Il contrario del mondo al contrario: la tombola allo “Spazio compiti” Caritas è vera festa

L’anziano vestito da Babbo Natale sembra quasi sopraffatto dall’atmosfera elettrica e vitale che si respira nel salone del centro Samaritano della Caritas, ha davanti una cartella con i numeri della tombola che vengono estratti dai giovani “battitori” (si chiamano così?). Manca poco ormai al 25 dicembre e allo “Spazio compiti” è un pomeriggio speciale: niente ripassi, niente espressioni matematiche da risolvere o lezioni di storia da ripetere, si fa festa! Bambini, ragazzi, famiglie, anziani, tutti con gli sguardi alzati al tabellone elettronico dove le caselle si riempiono una alla volta: è uscito il 18! Asino cotto!

tombolata spazio compiti Caritas
tombolata spazio compiti Caritas

I giovani volontari dirigono la giostra, aiutano i più piccoli, animano la giornata. C’è anche qualche nonno o nonna a seguire i nipoti. Sono quasi tutti stranieri, tanti dal continente africano, alunni delle scuole primarie, secondarie e superiori di Piacenza. C’è da scommettere che in maggioranza siano musulmani e il Natale forse non è il momento più atteso dell’anno. Eppure salendo le scale del centro di via Giordani, entrando nello spazio di vita di quelle stanze, si coglie una cosa molto semplice: il senso della “festa”. E tutte le parole, gli slogan, le insopportabili retoriche verbali sulla lotta al cosiddetto disagio giovanile acquistano un significato fuori dal cliché soltanto frequentando quell’esperienza messa in piedi tre anni fa. Dalla stagione del covid, che ha sconvolto esistenze e seminato danni non solo fisici, ma che è stata anche sorgente di tanti progetti innovativi e necessari.

tombolata spazio compiti Caritas

Il contrario del mondo al contrario, qui non ci sono distinzioni sulla base del colore della pelle e della religione, non ci sono modelli plasmati dal “diritto di natura”. Le differenze risaltano e sfumano allo stesso tempo, perché tutto è in maniera travolgente vero, sincero, contaminato. Rita Casalini, una delle operatrici del Samaritano, spiega che “lo Spazio compiti al centro Caritas si tiene quattro pomeriggi a settimana, e i ragazzi sono divisi in fasce di età. Il lunedì e il giovedì ci sono quelli delle scuole medie, il martedì il giovedì le superiori e le elementari. Gli iscritti sono arrivati a quota 68 quest’anno, in crescita rispetto ai 40 dell’anno passato, quindi abbiamo deciso di raddoppiare i giorni nella fascia oraria pomeridiana dalle 14 alle 16”.

tombolata spazio compiti Caritas

Al Samaritano si fanno i compiti e per tanti ragazzi c’è anche la possibilità di mangiare qualcosa, “perchè spesso c’è da soddisfare anche questo bisogno”. “I frequentatori sono praticamente tutti stranieri – fa notare Casalini – e abbinato allo spazio compiti una volta al mese viene promosso uno spazio culturale, con visite in città all’interno di luoghi importanti della città, a musei, mostre, concerti ed altri eventi”. “Questo spazio è nato durante la pandemia – viene ricordato – perchè abbiamo intercettato un’esigenza nata in quei mesi, alcuni ragazzi non riuscivano proprio a seguire le lezioni scolastiche, non potevano disporre di un tablet, abbiamo così creato un luogo dove si potesse studiare insieme. Abbiamo iniziato con un piccolo gruppetto e siamo arrivati al terzo anno di attività. L’esperienza quest’anno è iniziata a ottobre e proseguirà fino a maggio, nei locali al primo piano del centro Il Samaritano. Con lo Spazio compiti abbiamo offerto una risposta concreta anche a una richiesta delle mamme, attivando per due giorni alla settimana i corsi di italiano rivolti agli adulti”. I ragazzi sono seguiti da un operatore che si occupa della parte più organizzativa e del rapporto con le scuole, poi ci sono una trentina di volontari molto giovani che si alternano. A questi nel corso dell’anno si aggiungono anche gli studenti superiori, grazie ai progetti di alternanza scuola-lavoro, da febbraio ad aprile e in estate. Lo Spazio compiti è sostenuto grazie ai fondi dell’8 per mille di un progetto che si chiama “Prossimamente” all’interno del quale c’è anche il centro estivo.

Alessandra Elia volontari Caritas

“Vengono per trovare spazi di socialità, qui nascono amicizie e collaborazioni anche nel fare compiti insieme” – affermano Alessandra ed Elia. Non hanno neppure vent’anni e sono volontari dello Spazio compiti da circa un paio, lei studentessa universitaria di Economia e Management, lui di Ingegneria Gestionale. “Mi sono trovata molto bene fin dall’inizio – dice Alessandra – ho legato coi bambini e ragazzi. Seguo quelli delle superiori, medie ed elementari, facciamo insieme i compiti, soprattutto nelle materie Stem, matematica e scienze, ma anche di inglese. Studiare insieme migliora molto il loro rendimento a scuola,  opero qui da due anni e l’ho visto in tanti casi, inoltre essendo molti di loro di origini non italiane fanno fatica ad esprimersi, quindi è importante fare tanta conversazione”. Elia ha iniziato un po’ più tardi a fare volontariato proseguendo un servizio già avviato negli scout: “Mediamente vengo un pomeriggio intero a settimana, quatto ore filate coi ragazzi, ma per me non è un sacrificio. Li aiuto a fare un po’ di tutto, principalmente la matematica, in tanti hanno qualche carenza rispetto allo studio scolastico, anche nelle lingue vediamo che hanno bisogno di essere più seguiti, e pure in storia ho riscontrato qualche difficoltà in più, ma credo sia dovuto soprattutto per la lingua”.

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