Gli immigrati versano 81 milioni di Irpef, in regione Piacenza ha più contribuenti stranieri

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Quanto pesano i cittadini stranieri sull’economia del territorio? In provincia di Piacenza i contribuenti nati all’estero sono il 16,7 per cento del totale (il dato più elevato di tutte le province dell’Emilia Romagna), pari a 36mila 489, hanno prodotto nel 2021 circa 587milioni di reddito (in media il reddito pro capite annuo è di 16mila 460 euro) sul quale l’Irpef pesa per 81milioni. A svelare i numeri è il nuovo rapporto della Fondazione Moressa sull’economia dell’immigrazione.

Piacenza si conferma la provincia dell’Emilia Romagna con la maggiore incidenza di popolazione straniera: con 43.951 stranieri (21.719 maschi e 22.232 femmine) su un totale di 285.943 residenti (15,4%). Lo riporta la XXIII edizione del rapporto L’immigrazione straniera in Emilia-Romagna, a cura dell’Osservatorio sul fenomeno migratorio della Regione Emilia-Romagna, che propone una lettura sulla presenza dei cittadini stranieri mettendo in rilievo gli aspetti economici, demografici e quelli inerenti a flussi e a dinamiche migratorie. Al primo gennaio 2022 risultano 569.460 cittadini stranieri residenti in Emilia Romagna, che costituiscono il 12,8% della popolazione complessiva, con la nostra regione che mostra l’incidenza di popolazione straniera più elevata tra le regioni italiane. Nel contesto della dinamica di crescita già rallentata, nel corso del 2021 la variazione del numero di residenti stranieri si è attestata a poco meno di 5 mila unità (+0,8%), a fronte di una popolazione complessiva diminuita di più di 4 mila unità (-0,1%).

L’incidenza dei residenti stranieri – evidenzia il report – risulta più marcata e superiore alla media regionale nelle province Nord-Occidentali: oltre a Piacenza (15,4%), Parma (15,3%), Modena (13,6%) e Reggio Emilia (12,6%) mentre Ferrara, con un’incidenza del 10,4%, mostra il livello più basso. L’eterogeneità territoriale è ancora più evidente osservando la mappa a livello comunale dell’incidenza della popolazione straniera sul totale dei residenti al 1° gennaio 2022: si nota, ad esempio, come anche nelle province di Piacenza e Parma, che in media mostrano l’incidenza più elevata, vi sia una differenza tra le zone appenniniche, a minor incidenza, e quelle di pianura, a incidenza molto elevata. In generale i comuni appenninici mostrano incidenze ben più basse della media regionale ad eccezione dei comuni a ridosso del confine tra la provincia di Modena e la città metropolitana di Bologna e dell’appennino forlivese. Più in generale si può osservare che sono 92 su 330 i comuni emiliano-romagnoli con una incidenza pari o superiore a quella media regionale (12,8%). Il valore più elevato, 23,8%, si riscontra nel comune di Castel San Giovanni in provincia di Piacenza, provincia nella quale il capoluogo stesso fa rilevare un quinto della popolazione con cittadinanza non italiana.

Incidenza stranieri residenti su popolazione residente totale al 1.1.2022 in Emilia-Romagna: primi 25 Comuni

Gli stranieri residenti in Emilia Romagna appartengono a 175 Paesi diversi, ma solo 19 vedono una presenza superiore alle 5 mila unità e, tra questi, 7 Paesi di provenienza sono rappresentati da oltre 20 mila cittadini residenti in regione. I rumeni si confermano la comunità più numerosa con quasi 100.000 residenti (99.906), pari al 17,5% del totale delle presenze straniere (costituiscono la comunità più numerosa anche a livello italiano). Al secondo posto si collocano i cittadini del Marocco (10,9%) e al terzo gli albanesi (10,3%), seguiti da ucraini (5,9%) e cinesi (5,3%): questi cinque Paesi concentrano il 50% della popolazione residente straniera. Per l’insieme degli stranieri residenti in regione si conferma al 1° gennaio 2022 la prevalenza femminile (52,7% del totale degli stranieri residenti) che si ritrova in tutte le province, così come a livello nazionale. L’analisi per cittadinanza evidenzia le differenze nella distribuzione per genere, con comunità a netta prevalenza femminile, in particolare per le provenienze da Ucraina (79,1% donne), Moldova (67,2%) e Polonia (77,9%), ad altre a netta prevalenza maschile come per i cittadini provenienti da Pakistan e Bangladesh (circa 65% uomini) o Senegal (72,2%).

