“Facevo abiti per Facchetti, Sacchi e Maldini”, a 88 anni Luciano cuce ancora “Perché stare al bar?”

“Ero in salute, non c’era bisogno di mettermi davanti al bar dalla mattina alla sera”. Questo ha pensato sei anni fa Luciano Donetti quando, all’età di 82 anni, ha deciso di riaprire la partita iva e la sua sartoria ad Alseno, chiusa appena due anni prima. Oggi, a 88 anni, Luciano si alza ancora di buon mattino per realizzare abiti su misura. “Tante persone mi chiedevano perché avessi chiuso – dice – oggi c’è carenza di sarti, ma chi è abituato a vestirsi su misura difficilmente si adatta. Credo di essere uno degli ultimi che fanno sartoria su misura”. Mercoledì 13 dicembre Luciano Donetti ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana, conferita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dalle mani del prefetto di Piacenza Paolo Ponta e del sindaco di Alseno Davide Zucchi. “Non pensavo che il mio lavoro fosse interessante – commenta Donetti – ma, in questi ultimi giorni, mi sono reso conto che l’arte del vestire ancora appassiona tante persone”.

Luciano Donetti Davide Zucchi Onorificenze prefettura 2023
Luciano Donetti (al centro) con il prefetto Paolo Ponta (a sinistra) e il sindaco di Alseno Davide Zucchi (a destra) al momento del conferimento dell’onorificenza

L’attività di Luciano Donetti inizia molto presto. Già a 14 anni diventa apprendista sarto. Nel 1967, all’età di 32 anni, si mette in proprio e apre la sartoria “Donetti Luciano” sulla via Emilia ad Alseno. A ottant’anni, nel 2015, decide di appendere ago e filo al chiodo per godersi la pensione. Ma la passione è più forte, e due anni più tardi riapre la saracinesca e riprende a cucire. Con Luciano lavora anche una dipendente. “Anni fa eravamo in quattro – dice – serviva molta manodopera per servire i clienti illustri che avevamo. Un tempo vestivo i calciatori dell’Inter e del Milan“. Come hanno fatto le stelle del calcio a scoprire la sartoria di Luciano ad Alseno? “Incontrai Facchetti all’Albergo Roma: ero nel salotto e stavo aspettando due indossatori per provare gli abiti di una sfilata, quando a un tratto vidi Giacinto Facchetti. Da buon interista, andai a salutarlo e lì facemmo amicizia. Gli lasciai il mio numero di telefono, un mese dopo mi chiamò e iniziai a servirlo”.

Luciano Donetti
Luciano Donetti

Le abilità di Luciano Donetti non avevano bisogno di alcun giornale, bastò il passaparola. “Dopo Facchetti arrivarono anche Mazzola, Corso, Moro, Bertini e altri nerazzurri – racconta il sarto -. Poi, un giorno, incontrai a Salsomaggiore Arrigo Sacchi. A quei tempi allenava il Parma. Quando arrivò al Milan, mi portò anche Baresi, Colombo e Cesare Maldini e, successivamente, anche Paolo Maldini. Ero nell’ambiente, mi sono dato da fare – dice -: da Alseno bisogna muoversi per farsi conoscere, in città è diverso”.

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