Un microclima che “intrappola” le sostanze: perché la Pianura Padana è inquinata

Negli ultimi giorni ci si sta accorgendo sempre di più – complice la maggior diffusione delle notizie soprattutto su Milano – che l’aria che respiriamo, soprattutto nell’area del Po, è inquinata. E che respirare aria inquinata nuoce alla salute. Ma perché in Pianura Padana l’aria è così sporca? La risposta sta nella posizione geografica. La più grande area pianeggiante d’Italia, quella attraversata dal Grande Fiume, è in mezzo fra le Alpi e gli Appennini e funge da bacino naturale, creando un microclima che spesso intrappola gli inquinanti. In determinate condizioni meteorologiche, come le inversioni termiche, la valle diventa una conca dove si accumulano inquinanti, tra cui particolato e ossidi di azoto, portando a elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici. A parlarne questa mattina è Il Sole 24Ore, che dedica all’argomento una guida.

IL PARTICOLATO ULTRAFINE – Quanto sono fini queste polveri? Per fare un paragone, un capello umano è spesso circa 100 micrometri, una particella di particolato ultrafine ha una sezione uguale o inferiore a 2,5 micrometri (Pm2.5 appunto). Tradotto, servono quaranta particelle di Pm2.5 per fare lo spessore di un capello. A differenza del Pm10, che è di quattro volte più “grande”, il particolato ultrafine riesce a penetrare più facilmente nell’apparato respiratorio.

LE CONSEGUENZE SULLA SALUTE – Secondo la ricerca del Sole, che si fonda sulle informazioni diffuse dal Consiglio Europeo e dall’Agenzia europea dell’ambiente, ogni giorno ciascun essere umano inala 14 chilogrammi d’aria. Insieme all’ossigeno, però, entrano nei nostri polmoni anche gli agenti inquinanti. Alcuni di questi, come il particolato ultrafine, penetra nel flusso sanguigno. Il contatto con l’inquinamento atmosferico può provocare malattie respiratorie o, a lungo termine, patologie croniche e tumori. Fra gli effetti che l’inquinamento può causare o accentuare si trovano: mal di testa, irritazione di occhi, naso e gola, infezioni, problemi respiratori, asma, fino a effetti su sistema nervoso centrale, fegato, milza, sangue, sistema riproduttivo, malattie cardiovascolari, riduzione della funzione polmonare, bronchite cronica, cancro polmonare.

inquinamento salute

NEGLI ANNI SIAMO MIGLIORATI – Le emissioni di inquinanti sono diminuite dagli anni novanta. Dagli anni ’80 l’Unione europea dispone di misure rigorose per ridurre l’inquinamento atmosferico, le emissioni dei principali inquinanti atmosferici sono quindi diminuite in modo significativo. Le norme dell’Ue sulle emissioni industriali hanno contribuito alla riduzione delle emissioni di inquinanti. Grazie all’attuale normativa dell’Ue, negli ultimi 15 anni l’inquinamento atmosferico è diminuito del 40-85%, a seconda dell’inquinante.

emissioni 1990-2020

I LIVELLI – Dopo il picco di 119 µg/m³ di Pm10 (particolato fine) e 77 µg/m³ di Pm2.5 (particolato ultrafine) registrato lunedì 19 febbraio, la situazione registrata martedì dalle centraline Arpae è leggermente migliorata ma resta comunque critica. Sullo Stradone Farnese il 20 febbraio sono stati rilevati 99 µg/m³ di Pm10, al Parco Montecucco 85 µg/m³ di polveri fini e 70 µg/m³ di polveri ultrafini. IL MONITORAGGIO ARPAE

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