Il consiglio comunale riesce a dividersi anche su una mozione antimafia

Tra gli argomenti che hanno animato la discussione in consiglio comunale lunedì 9 ottobre la mozione presentata dal Partito Democratico per chiedere la “pianificazione di iniziative di studio e ricerca del fenomeno mafioso sul territorio piacentino”: ad accendere gli animi il richiamo da parte di Costanza De Poli – che ha illustrato il documento – alla vicenda di Giuseppe Caruso, ex presidente del consiglio comunale condannato in via definitiva per associazione mafiosa.

“Nel testo della vostra mozione – ha replicato Nicola Domeneghetti (Fratelli d’Italia) – non si fa riferimento a Caruso, le cui attività illecite non hanno minimamente interessato l’amministrazione comunale, come ai tempi fu precisato dall’allora procuratore capo di Bologna. Purtroppo nessuna azienda, nessuna associazione, nessun partito è immune dal rischio di infiltrazioni mafiose, anche esponenti del Partito Democratico sono stati coinvolti in indagini per reati di questo tipo”. “Si parla di questi fenomeni perchè purtroppo sono comuni a tutti, non solo ad una parte – ha osservato l’ex sindaco Patrizia Barbieri (Civica Barbieri-Liberi) -. Non devono più accadere, questo è il vero tema: per questo bisogna affrontare la questioni in termini propositivi nell’interesse di tutti”.

A scaldare ulteriormente gli animi l’intervento di Salvatore Scafuto (Pd): “Ho sentito dire che l’annullamento della gara di handbike ha macchiato l’onore di questa città, ma ben altro ha macchiato l’onore di questa città (il riferimento è alla vicenda Caruso, ndr)…”, dando il via ad un acceso botta e risposta con Jonathan Papamarenghi (Civica Barbieri Liberi): “Nel momento in cui facciamo una classifica di cittadini di Serie A e di Serie B e continuiamo a portare avanti questa istanza come si sta facendo – ha affermato quest’ultimo -, si sta infangando davvero l’onorabilità di questa città. Questa non è volontà di combattere le mafie, ma diventa l’arroganza di una parte che è convinta di portare avanti a botte di maggioranza una mozione che volevamo fosse condivisa”.

“Quello di Scafuto è un intervento per sabotare il voto e il consenso unanime che si sta costruendo dietro questa mozione – ha concordato Massimo Trespidi (Civica Barbieri-Liberi). Un intervento divisivo che non aiuta il consiglio comunale a svolgere il proprio compito. Oggi abbiamo l’opportunità importante di esprimere un voto favorevole unanime su questa mozione per dare un messaggio chiaro a coloro che invece vorrebbero dividerci su un tema così importante”.

“La vicenda Caruso ha inferto al nostro territorio una ferita profonda, ma lungi da noi usare la vicenda a scopi politici . Il problema della classe dirigente è di tutti, non solo di una parte. E’ evidente come la costruzione di una cultura antimafia sia un’esigenza non solo nostra, ma di tutto il territorio nazionale” – ha detto il capogruppo Pd, Andrea Fossati, mentre il collega Sergio Ferri ha annunciato che non avrebbe partecipato al voto: “Una discussione su temi di questo tipo – ha sottolineato – non credo possa essere condotta in questo modo”. Stefano Cugini (Alternativa per Piacenza) ha invece espresso la sua contrarietà: “Non riesco a votare qualcosa che è sottoscritta e firmata da chi ha deciso di gestire il contraddittorio in quest’aula con arroganza. Non ci sono solo i contenuti, ma anche la forma”.

“Nonostante le strumentalizzazioni e le cadute di stile di alcuni interventi, per il contenuto della mozione voteremo in senso positivo – ha annunciato Sara Soresi (Fratelli d’Italia), con il sindaco Katia Tarasconi che ha auspicato un “voto unanime”.

Appello non raccolto dall’aula, che ha approvato la mozione con 24 voti favorevoli. Voto contrario da parte di Stefano Cugini, mentre non hanno preso parte alla votazione Patrizia Barbieri, Sergio Ferri, Barbara Mazza, Jonathan Papamarenghi, Federica Sgorbati e Luca Zandonella.

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