, bisogna evitare gli errori del passato. Così come bisogna cercare di mantenere un equilibrio, anche se è complicato, tra consumo di suolo, ambiente e sviluppo economico”.

Presentazione Ptav

Marica Toma, sindaca di Cadeo, osserva come la logistica abbia un impatto anche sui Comuni in cui non è presente. “Non abbiamo insediamenti sul territorio, ma siamo circondati con i poli logistici presenti a Pontenure e a Fiorenzuola. Questo causa grandi problemi di traffico, lungo la via Emilia: abbiamo controllato nell’ultimo anno questa situazione – afferma Toma – è esplosa. Negli anni precedenti era stata proposta la realizzazione di una tangenziale, opera che nel Ptav non figura ma noi vorremmo fosse presa in considerazione”.

“La presentazione del piano – aggiunge Patrizia Calza, consigliera e sindaca di Gragnano Trebbiense – è un punto di arrivo e di partenza. Questo documento è fondamentale, pone il tema della rilevanza dell’ente Provincia che qualcuno avrebbe voluto eliminare. E’ invece fondamentale per armonizzare le esigenze su un territorio vasto”.

Marina Mezzadri, assessore di Rivergaro, condivide “gli obiettivi che sono stati esposti, che il Ptav si propone. E’ molto stimolante il sistema del fondo perequativo, per enti come il nostro che non sono vocati a uno sviluppo produttivo”.

Il vice sindaco di Villanova, Emanuele Emani, pone invece il tema delle infrastrutture, “opere che devono essere fatte velocemente”. Gli fa eco la prima cittadina di Castelvetro Silvia Granata, che chiede lumi sul futuro del terzo ponte. “Non abbiamo logistica sul nostro territorio – dice – ma essendo vicini a Cremona, abbiamo le ripercussioni del traffico lungo le nostre strade”.

Giuseppe Sidoli, sindaco di Vernasca (ed ex direttore generale della Provincia) pone invece un altro tema: quali sono gli effettivi poteri di questo nuovo strumento di pianificazione. “Quale valenza giuridica e amministrativa ha questo piano? Chi vigila e fa in modo che venga attuato? Di documenti di pianificazione ne abbiamo fatti diversi, sono curioso di capire le differenze” chiede.

Romeo Gandolfi, primo cittadino di Fiorenzuola, anticipa che nella redazione del piano urbanistico generale del Comune è prevista la realizzazione di una tangenziale, concordando sulla problematica del traffico. “Lungo la via Emilia passano 25mila veicoli al giorno, di cui un quarto è rappresentato da mezzi pesanti. E’ ovvio che passando in mezzo ai centri abitati il problema c’è, anche se va distinta una logistica specializzata che lavora solo nei magazzini da quella che lavora nel manifatturiero”. Il sindaco Gandolfi fa poi altre due proposte: la messa in sicurezza della strada che collega Fiorenzuola con l’alta Valdarada e la candidatura a ospitare una stazione intermedia dell’Alta Velocità. “Sarebbe un’opportunità – dice – di attrarre turismo sul nostro territorio”.

Il direttore generale Vittorio Silva risponde alle osservazioni, in particolare a quella posta sulla natura del Ptav. “Ha come finalità quella di condividere l’idea di come dovrebbe essere la provincia del futuro – dice -. Ciascuno dovrebbe poi fare la propria parte. Poi servirebbe un soggetto più robusto, rispetto alla Provincia della riforma Delrio, per fare questa attività di controllo. Per quanto riguarda la richiesta di realizzare una sorta di via Emilia bis (come sostanzialmente richiesto dalla sindaca Toma, ndr), questo non compete all’amministrazione provinciale, ma nella pianificazione regionale: possiamo discuterne ma il livello di pianificazione è quello. La riqualificazione della fondo valle Valdarda invece è già predisposta in termini generali”.

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