Gastronomia e cultura nelle ex scuderie di piazza Casali, ok al progetto “ibrido” da 5 milioni

Recupero delle ex scuderie di piazza Casali, ok a maggioranza del consiglio comunale di Piacenza al progetto di valorizzazione dell’edificio che presuppone lo spostamento di cinque attività commerciali dal mercato di piazza Casali e la creazione di un nuovo spazio culturale per la promozione del territorio e della cultura gastronomica locale, grazie alla ingente dotazione di fondi dal cosiddetto “bando periferie” inutilizzati dal 2016.

Il tema ha tenuto banco nel corso del consiglio comunale di lunedì 6 novembre, che ha approvato l’accordo stretto col Demanio e il Ministero della Cultura per il trasferimento dell’immobile storico e vincolato al Comune di Piacenza. Toni diversi da parte delle opposizioni, che alla fine non hanno partecipato al voto (soltanto Filiberto Putzu dei Liberali Piacentini si è astenuto), nonostante tante dichiarazioni a sostegno dell’idea e dell’impianto progettuale illustrato in aula. Pur riconoscendo la validità delle intenzioni dell’amministrazione, la capogruppo della civica di centrodestra Patrizia Barbieri al termine del dibattito ha sollevato alcuni dubbi sulla reale sostenibilità economica della futura struttura, mentre altri dai banchi della minoranza hanno evidenziato il tema dei canoni per gli operatori economici (quanto cresceranno) e l’eccessiva genericità delle altre funzioni culturali individuate.

L’assessore all’urbanistica Adriana Fantini lo ha definito un progetto volutamente “ibrido”, dove possano fondersi la tradizione gastronomica e il commercio di vicinato con la promozione culturale e del territorio in un contesto monumentale di rilievo. Nella relazione iniziale ha ricordato che al piano terra delle antiche scuderie di Maria Luigia verrà realizzato un mercato per la promozione dei prodotti tipici locali, lì troveranno una sede i banchi attualmente nel vecchio edificio di piazza Casali da demolire, mentre il primo piano sarà destinato a uno spazio polivalente con la finalità di promozione culturale del territorio e particolare attenzione alle tipicità enogastronomiche. Previsto anche un caffè letterario e la gestione coinvolgerà realtà del terzo settore. La spesa complessiva per la realizzazione dell’opera (compresa la sistemazione esterna) è di 5,5 milioni di euro, ma 3,6 arriveranno dallo Stato grazie alle risorse del “bando periferie”.

ex scuderie Casali
Le ex scuderie a fianco di Palazzo Farnese

Nel suo intervento il sindaco Katia Tarasconi ha ricordato che la vicenda “è nata in campagna elettorale nella primavera del 2022, quando ci fu segnalato il problema degli operatori all’interno del mercato coperto di piazza Casali che avrebbero dovuto lasciare i locali, non sapevano dove andare e avrebbero dovuto chiudere la loro attività. In quelle settimane qualcuno mi segnalò la soluzione delle ex scuderie da recuperare. Le andai a vedere e c’erano stipati gli aiuti per l’Ucraina. Da lì partì questa idea di valorizzazione, e credo che fino a pochi mesi fa tanti piacentini non sapessero nemmeno dell’esistenza delle ex scuderie”. “Da subito andammo a fare un sopralluogo coi commercianti – ha ricordato – e insieme a loro abbiamo guardato la possibile distribuzione degli spazi. Sono molto consapevoli del percorso che stiamo facendo e per questo hanno incontrato recentemente gli assessori Fornasari e Fantini. Il progetto potrà subire ancora modifiche, ma a sette anni dall’assegnazione delle risorse assegnate dal bando periferie abbiamo finalmente individuato una finalità per il loro utilizzo, riqualificando un bene ignoto ai piacentini. Un passo alla volta abbiamo fatto in modo di restituire dignità al comparto nord della nostra città, insieme al parcheggio e la nuova piazza Cittadella”.

