Cessate il fuoco immediato a Gaza, lunedì la veglia di Amnesty

Amnesty International organizza anche a Piacenza una manifestazione silenziosa per chiedere il cessate il fuoco in Palestina. Lunedì 18 dicembre sarà una giornata di mobilitazione globale – spiega una nota – organizzata a livello internazionale con alcuni partner come Oxfam, Save the Children e Avaaz, “per mantenere alta l’attenzione e amplificare gli appelli ai leader politici a favore di un cessate il fuoco immediato e definitivo. La pausa umanitaria temporanea, durata solo pochi giorni e conclusasi il 1° dicembre, a Gaza è stata insufficiente, solo con un cessate il fuoco permanente sarà possibile raggiungere in piena sicurezza gli oltre 2 milioni di civili, assicurando beni e servizi essenziali e interventi salvavita. Non possiamo accontentarci di una tregua temporanea: dopo 4 giorni di interruzione dagli attacchi, il governo israeliano ha già dichiarato che riprenderà l’offensiva”.

In Emilia Romagna la mobilitazione sarà in partenariato con tante realtà che hanno deciso di riempire le piazze a:

– Bologna in Piazza Maggiore alle 18
– Piacenza in Piazza Sant’Antonino alle 19

A Piacenza saranno in Piazza Sant’Antonino le realtà associative che aderiscono alla rete Europe for Peace Piacenza e al comitato Donna Vita Libertà, CGIL, UIL e numerose/i cittadine e cittadini. Chiediamo di NON portare bandiere ma solo luci e candele.

– Cento (FE) in Piazza della Rocca alle 17:30

“Il tema chiave della mobilitazione promossa da Amnesty International, ActionAid Italia, Medici Senza Frontiere (MSF), Oxfam Italia, Save the Children Italia, WeWorld e tante altre realtà aderenti è “luce nell’oscurità”, che si traduce nell’organizzazione di una veglia o di una marcia notturna utilizzando candele o torce per comporre le parole ‘CESSATE IL FUOCO’ o marciare con candele/luci nella notte insieme allo striscione “CEASEFIRE NOW”, messaggio che unisce tante associazioni e componenti della società civile. Tra il 7 ottobre e il 5 dicembre 2023, nella Striscia di Gaza occupata hanno perso la vita almeno 16.248 palestinesi, di cui il 70% erano donne e bambini; 253 palestinesi, tra cui 66 bambini, sono stati uccisi in Cisgiordania dalla rappresaglia militare israeliana. Il rafforzamento del blocco della Striscia di Gaza, con la completa cessazione delle forniture di acqua, elettricità, cibo e carburante, sta rendendo ancora più grave la già catastrofica crisi umanitaria. Il blocco israeliano di Gaza equivale a una punizione collettiva che è anche un crimine di guerra. Non vogliamo rimanere in silenzio di fronte a questa tragedia. Uniamo le nostre voci e invitiamo tutti i Capi di Stato, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e gli attori sul campo a dare priorità alla preservazione della vita umana sopra ogni altra cosa. Durante questo cessate il fuoco, invitiamo tutte le parti a:
1. Facilitare la fornitura di assistenza salvavita, inclusi cibo, forniture mediche, carburante e la ripresa dell’elettricità e di Internet a Gaza, oltre al passaggio sicuro del personale umanitario e medico
2. Liberare tutti gli ostaggi civili, soprattutto bambini e anziani
3. Consentire ai convogli umanitari di raggiungere le strutture delle Nazioni Unite, le scuole, gli ospedali e le strutture sanitarie nel nord di Gaza e impegnarsi a proteggerli in ogni momento insieme ai civili e al personale al loro interno
4. Revocare l’ordine del governo israeliano di lasciare il nord di Gaza ai civili
5. Consentire l’evacuazione medica dei pazienti in condizioni critiche per cure urgenti

