Gennaio pazzo: oltre i venti gradi in collina, fioriture in montagna

Se il 2023 è stato l’anno più caldo dal 1871 ad oggi, secondo la serie storica delle rilevazioni dell’Osservatorio Alberoni, in questo inizio di 2024 stiamo assistendo ad altre anomalie climatiche, come l’arrivo di una primavera decisamente precoce. L’orologio biologico della natura appare impazzito, a guardare le fioriture degli alberi soprattutto sulle colline e montagne piacentine, dove le temperature hanno raggiunto valori fuori dalla norma. Nella foto sopra (da Facebook dal profilo di Claudia Borrè) i fiori di pesco sbocciati a Zerba, dove quella di oggi (25 gennaio) è una giornata dal clima primaverile. Le centraline meteo di Arpae (VAI ALLA PAGINA) stanno registrando nella nostra provincia un fenomeno di inversione termica, con la colonnina di mercurio che in collina e montagna in alcuni casi ha superato i venti gradi (come a Bettola e in alta Val Nure), mentre un po’ dovunque si è attestata sopra i quindici. Del tutto diversa la situazione in pianura, dove la nebbia e l’umidità mantengono assai basse le temperature, ad esempio a Piacenza città in mattinata non sono stati superati i 5 gradi. E la qualità dell’aria continua a essere pessima con le concentrazioni di polveri sottili sopra i limiti ormai da quattro giorni.

Come spiega Meteo Valnure, in un post su Facebook, è “colpa” del “dominio incontrastato dell’anticiclone sub tropicale”. Si registrano pertanto “temperature folli già al primo mattino in montagna con valori intorno ai 18 gradi, diverso il discorso in pianura dove alcuni banchi di nebbia e l’inversione termica tengono basse le temperature”. “Ricordiamo che questa figura anticiclonica – ricordano – sempre più presente in estate negli ultimi anni, ha quasi sostituito il vecchio anticiclone delle Azzorre. L’anomalia che spesso stiamo riscontrando è che ci viene a far visita anche in inverno portando valori tardo primaverili specie in quota. La situazione rimarrà bloccata almeno fino al week end con un calo termico anche in quota ma sempre con valori oltre la media del periodo”.

Un gennaio che sa di primavera: ecco le prime fioriture

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