“Felice per Simone Inzaghi, la cultura del lavoro prima di tutto” La lezione di capitan Zanetti

“Alla base di tutto rispetto e cultura del lavoro”. E’ la lezione di capitan Javier Zanetti agli studenti della “generazione Z” nel corso dell’incontro a Palazzo Farnese nella mattinata del 16 aprile. Il vicepresidente dell’Inter è l’ultimo ospite del ciclo di incontri organizzati dal Comune di Piacenza e rivolto ai ragazzi degli istituti superiori. Dopo il saluto del sindaco Katia Tarasconi, il capitano nerazzurro è stato sollecitato dai giornalisti Giorgio Lambri e Mauro Molinaroli ha risposto anche alle domande dei giovani.

Javier Zanetti Piacenza

L’iniziativa è stata realizzata per dare sostegno alla Pupi Onlus, l’associazione fondata da Zanetti e dalla moglie Paula de la Fuente, per garantire i diritti fondamentali dell’infanzia e aiutare con i propri progetti bambini, bambine e adolescenti in un’area di Buenos Aires. “E’ un piacere enorme essere qui – ha detto Zanetti ai cronisti – e trovare tanti ragazzi con tanto entusiasmo, soprattutto poter condividere con loro quale è stata la mia esperienza da ragazzino e tutto quello che sono riuscito a fare quando sono partito dall’Argentina”. “Fin da bambino ho sempre avuto tanta passione per il calcio, – ha proseguito – poi crescendo mi sono accorto che poteva essere qualcosa di più serio. Ce l’ho messa tutta attraverso la cultura del lavoro, la resilienza e poi tutta la carriera che conoscete. Dagli anni ’90 ad oggi il calcio è cambiato tantissimo, credo che oggi ci sia molta più informazione, stiamo attraversando un momento cruciale per fare del calcio uno strumento fondamentale per la crescita dei nostri ragazzi”.

Zanetti Inter

Zanetti ha rievocato una partita giocata al Garilli, quando il Piacenza sfidava l’Inter nella massima serie: “Ho un ricordo di una partita a Piacenza, c’era tanto freddo perchè il giorno prima aveva nevicato e abbiamo giocato un match con la neve intorno al campo”. E poi un cenno all’allenatore nerazzurro, il piacentino Simone Inzaghi che sta portando l’Inter alla conquista del ventesimo scudetto: “Sono felicissimo per quello che sta vivendo Simone, da quando è arrivato da noi si è capito subito che è una persona di grandi valori, con tanta passione per il calcio e tanta cultura del lavoro e insieme al suo staff questo lavoro sta dando i suoi frutti”. “Tengo sempre alla mia fondazione e ai miei ragazzi in Argentina perché possano avere un futuro migliore – ha concluso – il consiglio ai ragazzi più giovani che incontro è che non smettano mai di sognare, che ce la mettano tutta per raggiungere gli obiettivi della loro vita, con alla base sempre il rispetto e la cultura del lavoro, i valori più importanti per la loro crescita”.

Zanetti Inter
Javier Zanetti Piacenza

Arrivato da giovane sconosciuto alla corte del presidente Moratti, nel lontano 1995, Javier Zanetti ha legato in modo indissolubile la propria carriera alla maglia nerazzurra, ultima “bandiera” in un calcio dove i grandi campioni sono spesso fuoriclasse senza radici. Tutti, compagni e allenatori, tifosi e avversari, insieme alle qualità tecniche ammirano la tenacia e la costanza che mette in partita: oggi come vent’anni fa, per lui l’entusiasmo è sempre lo stesso, corsa e cuore, salire palla al piede a centrocampo e puntare l’uomo, macinare chilometri su chilometri sulla fascia. Del resto il suo soprannome è “El Tractor”, il trattore. Un campione in campo e fuori dal campo. Nella notte del trionfo al Santiago Bernabeu di Madrid, qualcuno fatica a riconoscere in quel volto pazzo di gioia, con la coppa appena conquistata a mo’ di cappello, l’autorevole capitano capace in campo di parlare con l’esempio più che con le urla, il campione tranquillo che tutti considerano erede di Giacinto Facchetti.

Javier Zanetti Piacenza

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