Sul fronte dei canoni per gli operatori ha precisato che “questi sarebbero comunque cambiati a fronte del trasferimento in una nuova struttura”, mentre gli orari di apertura delle attività potranno già essere prorogati fino alle 22 sulla base di una delibera licenziata dall’amministrazione. E ha aggiunto riguardo al cronoprogramma per la valorizzazione dell’immobile: “Palazzo Farnese venne acquisito dal Comune di Piacenza sulla base di una delibera di valorizzazione che prevedeva al suo interno anche un ristorante. Ma oggi non c’è, perchè la norma del 2011 dà tempo agli enti tre anni per partire con i progetti e anche di modificarli, questa flessibilità ci consentirà di mantenere il possesso delle scuderie per completare i lavori”. Infine ha ringraziato tutti quelli che hanno concorso al risultato, in particolare la consigliera Paola De Micheli.

ex scuderie Maria Luigia
L’interno attuale delle ex scuderie

“C’è una nuova piazza da restituire alla città, con un mercato pubblico come uno spazio di socializzazione, per inventare un nuovo luogo di vita invece di lasciarlo nell’abbandono e nell’oblio – ha illustrato così il progetto l’assessore Adriana Fantini -. Siamo arrivati a questo traguardo dopo un lavoro collettivo e comune a più livelli istituzionali, un progetto costruito anche con l’apporto delle associazioni di categoria”. Ha poi ricapitolato tutte le tappe della costruzione dell’accordo e la contestuale richiesta di trasferimento del bene: “Le ex scuderie sono parte integrante della caserma Bixio e vennero costruite con l’impianto tipico delle cavallerizze, ancora oggi ne conservano alcune tracce importanti. Oggi l’edificio tuttavia è in stato di degrado e deve essere recuperato all’interno di un comparto di città dove convivono diversi monumenti di grande importanza. Dopo i lavori di consolidamento e recupero verrà creato uno spazio urbano a disposizione dei cittadini con una vocazione enogastronomica al piano terra, mentre al piano primo sarà un punto di riferimento per la conoscenza della cultura locale, a disposizione di altre realtà e associazioni piacentine. Piazza Casali diverrà uno spazio aperto con la demolizione dell’attuale mercato coperto”.

Consiglio comunale

LA DISCUSSIONESara Soresi (Fratelli d’Italia) ha espresso “dubbi di non poco conto sulla conservazione dei finanziamenti del bando periferie e anche relativi alle pesanti modifiche del progetto iniziale: l’accordo di valorizzazione è legato alla dimensione storica artistica dell’immobile, siamo sicuri sia rispettata con le nuove vocazioni individuate? Rischia – ha osservato Soresi – di essere una struttura ibrida con scarso spazio per tutti i banchi, oppure diventare una scatola vuota, magari una bella struttura ma senza funzioni chiare. Per questo non parteciperemo al voto”.

Per Patrizia Barbieri (Civica Barbieri-Liberi) si tratta di “una idea bella e interessante, ma a mio avviso con alcune lacune nel percorso amministrativo”. Nella relazione – afferma – mancano alcuni elementi essenziali; nell’accordo di valorizzazione si dice che entro 120 giorni verrà trasferito il bene, ma nulla si legge sul rilascio dell’edificio da parte della Difesa: quando verrà effettivamente trasferito al comune di Piacenza? Entro il 31 dicembre 2024 si prevede l’aggiudicazione dei lavori, ma mancano tanti step da fare: sarebbe meglio avere più chiarezza sui rischi di non rispettare le scadenze. Nei rapporti economici si stabilisce che in maniera diretta il Comune è responsabile, con il rischio di perdere le risorse in caso di inadempienza. Sul museo multimediale al primo piano delle ex scuderie si è considerata la presenza del Carmine con la sua programmazione? Su questi aspetti del progetto – conclude Barbieri – occorre fare chiarezza perchè mancano alcuni elementi per comprenderlo. Sui banchi del mercato da trasferire ci saranno canoni adeguati e sostenibili dagli attuali operatori? Anche in questo caso dobbiamo essere più concreti. Infine il cantiere di questo edificio sarà concomitante a quello di piazza Cittadella, come verranno gestiti?”.

