Cadeo, la denuncia della minoranza “Nella nuova scuola mancano i crocifissi”

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“Nelle aule del nuovo plesso scolastico mancano i crocefissi”. E’ quanto denunciato i consiglieri di minoranza del Comune di Cadeo Annalisa Maggi, Filippo Bruschi e Massimiliano Dosi, che – spiegano – hanno ricevuto in merito “diverse segnalazioni”. “E’ un’ovvietà avere una scuola laica  cioè non appartenente allo Stato ecclesiale – affermano -, ma è una vergogna che un’amministrazione che si dichiara così attenta alle tradizioni e che bada quasi esclusivamente all’ambiente scolastico si dimentichi della presenza di un oggetto così importante per la nostra cultura e per le nostre tradizioni. Il crocefisso infatti, identifica non solo la religione cristiana, ma trasmette, nella sua sola visione, valori che la nostra cultura e la nostra identità italiana possiede”. “L’affissione di un crocefisso – affermano i consiglieri – non lede in alcun modo la sensibilità altrui poiché è necessaria l’accettazione di ciò che siamo per la creazione di una società il cui imperativo categorico è il rispetto. Inoltre la stessa Corte di Cassazione ha dichiarato che l’affissione del crocefisso in classe non è un atto discriminatorio”.

“E’ altresì inaccettabile – aggoungono Maggi, Bruschi e Dosi – che nel DUP emerga l’idea di una scuola più “democratica, interculturale ed interetnica” senza che si faccia riferimento alle nostre tradizioni. Questa è la classica idea piddina che porta rifiuto di ogni simbolo cristiano, ma con ciò non si vuole affermare che la religione cristiana sia l’unica possibile. Ciò su cui la discussione ha avuto perno, è la non dimenticanza di ciò che siamo stati e di ciò che siamo. Per dirla all’Oriana Fallaci, noi possiamo anche non essere credenti e praticanti, ma saremo sicuramente degli “atei cristiani”: se per i cattolici, Gesù Cristo è il figlio di Dio, per i non cattolici può essere l’immagine di uno che è stato venduto, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e del prossimo, e chi è ateo cancella l’idea di Dio ma conserva l’idea del prossimo. La nostra storia, i nostri valori, la nostra arte, la società tutta e la nostra radicata cultura, è invasa da valori cristiani: basti pensare al concetto di uguaglianza tra gli uomini o la riflessione sull’importanza della donna nella società”. “Tutto ciò – concludono i consiglieri chiedendo l’affissione in ogni aula, di un crocefisso  -è un’eredità di cui dobbiamo fare tesoro, per evitare di immergerci in un mondo che vorrebbe annichilire ogni differenza nella sua accezione positiva”.

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