La veterana della Pubblica Valtrebbia Italina Sala “A 86 anni posso ancora essere utile”

La domanda rientra nel novero di quelle off limits per una signora, ma non c’è neppure bisogno di formularla perché Italina Sala gioca d’anticipo. “Vuole sapere quanti anni ho? Sono 85 e mezzo, saranno 86 il 28 di giugno. E alla Pubblica di Travo, come tutti gli anni, organizzeranno una festa di compleanno” racconta.

Italina Sala è maestra di montagna, Cavaliere al merito della Repubblica nel giugno 2012, e tra i fondatori della Pubblica Assistenza Valtrebbia di Travo. “Era il 1986 – racconta – e una mia conoscente mi aveva chiesto se ero disponibile a partecipare, perché serviva un numero minimo di iscritti per poter far nascere l’associazione. Ho accettato e sono così diventata la tesoriera della Pubblica”. Sono trascorsi quasi quaranta anni e Italina non ha ancora smesso la divisa arancione da volontaria. “Ovviamente non salgo più in ambulanza e non faccio servizi di soccorso, ma se c’è la necessità di dare una mano durante i trasporti sanitari, io ci sono – spiega -. Durante uno di questi servizi, mentre stavamo aspettando che un nostro assistito potesse essere visitato nel reparto di oculistica, mi è stato chiesto perché, alla mia età – e in Pubblica a Travo sono la più anziana – avessi ancora voglia di fare la volontaria. Ho risposto che continuerò a farlo, finché starò bene. Cosa dovrei fare? Ho tempo libero e la Pubblica è come se fosse la mia famiglia. Vedo tante persone, anche più giovani di me, che trascorrono tempo al bar. Perché invece non rendersi utili, se la salute c’é?”.

Pubblica assistenza Travo

Del resto quella di Italina è stata un’intera vita dedicata agli altri: nata a Cisiano di Rivergaro, insieme alla sorella Dirce è diventata maestra. Pur restando legata a Travo, nei primi anni ha insegnato in diverse frazioni sui monti, tra la Valtrebbia e la Valnure. Nicelli, Prato Barbieri, Casali di Morfasso, per poi fare ritorno nel territorio di Travo, tra Bobbiano, Donceto e Rocca di Viserano. Gli ultimi anni, poi, sono trascorsi alle scuole elementari in paese a Travo. Dopo la pensione, l’impegno in Pubblica è diventato prevalente. “Avevo più tempo a disposizione e, compatibilmente con l’impegno che ho dedicato ai miei genitori, fino a quando sono rimasti con me, ho deciso di dedicarmi al volontariato. E’ un’esperienza – dice – che consiglio a tutti. Sono tanti i modi in cui ci si può rendere utili, non è necessario prestare solo soccorso. E’ possibile fare come me, e accompagnare i pazienti alle visite mediche o a sottoporsi alla dialisi. In cambio – assicura – si riceve molto di più di quello che si dà”.

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