Costantini (Cna) “Dobbiamo cambiare la nostra cultura del lavoro”

È il pubblico delle grandi occasioni quello che ha gremito Sala Einaudi, a Lugagnano Val d’Arda, per la presentazione del libro “IBO Uomo bianco” (ediz. Antipodes) promossa dall’autrice Anna Maria Masoni. Evento che ha anche fatto da stimolo per una chiacchierata pubblica con Dario Costantini, presidente nazionale di Cna, coordinata da Jonathan Papamarenghi, che ben conosce sia il presidente Costantini che l’autrice – Anna Maria Perini, che si firma Masoni quando scrive a quattro mani col marito Ernesto – durante il cui mandato da sindaco era funzionaria comunale molto stimata dalla comunità.

Il primo cittadino Antonio Vincini ha portato i saluti e i complimenti per l’ottimo lavoro letterario, mentre Papamarenghi ha aperto la serata tratteggiando i contenuti dell’opera: “Masoni – ha detto – lascia momentaneamente il romanzo giallo, al quale si è dedicata con diverse pubblicazioni, per cimentarsi col genere biografico grazie al quale ci presenta la storia di Carlo, Lugagnanese d’adozione ma nativo di Bore, costretto a lasciare le colline piacentine per andare a lavorare tra Africa e Oriente. Ma è anche la storia di tanti Figli delle nostre terre, testimoni in giro per il mondo di tenacia, volontà, solidarietà e condivisione che sono tratti caratteristici del popolo italiano”.

“Si racconta di un “altrove”- spiega Masoni -, che porta nei luoghi più traumatici ma anche più belli del mondo; il protagonista ha visto il ‘male di vivere’ di popolazioni ostacolate nella crescita da immani difficoltà che hanno annullato il loro vitalismo.

IBO uomo bianco, come i bambini della Tanzania chiamavano il protagonista, e come lui i colleghi, ha interagito senza preconcetti con persone di culture e tradizioni diverse facendo emergere, attraverso al libro, una visione di opportunità e di arricchimento umano”.

Il collegamento con i problemi stringenti di oggi ha chiamato in causa il Presidente Costantini, alla guida Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola e Media Impresa e fresco dai lavori dell’Assemblea Nazionale 2023 di venerdì scorso.

Quello lugagnanese ha mostrato di essere un territorio importante per l’impresa: Costantini ha qui le sue radici, come pure Cristian Camisa, presidente nazionale di Confapi Industria, Attilia Jesini, “una delle donne – ha detto – più influenti per l’economia piacentina” e Gianni Copelli col suo ruolo nel sindacato (gli ultimi due presenti in sala). Ha esordito ricordando i principali temi che pesano sul mondo dell’impresa: il conflitto bellico, l’inflazione e i noti problemi energetici oltre all’impatto dei cambiamenti climatici, che incidono sulle nostre vite e quelle delle aziende.

“Ma l’emergenza che più preoccupa il mondo dell’impresa – ha sottolineato Costantini – e quella del lavoro: è ripresa l’emigrazione, soprattutto giovanile, verso altri Stati per trovare nuove opportunità: dal 2006 ad oggi è aumentata del 91%. Anche da ciò dipendono le difficoltà per le imprese nel trovare lavoratori: forze sociali e politica devono pensare a qualcosa di nuovo.

“Un problema – sottolinea – che accomuna tutto il sud Europa. Dipende dai salari ma non si può ignorare che i giovani spesso non trovano soddisfazione nel lavoro in Italia: soprattutto nel nord Europa si può far carriera più velocemente con le qualifiche acquisite da noi”.

“Una vera emergenza per cui CNA ha presentato al Governo il progetto sui corridoi professionali, per realizzare scuole di formazione che insegnino i mestieri, la lingua e le regole del nostro Paese nei paesi emergenti, dove anche il protagonista del libro ha lavorato: non si possono chiudere gli occhi sui molteplici problemi legati all’attuale immigrazione figli della mancanza del fatto che certi temi non sono stati affrontati”.

“Il nostro problema – continua – è però anche legato alla cultura del lavoro: si privilegiano modelli di influencer che con un clic sul cellulare, dove ostenta ricchezza, catalizzano l’attenzione di milioni di persone; sporcarsi le mani con il lavoro è considerato socialmente squalificante: è sbagliatissimo e difficile in questa epoca dell’immagine si potrà far comprendere a qualsiasi adolescente il valore del lavoro, che ha riscattato e fatto crescere il nostro Paese rendendolo rispettato e ambìto nel mondo”.

Tra i temi anche l’attesa di mesi caldi sul fronte della contrattazione “per imprese e per sindacati”, quello del reddito minimo di legge “che non è il vero problema in un mercato del lavoro nel quale le imprese sono disposte a pagare anche di più pur di tenersi vicino i propri collaboratori”.

Se quindi politicamente la strada da percorrere è ancora tanta, culturalmente dobbiamo fare passi avanti nella concezione del lavoro per dare maggiore dignità a chi lo svolge, incoraggiati dal fatto che all’estero il Made in Italy garantisce ottima reputazione, credibilità e interesse ancora impareggiati.

Un messaggio di fiducia ha però chiuso la serata: “dobbiamo tanto alla nostra storia, e agli imprenditori lungimiranti che hanno fatto crescere il Paese, e con loro ai tanti lavoratori che, come Carlo-IBO, sono la risorsa più importante di qualsiasi impresa e della nostra Società. Il lavoro, qualunque esso sia, e il maggior tratto distintivo di dignità di un individuo e il libro di Anna Maria Masoni lo sottolinea”.

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