Piani urbanistici: semaforo rosso per tre su quattro. Valutazione aperta per l’area ex Camuzzi

Manca ancora l’ufficialità – che arriverà soltanto una volta redatti i verbali – ma sarebbe rosso il semaforo da parte del Comitato Urbanistico Area Vasta (Cuav) per almeno tre delle quattro proposte di trasformazione urbana presentate da soggetti privati e già illustrate pubblicamente, relative alla zona di Corso Europa (tre) e della Veggioletta (una).

I rilievi tecnici non hanno risparmiato nessuna delle quattro pratiche, ma quelli più pesanti – che determinerebbero il non accoglimento delle proposte di “accordi operativi” – riguardano i piani presentati per l’area “Galnea2” della Veggioletta (collocata fuori dal perimetro della tangenziale), per quella “Aid13 Sift” in fondo a Corso Europa (dove si dovrebbe insediare un mercato del fresco), e per l’altra area sempre lungo Corso Europa denominata “Al8 Germoglio“. La valutazione sarebbe ancora aperta invece per la quarta proposta, relativa alla superficie industriale dismessa di ex Camuzzi (Aid20 Camuzzi contigua al Germoglio) lungo Corso Europa, per la quale i proponenti privati avrebbero avanzato alcune modifiche sostanziali come la rinuncia alla quota di commerciale. A fronte di ulteriori richieste di integrazione e modifica del piano di trasformazione urbana, da soddisfare in tempi rapidi, il Comitato di area vasta potrebbe accogliere questa proposta. La decisione sarebbe tuttavia stata rimandata a una successiva riunione del Cuav.

Il rilievi mossi dal comitato di area vasta hanno riguardato la sostanza dei piani presentati, ovvero la compatibilità con la pianificazione comunale vigente (il vecchio Psc e il Prg, in attesa della redazione del nuovo Pug ancora in itinere) e anche con la pianificazione sovraordinata della Provincia e della Regione. La giunta comunale di Piacenza aveva autorizzato il deposito delle proposte di accordi operativi nei mesi scorsi consentendo di proseguire l’iter amministrativo.

Ricordiamo che il Cuav ha il compito di coordinare e integrare in un unico provvedimento l’esercizio delle funzioni che la normativa assegna ai diversi soggetti coinvolti nella valutazione degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, è presieduto dal direttore generale della Provincia Vittorio Silva e nella mattina del 24 ottobre ha visto la partecipazione del dirigente comunale del settore urbanistica Massimo Sandoni e del dirigente regionale del servizio qualità urbana e politiche abitative Marcello Capucci, e per la Provincia l’architetto Elena Fantini.

Erano quattro proposte di trasformazione urbana all’ordine del giorno del comitato, tre relative a Corso Europa, i due piani contigui del Germoglio e Camuzzi, e quello in fondo alla direttrice di accesso alla città, nei pressi della rotatoria di via Caffi, e l’ultima della Veggioletta sull’area denominata Galnea. Soltanto in caso di parere favorevole ogni accordo operativo potrà proseguire l’iter di approvazione che si concluderà con il passaggio in consiglio comunale entro il 31 dicembre.

Sin dall’inizio del loro iter, questi piani di trasformazione urbana – in tutto sono cinque, oltre ai quattro che sono già stati presentati, il quinto relativo a un’area di trasformazione in via Einaudi, con una consistente presenza di commerciale, è stato depositato in un secondo tempo e quindi sta compiendo il suo percorso “sfasato” rispetto agli altri, verrà illustrato pubblicamente il 25 ottobre alle 17,30 a S. Ilario – hanno suscitato accese discussioni politiche e anche dispute di carattere normativo. C’è chi sostiene che le pratiche (risalenti al 2019) siano “scadute” rispetto ai termini individuati dalla legge regionale – come l’ex dirigente comunale Claudio Maccagni – e chi avrebbe preferito un loro rinvio a dopo la definizione nuova della cornice urbanistica del Pug. Tutti i piani contengono infatti quote di nuovi spazi commerciali, alcuni dei quali con vocazione alimentare, che si andrebbero a insediare in comparti già decisamente saturi da questo punto di vista.

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