Universi alla giornata della disabilità, per ascoltare chi fa qualcosa per l’inclusione

I redattori di Universi, Hassan Haidane e Roberta Capannini, hanno seguito nella sede di Piacenza dell’Università Cattolica il convegno dedicato alla giornata mondiale della disabilità, ecco i loro racconti. 

Nella facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Piacenza, in occasione della giornata mondiale delle persone con disabilità, è stato sottolineato il concetto di inclusività di una persona disabile nella società odierna. In particolare è stato approfondito il tema dell’autismo e i problemi legati alla capacità delle persone che ne sono affette di stabilire relazioni e comunicare con il contesto in cui vivono, oltre la propria famiglia. Le persone autistiche possono avere dei talenti in vari campo, come quello del disegno, del teatro e della musica. E’ stato trattato anche il tema del pregiudizio, come la gente normale giudica il comportamento di questa categoria dei disabili, perchè spesso sono iperattivi perciò necessitano di più del tempo e spazi, e talvolta accade che vengano separati dalle classi nelle scuole nei casi più gravi, perchè creano rumore e non lasciano gli altri compagni seguire le lezioni. Questo tema ha ripercussioni sui rapporti all’interno della classe, perchè si fa fatica a trovare dei compagni li accettano come amici. Sabrina Paravicini attrice regista mamma di ragazzo austico di diciasette anni, ha realizzato dei cortometraggi su questo tema con la collaborazione del neopsichiatria del suo figlio perchè a sette anni le chiesto ”perchè sono diverso dagli altri?”, e ha intervistato diverse persone tra cui una danese con la stessa patologia.
Hassan Haidane

In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità dello scorso 3 dicembre l’Università Cattolica di Piacenza ha organizzato il convegno “Dire…Fare…Includere!” invitando ospiti quali Nico Acampora, fondatore di PizzAut, due ristoranti interamente gestiti da ragazzi autistici, e il cantante Elio, anch’egli padre di un ragazzo autistico.
Dopo una prima introduzione in cui è stata sottolineata l’importanza di sensibilizzare a livello sociale e culturale la necessità di promuovere il benessere e la qualità della vita delle persone con disabilità coinvolgendole nelle attività della comunità nonostante le loro fragilità e nei limiti delle loro capacità, abbiamo visto alcune scene di Be kind, un film che ha come protagonista la diversità, sotto tutti i punti di vista, non solo della disabilità, che ha come regista un ragazzo autistico che intervista vari personaggi, conoscenti e non.
Ma l’intervento che mi è piaciuto di più è stato proprio quello di Nico Acampora, perché al di là di tante belle parole, è riuscito a trovare il modo, nonostante iniziali pareri negativi e critiche, di includere tante persone disabili nel mondo del lavoro, dando quindi loro una propria autonomia, nonostante le loro difficoltà. E’ davvero una persona piena di energia e coinvolgente quando parla, ed è stato emozionante sentirlo anche perché ha mostrato tutta la determinazione e l’impegno che ha messo in questo progetto che ancora è in evoluzione e in crescita.
Anche Elio ha sottolineato proprio questo e cioè che, molto spesso, i genitori di ragazzi autistici, ma più in generali disabili, siano soli, senza i giusti riferimenti da parte delle istituzioni ma solo supportati da altre famiglie e associazioni che hanno gli stessi problemi.
Insomma tanti parlano ma pochi fanno.
Roberta Capannini