Le opere di Carol Rama in mostra a Xnl, Giorgio Verzotti racconta l’artista

Tre le opere esposte in XNL, nell’ambito delle due mostre Sul Guardare, è presente anche una raffinata selezione di incisioni – fiori, mani, pugni, antiche parche e volti familiari – realizzate da Carol Rama, una delle figure più visionarie, personali e trasgressive dell’arte italiana del Novecento. Sulla poetica e sulla storia di questa artista, amica di Calvino e Sanguineti, Man Ray e Andy Wharol, terrà una lezione pubblica domani, venerdì 15 marzo alle ore 18.30, il critico Giorgio Verzotti, che nel 2004 è stato curatore per il Mart di Rovereto di un’importante retrospettiva a lei dedicata. Lo studioso prenderà in esame tutto il lavoro di Carol Rama in senso cronologico, con aggiunta di riferimenti agli incontri personali avuti durante il suo percorso artistico e di vita. Intrecciando aspetti biografici al contesto storico critico, Giorgio Verzotti testimonierà quanto e fino a che punto il lavoro dell’artista torinese abbia anticipato molti dei temi divenuti di attualità qualche decennio dopo il suo operare.

Artista dichiaratamente autodidatta, Carol Rama ha tradotto l’indissolubile legame tra arte e vita in un vocabolario personalissimo, schietto e spregiudicato, che con coerenza e determinazione ha sviluppato in più di 40 annidi lavoro. Eros e Thanatos camminano mano nella mano nel suo universo, ove l’artista è Libera di sperimentare linguaggi sempre diversi, tutti abbracciati con la medesima urgenza creativa. Nel corso della sua vita l’artista ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra i quali il Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia nel 2003, il Premio Presidente della Repubblica nel 2010, mostre antologiche a lei dedicate si sono tenute a Milano, Torino, Rovereto, Genova, Ulm, Innsbruck, Barcellona, Parigi, Dublino, New York.

La mostra Sul Guardare – Atto 2 / Berlinde de Bruyckere, Giovanni Angelo Del Maino, Carol Rama è aperta al pubblico fino al 30 giugno, ogni venerdì, sabato e domenica dalle ore 10.30 alle ore 19.30. Ingresso libero e gratuito. Le mostre Sul Guardare Atto 2° e 3° sono realizzate in collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Piacenza-Bobbio e con il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale. Il programma Arte di XNL è promosso da Rete Cultura Piacenza, che comprende Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio dell’Emilia e Diocesi di Piacenza-Bobbio.

INFO INCONTRO

Venerdì 15 marzo, ore 18.30

XNL Piacenza via Santa Franca 36

Lezione pubblica con Giorgio Verzotti – A proposito di Carol Rama

Nell’ambito dell’esposizione Sul Guardare – Atto 2° / Berlinde De Bruyckere, Giovanni Angelo Del Maino, Carol Rama.

Carol Rama Carol Rama (Torino 1918) è un’artista autobiografica. Ogni personaggio, ogni oggetto che compare sulla scena dell’opera trova il suo riscontro nella storia e nella memoria di Carol. Corpi femminili troncati, dentiere, letti, sedia a rotelle, animali, scarpe e simili sono i soggetti dei primi acquerelli, che negli anni della loro nascita – 1936-46 – furono talmente anacronistici da risultare inaccettabili. Questi lavori riflettono le angosce e le fantasie di una giovane donna, di colpo confrontata con gli aspetti più traumatici della vita, dopo un’infanzia piuttosto protetta nella casa paterna. In questi anni nasce anche una seria di acqueforti intitolate Le Parche. Negli anni Cinquanta Carol sente il bisogno di uscire dai confini dell’autobiografia ed entra a far parte del gruppo del MAC (Movimento Arte Concreta) torinese, elaborando un suo personale concetto di astrazione. A partire dagli anni Sessanta la sua ricerca torna a scovare nel suo repertorio intimo, unendo la realtà di oggetti usati al suo intrinseco estro pittorico. Nascono dei dipinti, definiti “bricolages” dall’amico Edoardo Sanguineti, che accompagna Carol e la sua opera a partire dagli anni Sessanta con poesie e presentazioni autentiche e bizzarre. Gli amici hanno un grande ruolo nella vita di Carol, a cominciare dalle persone conosciute nella sua città, Torino, come Felice Casorati, Albino Galvano, Italo Calvino, Massimo Mila, Carlo Mollino e molti altri. Durante i soggiorni negli anni 70 con il suo gallerista Anselmino a Parigi e a New York conosce Andy Warhol, Orson Welles e soprattutto Man Ray, con il quale continua a frequentarsi fino alla morte di lui.

Il lavoro degli anni 70 è insieme intimo e di ampio respiro: su formati spesso considerevoli, Carol Rama stende delle camere d’aria di bicicletta che le ricordano la fabbrica di biciclette del padre imprenditore. Le camere d’aria, spesso usurate riparate rattoppate, creano una superficie viva, pittorica, con un effetto visivo e tattile simile alla pelle umana. Nel 1980, l’artista ha un incontro fondamentale con Lea Vergine, la quale la include nella sua mostra itinerante sulle grandi artiste del Novecento, chiamata “L’altra metà dell’avanguardia”, con numerosi lavori degli anni ’30 e ’40. Curata da Lea Vergine le viene allestito nel 1983 la prima mostra antologica nel Sagrato del Duomo di Milano. Ora viene apprezzato il lavoro dei primi anni, e questo è forse una delle ragioni per cui Carol torna all’inizio degli anni Ottanta alla figurazione con delle opere piene di fantasia, di bizzarrie, di racconti accennati e allusioni mitiche e leggendarie. Negli anni Novanta a disegni, collages e dipinti si affiancano le incisioni, nate grazie alla felice collaborazione con lo stampatore, gallerista ed editore Franco Masoero. Carol Rama non ha più abbandonato il figurativo, ma col tempo le figure e i personaggi, legati sempre alla sua storia personale, si sono fatti più essenziali, quasi fossero emblemi. Alla fine del 2005 conclude la sua ricerca con le ultime opere. L’artista si spegne il 24 settembre 2015 nella sua casa a Torino. Nel corso della sua vita Carol Rama ha avuto importanti riconoscimenti, tra cui citiamo soltanto il Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia nel 2003, il Premio Presidente della Repubblica su segnalazione dell’Accademia di San Luca di Roma nel 2010, mostre antologiche a Milano, Torino, Rovereto, Genova, Ulm, Innsbruck, Barcellona, Parigi, Dublino, New York.

Giorgio Verzotti è critico d’arte e curatore indipendente. È stato curatore presso il Castello di Rivoli e il MART di Rovereto e direttore di Artefiera a Bologna. Ha curato o co-curato mostre di artisti come Carla Accardi, Vincenzo Agnetti, Carol Rama, Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi, Marlene Dumas, Wim Delvoye, Chiara Dynys, Douglas Gordon, Runa Islam, Mimo Jodice, Bertrand Lavier, Shirin Neshat, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Sean Shanahan, Haim Steinbach, Armando Testa, Wolfgang Tillmans, Niele Toroni, Grazia Varisco, Luca Vitone e molte mostre collettive. Ha scritto libri su Umberto Boccioni, Claudio Guarino, Imi Knoebel, Mario Merz, Gabriele Picco, Terry Atkinson e saggi su Alighiero Boetti, Giuseppe Chiari, Philippe Decrauzat, Jan Fabre, Keith Haring, Allan Kaprow, Michelangelo Pistoletto, Thomas Ruff, Jean-Luc Vilmouth. Dal 1990 collabora alla rivista Artforum.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.