Il riscatto arriva insieme ai propri bimbi, le mamme in comunità della Fondazione La Ricerca

Per le mamme è un’opportunità per riprendere in mano la propria vita, per i bambini è l’inizio di un percorso che porta al futuro. Le comunità Luna Stellata e Stella del mattino della Fondazione La Ricerca ospitano attualmente dodici mamme (rispettivamente sette e cinque) che hanno avuto un passato complicato, o per problemi legati alla tossicodipendenza o per situazioni familiari al limite. Si arriva in comunità tramite i servizi sociali, o per scelta propria o, spesso, dopo una sentenza del Tribunale dei minori. Una volta entrate, si svolge un percorso personalizzato che dura due o tre anni, in base alle esigenze della singola madre, con l’obiettivo di riacquisire l’indipendenza e la piena capacità di farsi carico dei figli. “Tutte hanno una dipendenza affettiva – spiega Beatrice Carini, responsabile di entrambe le comunità – a cui si aggiungono poi altre difficoltà, diverse per ognuna di loro”. I lavori vengono svolti da un’équipe coordinata di professionisti formata, oltre alla responsabile Beatrice Carini, da sette educatrici (di cui sei “di riferimento” alle mamme e un’educatrice all’infanzia), tre terapeuti (una psichiatra e psicoterapeuta individuale per le madri, una psicologa dell’area genitoriale e uno psicologo familiare) e infine un supervisore.

luna stellata

La maggior parte delle madri arriva da fuori provincia. Fra i 14 bambini ospitati dalle due comunità, due sono neonati e tutti gli altri hanno fra i sei mesi e i sei anni di età. La Fondazione La Ricerca si è posta come età massima i dodici anni. “Appena hanno l’età idonea – dice Beatrice Carini – li iscriviamo al nido e poi alla scuola dell’infanzia. All’inizio pensiamo noi ad accompagnarli a scuola, dove restano dalle 8 alle 16. Quando escono, è il momento per stare insieme alla mamma o tutti insieme, oppure per una merenda fuori porta o un evento particolare in città. Per il primo anno le mamme non escono da sole, l’indipendenza è graduale e dipende dai singoli casi. Solo l’ultima tappa è la libertà di uscire insieme ai propri figli, che sono tutti presi in carico dal reparto di Neuropsichiatria infantile dell’Ausl di Piacenza”.

Beatrice Carini Luna stellata
Beatrice Carini

Dal punto di vista legale, la responsabilità genitoriale è in capo ai Servizi sociali, ma le madri vengono responsabilizzate e valutate in base ai progressi compiuti. “Quando entrano hanno scarse competenze genitoriali – spiega Carini -, il nostro obiettivo è quello di renderle autonome”. Il grado di autonomia raggiunto, insieme ad altri obiettivi, è un parametro chiave per “valutare” il percorso delle madri e determinarne le restanti tappe. Le due realtà hanno molte cose in comune: le mamme provengono tutte da un contesto socio-culturale arretrato e, grazie alla comunità, hanno l’opportunità di reinserirsi nella società e di evitare che il proprio figlio venga dato in affido a un’altra famiglia. A differenziare le due comunità sono i contesti d’origine, che richiedono percorsi leggermente diversi.

luna stellata

LUNA STELLATA – È la comunità pensata per le madri che hanno problemi di tossicodipendenza: a loro viene proposto un percorso di liberazione dalla droga senza per questo doversi separare dai figli. È una “casa speciale” che le ospita e si prende cura di loro e dei loro bambini, aiutandole a recuperare il rapporto affettivo. Le richieste arrivano a La Ricerca dal Servizio dipendenze patologiche (ex Sert) dell’Ausl di Piacenza e dai Servizi sociali. Nel cammino terapeutico di affrancamento da sostanze psicoattive viene garantito a ogni donna anche un supporto educativo al suo essere e riconoscersi madre favorendone lo sviluppo delle capacità affettive, cognitive e sociali. Si concorda con la madre un piano di trattamento adeguato alle proprie risorse e criticità, e al tipo di relazione sin qui instaurato con il bambino. Il “lavoro su se stesse” comporta una rielaborazione della storia personale e familiare ricevendo nel contempo un supporto per imparare ad assumersi la responsabilità – “gioie e dolori” – di essere genitore. Al termine del percorso è prevista una prova in appartamento protetto per permettere alla donna di sperimentarsi in una situazione di maggiore autonomia. La comunità propone percorsi individuali anche per donne tossicodipendenti in stato di gravidanza.

stella del mattino

STELLA DEL MATTINO – Accoglie e protegge le madri che hanno avuto un vissuto difficile o che tuttora stanno vivendo in condizioni di grave difficoltà. Sono donne provate dalla vita, anche minorenni, che si ritrovano a dover affrontare la maternità quasi sempre in solitudine, spesso dovendo fuggire da situazioni drammatiche, da persecuzioni, pericoli, violenze. La comunità si pone l’obiettivo di ridare loro equilibrio e tranquillità: è infatti comprovato che risiedere con i propri figli in un luogo protetto consente a ogni madre di recuperare quelle condizioni di normalità che possono aiutarla a ritrovare in sé le risorse necessarie a riprendere in mano la gestione della propria esistenza e dei rapporti affettivi. Le richieste arrivano a La Ricerca dai Servizi sociali. Si punta al recupero di uno stile di vita armonico concordando con la madre un piano di trattamento adeguato alle proprie risorse e criticità e al tipo di relazione sin qui instaurato con il bambino. Ogni donna viene aiutata nella rielaborazione della propria storia personale spesso traumatica, e nel riassetto del rapporto educativo e affettivo con i figli, al fine di poter ripensare al proprio progetto di vita e migliorare il grado di autonomia. Il ripristino della relazione genitoriale è improntato sulla centralità del minore per assicurare il soddisfacimento delle sue necessità di crescita, ascolto, cura e protezione.

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