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, il Segretario Generale dell’ONU e tutti i leader mondiali influenti devono agire immediatamente per garantire l’entrata in vigore del cessate il fuoco. Resta la nostra unica opzione per evitare ulteriori perdite di vite civili e una catastrofe umanitaria. Qualunque cosa di meno sarà per sempre una macchia sulla nostra coscienza collettiva.
“Stiamo assistendo a morti e distruzioni inimmaginabili nella Striscia di Gaza e in Israele. Migliaia di civili sono quotidianamente uccisi, feriti, terrorizzati, sfollati e decine sono ancora tenuti in ostaggio, compresi bambini, bambine e persone anziane. La pausa umanitaria temporanea, durata solo pochi giorni e conclusasi il 1° dicembre, non è stata sufficiente per rispondere in modo adeguato agli enormi bisogni della popolazione civile. Di fronte a una crisi umanitaria senza precedenti il mondo non può più aspettare ad agire. È una nostra responsabilità collettiva fermare questa tragedia. Per questa ragione abbiamo lanciato un appello per il cessate il fuoco immediato: l’unica opzione per fermare questa catastrofe ed evitare ulteriori perdite di vite civili”, questa la dichiarazione congiunta delle Organizzazioni promotrici. Per questi motivi scendiamo in piazza come società civile per chiedere il cessate il fuoco immediato e la liberazione di ostaggi e prigionieri, perché è nostro compito in questo momento storico fare pressione sui nostri governi affinché cessi il massacro in atto”.

ORGANIZZAZIONI ADERENTI A LIVELLO NAZIONALE
ActionAid Italia, Amnesty International Italia, Amref Italia, Azione contro la Fame Italia, Defence for Children International Italia, Fondazione L’Albero della Vita, Medici Senza Frontiere (MSF), Oxfam Italia, Save the Children Italia, SOS Villaggi dei Bambini, Terre Des Hommes Italia, VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, WeWorld. Aderiscono inoltre le reti di organizzazioni: AOI, CINI.

LA POSIZIONE DI ARCI PIACENZAVoto su Gaza all’ONU: l’occidente vota la barbarie. Non in nostro nome. Ma quale civiltà? L’occidente vota per la barbarie. La grande maggioranza del mondo chiede il cessate il fuoco a Gaza. 153 voti favorevoli, all’Assemblea Generale dell’ONU. Ma fra i 23 astenuti e i 10 contrari c’è la maggioranza dei paesi occidentali, europei e del G7. Solo Francia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Malta, Lussemburgo, Belgio e Slovenia hanno votato a favore. L’Italia è fra gli astenuti. La foto degli Stati Uniti con la mano alzata a mettere il veto nel Consiglio di Sicurezza rimarrà nella storia, come una vergogna incancellabile. E anche l’Unione Europea, con qualche importante eccezione, continua a stare dalla parte della barbarie. Il governo e l’esercito israeliano stanno calpestando tutto il diritto internazionale e tutto il diritto umanitario, che chiunque nel mondo avrebbe l’obbligo di rispettare, Israele inclusa. A Gaza si sta consumando uno dei peggiori crimini di guerra mai compiuti dalla fine della seconda Guerra Mondiale, che dovrà essere giudicato e punito dalle istituzioni internazionali preposte. E per il diritto internazionale sono vietate anche l’occupazione, le colonie, gli espropri di case e di terre, le deportazioni, gli arresti arbitrari, i muri di separazione, le vessazioni sulla popolazione civile che da decenni Israele impone alla Palestina. Ma, alla faccia della retorica sui valori europei, la maggioranza dei governi del nostro continente prosegue con la complicità e il sostegno al governo razzista israeliano, i due pesi e due misure, la disumanizzazione del popolo palestinese, e la giustificazione del massacro. Non in nostro nome. Continueremo a chiedere il cessate il fuoco immediato e permanente, la liberazione degli ostaggi, dei prigionieri palestinesi, una soluzione politica, la fine dell’occupazione e delle colonie, il pieno riconoscimento del diritto del popolo palestinese alla terra, alla libertà e alla autodeterminazione, una pace giusta per due popoli che hanno gli stessi diritti.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.