“La nuova Statale 45 si farà, siamo ancora in tempo per correggere il progetto”

La Statale 45 rinnovata nel tratto tra Rivergaro e Cernusca si farà. Lo ammette anche Giorgio Vecchiattini, presidente dell’associazione Residenti e Utenti SS45 che in questi mesi ha avanzato diverse richieste di modifica del progetto di ammodernamento in capo ad Anas. Dopo la Conferenza dei Servizi che ha approvato il piano dei lavori, il comitato interviene per chiedere di inserire alcune modifiche più “rispettose della valle e degli utenti della strada”. Ecco la nota con le richieste.

“Il progetto definitivo approvato dalla Conferenza dei Servizi, con l’unica opposizione del Comune di Rivergaro, – spiega il comitato – libera la discussione su questo progetto, da tutte le false informazioni elargite a più mani in questi mesi. Una per tutte: “Se si chiedono modifiche tutta salta, non si fa più niente, si perdono i finanziamenti”. Tutto falso: Il progetto, nonostante il dissenso con motivazioni espresso del comune di Rivergaro è stato approvato, quindi si farà. Abbiamo sempre cercato un confronto con tutte le parti – prosegue la nota – sulle nostre proposte di modifiche al progetto Anas (che, ripetiamo, speriamo davvero venga realizzato, solamente con più rispetto per la valle ed i suoi utenti, raggiungendo comunque gli obiettivi di messa in sicurezza): si è preferito sottrarsi al confronto e lanciare anatemi andati poi a vuoto, come ha dimostrato appunto l’approvazione per maggioranza del progetto in Conferenza dei Servizi”.

“Chiediamo: quando finalmente arriverà il momento in cui dagli anatemi si passerà ad un serio ed approfondito confronto sulle tematiche proposte da un gruppo di cittadini dalla Valtrebbia , diffuse ormai da tempo a tutti gli interessati ? – si chiede il comitato. “Il momento è proprio questo: la fase concertativa, quella che richiede modifiche, non è ancora definitivamente finita. Infatti il comune di Rivergaro, ha la possibilità, così come previsto dalla L.241. di proporre opposizione alla Presidenza del Consiglio. Questa procedura dai tempi molto definiti è l’ultima possibilità che l’intera Valtrebbia ha per evitare il disastro annunciato di un progetto faraonico, inutilmente costoso, dai tempi biblici di realizzazione, con un effetto devastante sul territorio e sulle case dei residenti. In questa ultima fase la Presidenza del Consiglio è chiamata a trovare una soluzione condivisa alle richieste di modifiche sfociate nel diniego posto dal Comune di Rivergaro”.

“Cosa si può ancora fare dunque?” Il comitato ribadisce alcune proposte: “Prendere atto che in tutto il tratto della statale 45 tra Piacenza e Genova (circa 130 Km) ci sono solo 4 rotonde, una nel tratto genovese e 3 nel tratto piacentino, tenendo conto dei numerosi tratti già ammodernati e di quello in appalto tra Ponte Trebbia e Montebruno, in cui non ne esiste neanche una! Mentre nel tratto Rivergaro Cernusca di soli 11 Km ne sono previste ben 7 con la previsione dell’ottava. Valutare che non è vero che le rotonde sono più sicure degli svincoli lineari del 80 % come dichiarato dal Commissario. Sia le rotonde che gli svincoli lineari sono indicate come soluzione per le intersezioni di questa categoria di strada (C2 Strada Extraurbana secondaria) dalle norme di progettazione delle strade. Se le rotonde sono così sicure perchè le norme di progettazione danno la possibilità di progettare una soluzione o l’altra?”. “Prendere atto che se le rotonde – prosegue la nota – sono così sicure allora bisogna rifare tutte le intersezioni realizzate tra Piacenza e Bobbio dove sono presenti in gran parte intersezioni lineari, con corsia di svolta a sinistra o addirittura senza. Prendere atto che il viadotto Cernusca è un’opera inutile dal rapporto costo benefici assolutamente svantaggioso, inutile perchè a ridosso della rotonda di Cernusca in cui la velocità è già ridotta a 30 km/ora, quindi la sua presenza è ininfluente nel velocizzare il percorso, ne a renderlo più sicuro. Prendere atto che la realizzazione dell’intervento proposto diminuisce la velocità di percorrenza del tratto di soli 38 secondi, mentre la realizzazione dell’intervento senza le rotonde permette una riduzione dei tempi di percorrenza di 240 secondi pari a 4 minuti. Prendere atto che la sicurezza di una strada è data dal rispetto delle norme di comportamento. La maggioranza degli incidenti avviene nei tratti rettilinei e solo il 20 % in prossimità degli incroci (con rotonde o senza) e le cause sono in primis la velocità e poi la distrazione. Prendere atto che l’unico sistema per la riduzione della velocità e il controllo elettronico con rilevamenti puntuali o sistemi di controllo quali i Tutor. Prendere atto che la possibilità di sorpassare dipende essenzialmente dall’allargamento della sede stradale e non dalla presenza o meno delle rotonde. Prendere atto che la Valtrebbia non si può permettere cinque anni di cantieri, addirittura doppi visto che il progetto prevede contemporaneamente cantieri sia nel tratto a valle (Rivergaro) che a monte (Cernusca). Prendere atto che è immorale spendere 200 milioni di euro per 11 km, quando non ci sono i soldi per metter in sicurezza gli accessi a Rivergaro o migliorare la sicurezza del tratto a monte di Bobbio.
Prendere atto che in democrazia bisogna sempre tener conto delle osservazioni dei cittadini per evitare che gli stessi passino dalle richieste di modifica alle azioni di opposizione”.

“Ecco perchè abbiamo ancora a disposizione giorni di tempo – conclude il comitato – per discutere senza menzogne del futuro del nostro territorio, tenendo presente che realizzato questo progetto, prima di rimettere mano al tracciato passeranno decine di anni. Oggi siamo tutti d’accordo su realizzare il progetto. Oggi siamo ancora in tempo per correggere le esagerazioni tecniche ed economiche che caratterizzano questo progetto. Siamo pronti ad accettare questa sfida?”

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