Sono stati i primi dieci giorni di ottobre più caldi dal 1871 ad oggi

Quella appena trascorsa è la prima decade di ottobre più calda mai registrata dagli strumenti dell’Osservatorio Alberoni, e quindi dal 1871 – l’anno dal quale inizia la serie storica – ad oggi. Lunedì è stata inoltre rilevata a Piacenza la temperatura massima record per ottobre nell’arco degli ultimi 150 anni, pari a 31 gradi. Confrontando le temperature medie del trentennio sulla prima decade di ottobre l’anomalia del 2023 è stata di più 4,7 gradi, con un dato medio di 21,2 gradi.

Di fronte a questi numeri oggettivi segnalati dalla Società Meteorologica Italiana che gestisce l’Osservatorio del Collegio Alberoni è difficile negare che il clima sia cambiato. Le previsioni non indicano cambiamenti di rilievo fino a lunedì prossimo: in questa settimana assisteremo a una graduale riduzione delle massime che tuttavia resteranno su valori sopra la media della stagione. Nel week end arriverà qualche nuvola in più ma è dall’inizio della prossima settimana che il quadro muterà con un cambio delle circolazione atmosferica e temperature in picchiata anche di dieci gradi.

Anche a livello regionale i primi giorni del mese sono stati segnati da un caldo record, secondo Arpae. Dalla fine di settembre si è andato rafforzando un promontorio anticiclonico di tipo subtropicale. Una configurazione meteorologica del tutto simile a quelle estive. Le temperature su tutto il bacino del Mediteranno centro-occidentale hanno pertanto infranto tutti i precedenti record. Il nord Italia e l’Emilia-Romagna non hanno fatto eccezione, raggiungendo il picco del caldo fra l’8 e il 10 ottobre. In queste giornate un numero crescente di stazioni ha superato i 30 ° di temperatura massima. Il giorno 9 di ottobre ben 139 stazioni della rete regionale su 256 attive hanno superato quella soglia, mentre in pianura la media delle massime in questo periodo dovrebbe essere 21 °C (periodo 1991-2020). Il superamento occasionale della soglia di 30° in una giornata di ottobre in un numero limitato di stazioni è un evento già accaduto nel passato, ma la persistenza ed estensione del fenomeno è del tutto inedita.

L’assoluta unicità di questa situazione appare chiara anche in termini di temperatura media regionale, come mostra il grafico seguente. Si osserva come dal primo di ottobre la temperatura media regionale in Emilia-Romagna, ottenuta mediando i dati dell’analisi ERG5 che usa in input tutte le stazioni del denso network osservativo regionale, sia rimasta allineata su valori prossimi o superiori ai record storici invece che nell’intervallo di normalità climatico delimitato dalla fascia verde (più o meno una deviazione standard intorno al valore medio 1991-2020). Dal giorno 8, un ulteriore riscaldamento della massa d’aria in quota, con 18 °C in libera atmosfera al livello di riferimento di 850 hPa, valore tipico del mese di luglio, ha fatto balzare la temperatura media regionale a 22 °C, superando di oltre 3 °C il precedente record storico stabilito nel 2001. Le persistenti anomalie termiche degli ultimi mesi stanno facendo salire rapidamente anche l’anomalia annuale, che al momento attuale ha raggiunto +1 °C rispetto al periodo 1991-2020, valore molto elevato e appena dietro al precedente valore record del 2022. Il grafico in tempo reale dove poter visualizzare il dato medio regionale e la previsione per I prossimi 15 giorni è disponibile a questo link.

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