Dalle macerie alla costruzione di pace, oltre 500 visitatori alla mostra esperienziale

Si è conclusa nei giorni scorsi la mostra  “Polvere di guerra – dalle macerie alla costruzione di pace” realizzata da Caritas Diocesana di Piacenza-Bobbio, Amnesty International, Emergency e con il supporto tecnico dei docenti del corso di grafica di Endofap Don Orione e del Liceo Artistico Cassinari. La mostra è stata visitata da 515 persone, di cui 316 studenti e professori e 145 cittadini, da tre gruppi di Caritas diocesane di Brescia, di Acqui terme e Treviso e da un gruppo di studenti della Facoltà di scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Piacenza.

L’intento della mostra era quello di dare la possibilità ai visitatori di poter vivere sulla propria pelle il dramma della guerra con il linguaggio dell’esperienza diretta. Ciò è stato possibile attivando un percorso basato su 14 opere di Luigi Ferrari di Amnesty International che sono diventate l’occasione per fermarsi e vivere attimi di riflessione e coinvolgimento attivo stimolato dagli operatori di Caritas.  Gli stimoli uditivi, le parole, i pannelli esplicativi hanno fatto immergere i visitatori nella devastazione delle città, nelle corse precipitose per sfuggire alle bombe, nell’angoscia della tortura, delle fosse comuni, della strage dei civili, nella quasi impossibilità di fuggire in modo sicuro. Nell’ultimo gruppo di incisioni e pannelli illustrativi si indicano finalmente gli strumenti per un arrivo sicuro, la necessità che la solidarietà sia per tutti, il nostro sostegno alle persone che si battono in modo pacifico nei paesi in guerra ed una riflessione più ampia sugli strumenti possibili di costruzione quotidiana della pace.

Anche quest’anno gli organizzatori ringraziano “tutti i visitatori per la partecipazione viva ed intensa che ha caratterizzato questa edizione della mostra, per averli seguiti ed essersi fidati della loro conduzione, per avere espresso le loro impressioni ed emozioni, per essersi impegnati a custodire e realizzare dopo la visita nei loro ambienti piccoli e grandi passi di costruzione di Pace”.

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