“Muri: prima e dopo Basaglia” a Xnl Piacenza con Giulia Lazzarini

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Martedì 16 aprile alle ore 20.30 a XNL Piacenza (via Santa Franca, 36) va in scena MURI – prima e dopo Basaglia, spettacolo cult di Renato Sarti, attore, regista e autore di testi teatrali rappresentati in Italia e all’estero, scritto a partire dai racconti di alcune infermiere dell’Ospedale Psichiatrico di Trieste, testimoni della vita in manicomio prima e dopo la rivoluzione voluta da Franco Basaglia. Uno spettacolo che ha riscosso grande successo di critica e pubblico e che ora viene messo in scena solo in poche, selezionate occasioni, un intenso monologo portato magistralmente in scena da Giulia Lazzarini, signora del teatro di parola, attrice tra le predilette di Strehler, che per questa interpretazione ha vinto nel 2015 il Premio Le Maschere del Teatro Italiano.

L’appuntamento è organizzato dalla sezione Teatro, diretta da Paola Pedrazzini, di XNL Piacenza, il Centro d’arte contemporanea, cinema, teatro e musica della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ed è a ingresso gratuito previa prenotazione sul sito www.veleiateatro.com. Al termine della pièce, Giulia Lazzarini e Renato Sarti converseranno insieme al noto psicologo, drammaturgo e giornalista radiofonico Massimo Cirri: ideatore, autore e voce di Caterpillar su Radio2, autore teatrale con Lella Costa e scrittore di saggi e romanzi, da venticinque anni lavora nei servizi pubblici di salute mentale. In occasione del centenario della nascita di Franco Basaglia, la messa in scena di MURI – prima e dopo Basaglia e la conversazione successiva intendono approfondire il tema della riforma attraverso la chiave di lettura del linguaggio teatrale, dopo aver dato spazio il mese scorso a quello cinematografico con la proiezione di Matti da slegare di Marco Bellocchio, Silvano Agosti, Sandro Petraglia, Stefano Rulli.

«Con questo spettacolo proseguiamo a XNL Piacenza le celebrazioni del centenario dalla nascita di Franco Basaglia. Una figura chiave della nostra storia recente, che ha incarnato, e rappresenta tutt’ora, la parte migliore di questo Paese: quella che non si volta dall’altra parte, che sa riconoscere le storture del sistema e con tenacia spende la propria sensibilità e competenza all’interno delle istituzioni per provare ad avviare un nuovo corso – è il commento del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi -.  Dopo il potente racconto cinematografico di Matti da Slegare di Marco Bellocchio, che insieme allo psicoanalista Luigi Zoja ci ha posti di fronte al punto di vista delle persone malate, sarà ora la straordinaria energia del Teatro d’impegno di Renato Sarti, interpretato da una icona del teatro italiano quale è Giulia Lazzarini, a offrirci una lettura di quegli anni da una prospettiva differente: quella del personale sanitario che ha vissuto i manicomi prima e dopo la riforma».

«Quella dell’anniversario Basaglia mi era sembrata l’occasione per affrontare un tema che coinvolge profondamente il nostro essere “umani” e per farlo attraverso i due linguaggi che all’interno di XNL Cinema e Teatro sto cercando di mettere in dialogo – ha commentato Paola Pedrazzini, direttrice artistica di XNL Cinema e Teatro e di Bottega XNL, spiegando la  sua scelta – : quello cinematografico e quello teatrale appunto, grazie a un docufilm – Matti da slegare – e a un monologo teatrale – Muri-Prima e dopo Basaglia – che si connotano per il loro autentico impegno civile e che al contempo hanno, ciascuno, un importante valore artistico in sé. La dimensione dell’incontro con Renato Sarti, Giulia Lazzarini e Massimo Cirri (così come era stato per l’incontro con Marco Bellocchio, Luigi Zoja e Antonio Gnoli) credo inoltre impreziosisca e dia ancora più profondità all’esperienza culturale proposta».

MURI – prima e dopo Basaglia, testo Finalista al Premio Riccione per il Teatro e vincitore del Premio Anima, è un monologo che Renato Sarti, scrive in base alle testimonianze dirette di alcune infermiere – su tutte quella di Mariuccia Giacomini – che avevano lavorato all’ospedale psichiatrico di Trieste negli anni a cavallo dell’approvazione della legge 180, raccontando della vita in manicomio prima e dopo la rivoluzione voluta da Franco Basaglia. La protagonista riflette sulla sua esperienza trentennale di infermiera e lo fa con una nostalgia particolare, quela del poeta, quela che te sa tropo ben che non pol tornar, ma soprattutto con la lucidità di chi si rende conto che la straordinaria spinta di mutamento di quegli anni col tempo si è affievolita e rischia di finire inghiottita dall’indifferenza generale. «La legge Basaglia – spiega Sarti – rappresenta uno dei punti più alti della storia della nostra democrazia. È stata una delle grandi conquiste di carattere sociale, umano e civile del nostro Paese. Dobbiamo conoscerla, difenderla, perché bisogna sempre riaffermare con forza che le lancette della storia non si possono e non si devono riportare indietro».