Dubbi anche per Luigi Rabuffi (Alternativa per Piacenza), per il quale “un mercato di alimentari nella location di un bene monumentale lascia molto perplessi. Più che la sede di un mercato rionale sarà un atelier di prodotti tipici. Sarebbe opportuno stimare i costi di concessione per gli operatori della nuova struttura”. “E’ un progetto che non mi piace e calato dall’alto – il parere del collega Stefano Cugini -, non c’è stato alcun coinvolgimento dei soggetti della città. Inoltre è stato dato poco tempo per approfondirlo, fare eventuali proposte e offrire suggerimenti. Non capisco quale sia l’idea di città legata a questo progetto”.

Consiglio comunale De Micheli

“Per portare a termine i progetti servono tre fattori: le persone, le idee e i soldi – sostiene Paola De Micheli (Pd) -. Per sistemare quella parte di quella città c’è stata l’iniziativa fondamentale nel 2016 dell’amministrazione Dosi e dell’allora assessore Bisotti, che hanno portato a casa i soldi e questo non può essere mai secondario. È giusto ringraziare chi ha utilizzato il bando periferie per attrarre importanti investimenti dallo Stato. Proprio perché è già trascorso tanto tempo dal primo progetto, la pratica è stata successivamente ripresa con le modifiche necessarie dentro una trattativa iniziata con il governo Draghi e con la buona burocrazia dello Stato. Il percorso amministrativo ha avuto in seguito tutte le bollinature necessarie di due governi diversi, prima col ministro Guerini e poi con Crosetto. E’ stato un bel lavoro corale”. Sui dubbi espressi dall’opposizione De Micheli ha specificato la cornice di norme del federalismo demaniale e gli obblighi finanziari dei comuni: “L’accordo è arrivato a valle di un’attività super analitica svolta con la Soprintendenza – ha aggiunto – e quindi il tema della coerenza del progetto rispetto al codice dei beni culturali è stata oggetto di attente valutazioni. L’urgenza viene dalla data del primo finanziamento che risale al 2016, e non può ancora attendere altro tempo prima del suo utilizzo”. “In campagna elettorale – ha ricordato – è stata fatta loro una promessa, quella di mantenere il mercato in piazza Cittadella. Credo inoltre che sia bello sapere che finalmente si aprono un po’ di cantieri, perché segnano la vitalità di una comunità, significano lavoro e una prospettiva. Quando si mantiene una promessa è una buona notizia per tutti, perchè si dimostra che la politica serve a qualcosa. Con questo progetto si è provato a dare una risposta possibile, mentre su alcuni dei dubbi avanzati oggi c’è già stato il pronunciamento degli enti preposti al controllo del progetto. Vi chiedo di vigilare perché tutti i passaggi previsti vengano rispettati al meglio. Perché il commercio e in particolare quello di vicinato possono essere anche bellezza”.

Anche l’ex assessore Jonathan Papamarenghi (Civica Barbieri-Liberi) ha espresso la sua approvazione al progetto di valorizzazione delle ex scuderie (“una ipotesi positiva per la nostra città – ha detto – che tiene insieme la riqualificazione dell’intero comparto”), sollevando però dubbi sulla destinazione del primo piano delle ex scuderie: “Realizzare una sala polivalente è bel modo per ammettere che non ci sono idee; invece di un generico museo della cultura, pensiamo ad una sede per valorizzare le nostre tipicità gastronomiche visto che siamo l’unica città emiliano romagnola senza uno spazio di questo tipo”. E’ stato in sede di replica ringraziato dall’assessore Fantini per il suggerimento di collegare le ex scuderie con Palazzo Farnese aprendo una porta laterale.

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