Azienda unica di trasporto pubblico in Regione, primo ok in commissione

Azienda unica di trasporto pubblico regionale, primo ok in commissione a palazzo Mercanti. Ad illustrare il provvedimento l’assessore con delega alle partecipate Marco Perini, durante la seduta della commissione 4 presieduta da Luca Dallanegra.

commissione Tpl

Ai consiglieri è stato presentato lo schema di protocollo che darà il via alla fusione. L’assessore Perini ha ricordato come la presenza, sui territori, di più aziende di trasporto pubblico sia una peculiarità italiana (“In Francia sono 4, noi ne abbiamo oltre 900) che ha messo in evidenza più di una fragilità. Il percorso individuato in Regione consentirebbe di creare un’unica holding con i tre principali operatori locali, Seta, Start e Tper, con l’unica eccezione di Tep Parma che, come è noto, ha deciso di chiamarsi fuori.

La costituzione di unico gruppo avverrà in due fasi, ha spiegato Perini. “Il primo passaggio prevede la scissione delle società già presenti in sot (società operative territoriali), il secondo vedrà la fusione delle società, mediante incorporazione da parte della società più grande che è Tper – dice l’assessore -. Il patrimonio complessivo dovrebbe essere di 205 milioni di euro e di questi, a operazione terminata, il 35-37% dovrebbe restare in capo alla Regione, la parte restante sarà ripartita tra gli altri soci. La nostra partecipazione in Seta è del 9,99%, ci troveremmo ad essere allo 0,9% a fusione ultimata”.

Il protocollo avrà una durata di 2 anni e, per essere operativo, è necessario il via libera di tutti i soggetti coinvolti. Gli enti pubblici, ricorda l’assessore, stanno esprimendo questa volontà, formalizzandola attraverso delibere di giunta, come ha fatto la Regione all’inizio di febbraio. “Noi – dice Perini – abbiamo fatto la scelta di condividerla in consiglio comunale. Quindi con questa delibera sottoscriviamo un impegno per arrivare all’aggregazione. In questa logica, abbiamo deciso di condividere questo passaggio anche con i sindacati. Relativamente alle Sot, nella discussione si è ragionato sulla opportunità che avessero un riferimento provinciale. Una criticità che vedo, nel trasporto pubblico locale, è quello di perdere sempre di più il collegamento con il territorio, finendo poi pe avere un servizio non funzionale alle esigenze. Ad esempio si potrebbe avere un rappresentante per ogni provincia nei cda delle Sot. Nel frattempo le agenzie hanno prorogato il contratto di gestione del tpl fino al 2026, come previsto da una delibera uscita in epoca covid”.

La capogruppo della civica di centrodestra, Patrizia Barbieri, ricorda come questa sia una proposta che nasce da lontano. “Da tempo, da quando Raffaele Donini era assessore al Trasporto Pubblico o forse anche da quando questa delega era affidata a Alfredo Peri che la Regione prospetta questa soluzione – dice – per far fronte alle esigenze dei territori e rendere più efficiente l’organizzazione del servizio. E’ la dimostrazione che di un protocollo radicato nel tempo”.

Luigi Rabuffi di Alternativa per Piacenza esprime l’auspicio che ci possa essere una Sot per provincia. “Cosa hanno detto i sindacati – chiede rispetto a questa proposta?”.

“Li abbiamo incontrati – risponde Perini – proprio per condividere questo percorso ed impegnarci per uniformare le condizioni contrattuali tra territori. Sono consapevoli che questa sia l’unica soluzione possibile e che l’eventualità di restare fuori dalla fusione dovesse essere scongiurata. Rispetto alle tempistiche, queste vanno di pari passo con la scadenza della gestione del Tpl alla fine del 2026, in modo da poter essere preparati”.

La delibera – che approderà presto in consiglio comunale – è passata con i voti della maggioranza, mentre le minoranze non hanno partecipato al voto.

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