Renato SartiTriestino di nascita, Renato Sarti è uomo di teatro a tutto tondo: attore, drammaturgo, regista, scenografo, direttore artistico. Il primo gruppo teatrale giovanile che gestisce è il CIRT (Centro Italiano di Ricerca Teatrale) che aveva la sua sede nel teatro dell’Ospedale Psichiatrico di Trieste, nel 1972, nel pieno della rivoluzione psichiatrica che Franco Basaglia stava attuando con l’apertura dei manicomi. Una esperienza che Sarti definisce fondamentale per la sua crescita umana e artistica. Inizia poi la sua carriera in modo ufficiale al Teatro Verdi di Trieste nel 1973 con la grande regista tedesca Margarete Wallmann. Come attore si forma a Milano con Giorgio Strehler al Piccolo Teatro e poi al Teatro dell’Elfo con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani e Gabriele Salvatores. Nel 1985 fa parte del mitico Comedians, con Gigio Alberti, Claudio Bisio, Antonio Catania, Silvio Orlando, Paolo Rossi, Bebo Storti. Come autore è stato uno dei pochi drammaturghi italiani contemporanei a essere stato messo in scena da Giorgio Strehler, nel 1991 con Libero. L’anno seguente Valeria Moriconi è stata protagonista di un altro suo testo, Ravensbrück, regia di Massimo Castri. Nel 1995, all’interno del lager della Risiera di San Sabba a Trieste, realizza La memoria dell’offesa e ha il grande onore di dirigere, oltre a Moni Ovadia, Paolo Rossi, Bebo Storti, Omero Antonutti, anche Giorgio Strehler. Nel 2002 dà vita al Teatro della Cooperativa diventando in breve un punto di riferimento culturale per il quartiere periferico di Niguarda e per la città. E non solo. Spettacoli come Mai morti, Nave fantasma, Io santo tu beato, Muri, Chicago boys, Goli Otok, Sulla strada ancora, Matilde e il tram per San Vittore, Naufraghi senza volto, hanno avuto interpreti di pregio come Giulia Lazzarini, Laura Curino, Maddalena Crippa, Arianna Scommegna, Bebo Storti, Elio De Capitani, Paolo Rossi, Angela Finocchiaro e sono stati ospitati nei festival e nei teatri più importanti. A Montecitorio sono stati rappresentati I me ciamava per nome 44.787 e Nome di battaglia Lia, spettacolo per cui gli è stata conferita una medaglia da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Contemporaneità, impegno, memoria storica e grande attenzione per il teatro comico sono la cifra dei suoi lavori. Ha vinto numerosi premi, al cinema ha recitato per Gabriele Salvatores, Marco Bellocchio, Marco Tullio Giordana, Daniele Luchetti, Gianni Amelio, Bruno Bozzetto.

Giulia Lazzarini è una delle più importanti veterane del palcoscenico italiano. Nata a Milano nel 1934, si trasferisce a Roma per studiare al Centro Sperimentale di Cinematografia. Dopo aver preso parte a molte rappresentazioni teatrali (è una presenza fissa in numerose compagnie, diventando una delle interpreti di primo piano del palcoscenico italiano accanto a nomi come Alida Valli, Rossella Falk, Giorgio De Lullo e Giulio Bosetti), lega il suo nome a quello di Giorgio Strehler, che la sceglie come prima attrice e volto privilegiato del Piccolo Teatro di Milano (“La tempesta” di Shakesperare, “Giorni felici” di Beckett), e a quello di Luca Ronconi. È attraverso il piccolo schermo però che raggiunge la notorietà presso il grande pubblico come una delle più interessanti e ricercate protagoniste per gli sceneggiati degli Anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, come Casa di bambola (1968), Mont Oriol (1958), I miserabili (1964) per la regia di Sandro Bolchi con Tino Carraro e Gastone Moschin, Il tenente Sheridan (1972), La donna di picche e I demoni (1972, dove è invece Marija Timofeevna). In tempi più recenti, ha preso parte alla miniserie Maria Montessori – Una vita per i bambini (2007). Sul grande schermo, appare in Ho fatto splash (1981) di Maurizio Nichetti, Il piccolo (2009) di Maurizio Zaccaro, Romanzo di una strage (2012) di Marco Tullio Giordana e Mia madre (2015) di Nanni Moretti, ruolo per il quale vince un David di Donatello, un Ciak d’oro e un Nastro d’argento speciale. Nello stesso anno riceve il Premio Le Maschere del Teatro italiano come Miglior Interprete di Monologo per lo spettacolo Muri – prima e dopo Basaglia scritto e diretto da Renato Sarti. Nel 2017 vince nuovamente il premio come Migliore Attrice Protagonista per lo spettacolo Emilia scritto e diretto dall’argentino Claudio Tolcachir e alla fine dello stesso anno riceve il Premio Ubu come Migliore Attrice per lo stesso ruolo. 

Massimo Cirri, toscano trapiantato a Milano, è psicologo e giornalista. Da venticinque anni lavora nei servizi pubblici di salute mentale. Dal 1997 autore e voce di Caterpillar, su Radio2, e prima a Radio Popolare di Milano. Autore teatrale con Lella Costa, ha scritto per “Diario”, “Linus”, “Smemoranda”, “Tango” e “Playboy”. Coautore di Via Etere (Feltrinelli, 1988), Il mistero del vaso cinese (Sperling & Kupfer, 1993), Nostra Eccellenza (Chiarelettere, 2008), Dialogo sullo -Spr+Eco (Promo Music, 2010), A colloquio. Tutte le mattine al Centro di Salute Mentale (Feltrinelli, 2009), Il tempo senza lavoro (2013) e Un’altra parte del mondo (2016). È stato autore televisivo per Fuori Orario (1987-1988, Rai3), Saxa Rubra (1994, Rai3), Mitiko (2006, La7). Si è inventato i RadioIncontri di Riva del Garda. È specializzato in criminologia clinica.

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Ingresso gratuito previa prenotazione su www.veleiateatro.com

Per info 324.9297592 

www.xnlpiacenza.it

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