Le prime tre comunità più numerose a livello regionale risultano diffuse in tutte le province dovesi trovano sempre tra i primi cinque posti nelle graduatorie in ordine di presenza; dalle stesse graduatorie emergono altresì alcune particolarità. I cittadini indiani rappresentano la quarta comunità in ordine di presenza nelle province emiliane di Piacenza, Parma e Reggio-Emilia mentre negli altri territori non rientrano tra le prime dieci provenienze più rappresentate e a livello regionale si collocano al nono posto con 19.251 presenze. La comunità ucraina è presente prevalentemente nelle province di Ferrara e Rimini (terza posizione) e in quelle di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena (quinta posizione). Unico Paese del continente americano presente nelle graduatorie provinciali è l’Ecuador, in provincia di Piacenza.

Al primo gennaio 2022 poco meno del 60 % dei residenti con cittadinanza non italiana non ha ancora compiuto i 40 anni, mentre se si guarda alla popolazione totale oltre il 65% ha già superato questa soglia; il maggior peso della popolazione giovanile si riflette sull’età media che per i residenti stranieri è di 36 anni a fronte dei 46,7 anni della popolazione complessiva.

LAVORO – Nel 2021 – dati Istat – risultano occupate 258 mila persone di cittadinanza non italiana che rappresentano il 13% dell’occupazione complessiva. L’incidenza è più alta per la componente maschile, 13,3%, che per quella femminile, 12,7%. L’occupazione maschile incide per il 56,7%, pari a 146mila unità, mentre quella femminile interessa 111mila persone. Con riferimento alla posizione nella professione, l’81% degli stranieri occupati è operaio; la percentuale femminile è inferiore a quella maschile, 78,4% contro 82,9%. Il 6,8% è rappresentato da lavoratori in proprio, ma in questo caso la percentuale maschile è 8,6% mentre quella femminile 4,6 %. Al contrario, le impiegate sono il 13,4%, contro il 5% registrato dai maschi.

Come osserva Unioncamere, la crescita delle imprese in regione dipende quasi esclusivamente dalla componente straniera: l’incidenza percentuale di queste ultime sul totale delle imprese attive è infatti sempre in crescita, nonostante la fase pandemica, e raggiunge nel 2021 in Emilia-Romagna il 13,3%, dato superiore al 11,1% medio nazionale. Analizzando la forma giuridica delle imprese straniere, troviamo al primo posto le ditte individuali (41.933) che rappresentano il 78,8% del totale, al secondo posto le società di capitali (7.259 con il 13,6%). Seguono le società di persone (3.319 con il 6,2%) e le altre forme societarie (1,3%). Per quanto riguarda l’incremento dell’ultimo biennio va posta attenzione al forte aumento delle società di capitali straniere +15%, grazie alla normativa favorevole delle società a responsabilità limitata semplificata. Crescono ancora nel tempo le imprese individuali (+3,9% negli ultimi due anni) e le società di persone (+1,5%). In riduzione le “altre forme societarie” (-2,7%). Le imprese individuali straniere risultano presenti in tutto il territorio regionale, con una prevalenza nella provincia di Bologna (20,6%), Reggio Emilia (16,3%) e Modena (15,31). Se però si guarda all’incidenza percentuale sul totale delle imprese, il peso maggiore si registra a Reggio Emilia (13,9% di imprese con titolare straniero sul totale delle imprese attive), seguita da Ravenna (11,3%), Piacenza (10,8%), Rimini (10,4%) e Parma (10,3%).

ISTRUZIONE – Nell’anno scolastico 2021/22 sono oltre 609.833 gli alunni iscritti nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria, di questi 106.280 sono stranieri, pari al 17,4% del totale degli studenti: si tratta della più alta percentuale del ventennio (nell’a.s. 1998/99 il valore si attestava al 2,5%). Dopo la flessione dell’anno precedente, dovuta alle conseguenze della pandemia da Covid 19, gli studenti stranieri tornano a crescere: sono 1.481 ragazzi in più pari al +1,4%. Si mantiene invece l’andamento decrescente degli italiani. Questi ultimi diminuiscono anno per anno e si riducono nell’ultimo biennio del -1,0%. L’incidenza degli alunni stranieri sul totale degli iscritti risulta più incisiva, in ordine decrescente, nelle province di: Piacenza (24,2%), Parma (19,9%), Modena (18,5%), Reggio Emilia (17,0%), Ravenna (16,8%), Bologna (16,5%), Ferrara (15,9%), Forlì-Cesena (15,3%) e Rimini (14,2%). In merito alle cittadinanze, le più rilevanti sono: Marocco (16,4%), Albania (15,0%), Romania (12,4%), Moldavia e Cina (entrambe al 5,1%). I primi cinque paesi rappresentano insieme oltre la metà degli studenti stranieri.

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