Bilancio, Perini respinge le accuse sulle tasse “Ogni piacentino paga 1,9 euro al giorno”

“A Piacenza la pressione fiscale è in linea con altre città di dimensioni simili, non c’è nessun eccesso”. Ancora le tasse a tenere banco in consiglio comunale nel nuovo round sul bilancio preventivo 2024. L’assessore e vicesindaco Marco Perini ha replicato a Fratelli d’Italia che col consigliere Nicola Domeneghetti nella scorsa seduta aveva accusato la giunta di praticare la politica del “tassa e spendi male”.

A Palazzo Mercanti si è entrati nella fase del confronto su alcuni temi concreti della manovra che l’amministrazione comunale punta ad approvare prima di Natale – e comunque entro il termine del 31 dicembre 2023. Conclusa la discussione generale, con la replica dell’assessore Marco Perini, lunedì 18 dicembre in consiglio comunale è iniziato l’esame dei 16 ordini del giorno presentati: 13 sono al Dup, documento unico di programmazione, e tre alla manovra contabile vera e propria. Dodici sono stati firmati da consiglieri di minoranza, quattro sono di maggioranza. Svariati i temi, dalla viabilità di La Verza, all’accattonaggio, all’istituzione del vigile di quartiere, passando per il limite del tre per cento al consumo di suolo proposto per il Pug da alcuni consiglieri Pd.

La seduta a Palazzo Mercanti era iniziata con alcune schermaglie procedurali sugli emendamenti (339 quelli ammessi, con una percentuale di respinti molto bassa), che verranno affrontati in aula dopo gli ordini del giorno, e sul calendario delle prossime sedute. Dopo quella odierna, la conferenza dai capigruppo si è riunita per stabilire le prossime convocazioni sul bilancio: martedì dalle 14 alle 23 e giovedì dalle 14 fino a oltranza. La maggioranza proverà a portare a casa il voto sulla manovra entro la settimana.

La discussione generale – che era iniziata lunedì scorso – è stata conclusa dalla replica dell’assessore Perini, che ha respinto al mittente le critiche avanzate dalle opposizioni soprattutto sul tema della pressione fiscale. Sulla volontà della giunta di pervenire entro l’anno all’approvazione della manovra, il vicesindaco ha rimarcato: “Le tempistiche dei bilanci dei comuni sono state definite in maniera meno permissiva dal Governo rispetto al passato. Lo sforzo di questa amministrazione tuttavia è stato molto significativo per rispettare tali scadenze, abbiamo fatto il massimo possibile. Sono anni che non si approvava il bilancio entro il 31 dicembre, ma riconosco che la costruzione della manovra in questo modo risente delle conseguenze della Legge di Bilancio nazionale in corso di approvazione in Parlamento, pertanto spesso gli enti locali non si trovano in una condizione di certezza contabile, finché la cornice generale non è stato completato. Oggi diversi progetti e servizi sono ancora nel cassetto per la mancanza di tranquillità sulle coperture finanziarie”. Perini ha poi replicato alla visione del consigliere di ApP Luigi Rabuffi di una città in declino generalizzato. “Come amministrazione siamo intervenuti in prima battuta sull’efficienza dei nostri uffici e poi ci siamo trovati davanti a due opzioni, o ridurre i servizi o rilanciare investendo agendo sulle cause della nostra situazione e rendere la città sempre più attrattiva. In questo senso anche l’opportunità del Pnrr è molto importante”.

Si è poi soffermato sulla questione della pressione fiscale, confutando la versione di Nicola Domeneghetti (Fratelli d’Italia) di una città oppressa dalle tasse assai di più dei centri limitrofi. “Oggi ad ogni piacentino chiediamo circa 1,9 euro a testa al giorno – ha detto Perini – per fare funzionare tutti i servizi, questa è la dimensione della spesa pubblica di Piacenza. Non possiamo negare che molti dei costi sono aumentati a parità di servizi offerti, è la sorte che accomuna molti amministratori locali”. L’assessore ha sottolineato che i dati forniti da Domeneghetti, sulla scorta di un cumulo delle diverse entrate fiscali, diviso per il numero dei residenti, poi confrontati con Cremona, Parma e Lodi, non possono essere presi per buoni. “Intanto perchè non si possono paragonare la nostra Tari e le tariffe puntuali sulla raccolta rifiuti già introdotte da Parma e Cremona. Città che peraltro – ha fatto notare Perini – hanno addizionali Irpef più elevate con fasce di esenzione più modeste”. “Inoltre l’Imu non può essere comparata fra città così diverse – ha rimarcato l’assessore – perchè viene calcolata non sulle persone fisiche ma sugli immobili, e quindi quel dato non può essere uniformato”.

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