Amazon Castello, Ugl “il venerdì nero dei ribelli per tutta la settimana”

Amazon, riprende la mobilitazione dei lavoratori del magazzino piacentino promossa dal sindacato Ugl. In una nota le Rsu Ugl terziario Veronica Rattazzi, Elio Di Martino, Andrea Greco, Luca Milani sottolineano che “nell’ambito delle azioni sindacali volte a manifestare il malessere dei lavoratori rispetto al rifiuto dell’azienda a concedere i benefici richiesti ed a fronte dell’aumento retributivo di solo l’1,1%, procede la mobilitazione dei lavoratori che si attuerà nella settimana dal 19 al 25 novembre coincidente con la campagna commerciale del black friday. Già da domenica 19 hanno preso il via gli scioperi che seguiranno con modalità intermittente”. “Ugl ritiene che siano questi gli scioperi opportuni e sacrosanti – si legge nell’intervento – in quanto attinenti all’attività lavorativa e non strumenti di supporto alla politica e che abbiano la coerenza di organizzare i lavoratori con lo sciopero dopo che si è chiusa (male) una trattativa e non nel corso della stessa, raggiungendo solo l’obiettivo di porla in condizione di stallo, come nel caso dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali”.

“L’azione sindacale parte dalle unità produttive e deve avere la capacità di contrastare l’ingiustizia sociale laddove più è evidente, come nel caso di Amazon (che ha avuto extraprofitti, non paga le tasse nel nostro paese, ha messo in atto ogni forma di precarietà possibile), non certo dai talk show televisivi. Vogliamo ancora sottolineare che la firma di accordi identici (nella sostanza) a quelli rifiutati da tutte le organizzazioni nel comparto del commercio ma sempre con Amazon, per i lavoratori che applicano il Contratto nazionale della logistica, mettono in concreta difficoltà anche la vertenza dei lavoratori del commercio di Castel San Giovanni ma nel merito non è arrivata alcuna risposta concreta e permane una situazione di irragionevole “doppia e contrastante posizione sindacale” che non sfugge e non è gradita dai lavoratori”. “Ci attendiamo ed auspichiamo segnali di rivolta – concludono – anche dalle altre sedi Amazon in Italia. Quanto meno per rendere chiara l’ennesima spregiudicata doppiezza tra declamazioni e realtà. Siamo seriamente preoccupati ed abbiamo invitato i lavoratori alla partecipazione, scioperando ma anche rendendosi attivamente militanti sindacali, che il diritto di sciopero, di confronto, di partecipazione sindacale, possa finire svilito e snaturato per un utilizzo improprio, inopportuno e fallimentare nei risultati”.

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