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Intelligenza artificiale, etica e opportunità: Francesca Donadoni al Rotary Valli Nure e Trebbia

L’ultimo appuntamento di del Rotary Piacenza Valli Nure e Trebbia, il primo del mese di marzo, è stata la conferenza della dottoressa Francesca Donadoni al Circolo Unione di Piacenza dal titolo: “Il buono, il brutto e il cattivo del mondo digitale”. Il convegno, un successo di partecipazione e sotto il profilo della qualità dei contenuti proposti ed esposti, è stato realizzato in collaborazione con Rotaract Piacenza e Circolo dell’Unione. L’intelligenza artificiale (AI, Artificial intelligence) è una tecnologia informatica che modifica radicalmente il modo con cui l’uomo interagisce con la macchina, e le macchine tra di loro, è un processo attraverso cui le macchine e i sistemi informatici simulano i comportamenti di intelligenza umana. Le applicazioni specifiche dell’IA includono sistemi come l’elaborazione del linguaggio naturale, il riconoscimento vocale e la visione artificiale.

L’intelligenza artificiale fornisce a un robot, a una macchina, qualità di calcolo e ragionamento che gli consentono di compiere operazioni e “ragionamenti” complessi, fino a poco tempo fa caratteristiche esclusive della mente umana, in poco tempo. Al giorno d’oggi si tratta di una sotto disciplina dell’informatica che si occupa di studiare la teoria, le tecniche e le metodologie che permettono di progettare sia i sistemi hardware che quelli software in grado di elaborare delle prestazioni a livello elettrico che simulano l’intelligenza umana. Il risultato del lavoro dell’intelligenza artificiale non dev’essere difficilmente distinguibile da quello svolto da un Essere umano con delle specifiche competenze. Ultimamente quindi si parla molto di intelligenza artificiale, l’utilizzo di questi algoritmi sembra semplice: con ChatGPT oggi posso chiedere di riassumere un articolo, scrivere una risposta ad una mail, e addirittura suggerirmi idee creative per ricette di cucina.

intelligenza artificiale rotary

Quello che vediamo però è solo il prodotto finale di anni di ricerche in questo campo in cui lo scopo è quello di sviluppare un’intelligenza artificiale che sia simile a quella umana, e anzi che ne potenzi la memoria, la creatività, la capacità di svolgere mansioni anche complesse. L’intelligenza artificiale può consentire lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi in settori quali l’agricoltura, la sanità, la moda e il turismo, offrire una migliore assistenza sanitaria, sistemi di trasporto più sicuri e anche prodotti e servizi più economici e più resistenti. Può anche facilitare l’accesso all’informazione, all’istruzione e alla formazione, ridurre i costi e offrire nuove opzioni di gestione dell’energia e dei rifiuti. Naturalmente i risultati indotti dall’IA dipendono da quali dati vengono immessi e programmati nell’algoritmo; l’IA può infatti anche rappresentare una minaccia per la salvaguardia dei dati e la vita privata, arrivando, nei casi estremi, a influenzare la vita democratica attraverso l’informazione, creando immagini, video e audio falsi ma molto realistici (i deepfake) che possono essere usati per rovinare la reputazione e condizionare ile modalità e i risultati decisionali.

Questo tipo di ricerca presenta sfide di tipo tecnico: per sviluppare questi modelli utilizziamo infatti grandissime quantità di dati (nel caso di ChatGPT l’intero contenuto di internet), che richiedono potenti processori resi possibili solo con gli sviluppi dell’informatica negli ultimi anni; presenta anche, e soprattutto, sfide di tipo etico: come possiamo regolare sistemi che generano contenuti che non possiamo prevedere, ad una velocità e abilità molto più elevata degli stessi sviluppatori e ricercatori che li creano? E come possiamo utilizzare questi sistemi cosi complessi in modo che non rappresentino un rischio, ma che siano di aiuto per l’umanità e il pianeta?

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La relatrice della serata, Francesca Donadoni, nata e cresciuta a Piacenza, ha dimostrato un grande interesse per la matematica fin da bambina: dopo essersi diplomata al Liceo Scientifico Respighi si iscrive a Ingegneria Aeronautica presso l’Imperial College London dove si laurea nel 2014. Da qui scopre un interesse per la modellazione computazionale e completa un master e un dottorato specializzandosi in algoritmi per la Bioingegneria presso l’University College London (UCL); nel 2018 si trasferisce a New York dove lavora per due anni come ricercatrice per sviluppare algoritmi utilizzando dati clinici presso i laboratori di Northwell Health. In seguito all’esperienza negli Stati Uniti torna a Londra e lavora con diverse startup come esperta di Machine Learning e Intelligenza Artificiale. Da gennaio lavora come AI Curriculum Manager per DataCamp a Londra, dove si occupa di sviluppare programmi per offrire formazione e soluzioni all’avanguardia sui temi dell’AI. Ha una passione per lo sviluppo di tecnologie innovative basate sull’AI che siano inclusive ed accessibili.

Il convegno è stato in definitiva un’interessante occasione dove sono state affrontate le questioni etiche legate all’intelligenza artificiale; i dilemmi che emergono con l’adozione sempre più diffusa dell’IA in vari settori, inclusi l’assistenza sanitaria, la sicurezza, e l’istruzione; le normative in evoluzione che cercano di affrontare queste sfide etiche, insieme alle opportunità uniche che l’IA offre per migliorare la nostra società. Durante la serata è stata arricchita dalla presenza dell’Associazione “UP” rappresentata dai Fondatori Annalisa Sogni e Giuseppe Falabella, Associazione destinataria di uno dei Services programmati dal Rotary Piacenza Valli Nure e Trebbia. (nota stampa)

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