Saggio finale e diplomi per gli allievi del corso dell’Accademia della cucina piacentina

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Tutti “promossi a pieni voti” gli allievi-soci del corso di cucina che, come da tradizione, è riservato ai soci dell’Accademia della cucina piacentina e si è svolto nei mesi scorsi nella sede del sodalizio in via Gaspare Landi 85, nei locali della Fondazione Pinazzi-Caracciolo. I numerosi allievi del corso sono stati impegnati in un percorso didattico riservato a donne e uomini di tutte le età, occupati in diversificate attività lavorative ma tutti uniti da un unico comune denominatore: la passione per la cucina. Così nelle lezioni dirette da alcuni cuochi-gentleman del sodalizio sono stati loro proposti, per dieci lezioni, i rudimenti culinari, le impostazioni di base ed i successivi approfondimenti culinari, che riguardano la preparazione di antipasti, la cottura delle paste alimentari, delle carni, dei pesci e l’elaborazione dei dolci, con particolare riferimento anche alla tradizione culinaria del territorio, come anche consigli sugli abbinamenti con i vini Doc piacentini grazie anche alla presenza, tra gli stessi corsisti, della sommelier Fisar Annamaria Losi.

Dieci lezioni serali, nell’ampia e ben strutturata cucina del sodalizio, dedicate dunque, oltre alle tecniche di base, ai piatti della tradizione piacentina, dai pisarèi e fasò, ai tortelli, agli anolini, ai passatelli, per spaziare, allo stracotto, alla gallina ripiena, ai diversi arrosti, risotti, salame in crosta, con “divagazioni” nelle salse, nel pesce, fino ai dolci, dalla tradizionale sbrisolòna, ai turtlìt, alla torta al cioccolato, alle creme. Un percorso sicuramente interessante, ma anche impegnativo per tutti, allievi e docenti, che consentirà ai novelli chef di deliziare famiglie ed amici a casa con deliziosi manicaretti. Intanto il “saggio” finale che ha riscosso presso i numerosi ospiti un autentico e sincero successo; una parte dei corsisti ha predisposto un menù risultato delle conoscenze acquisite, che saranno poi codificate in un elegante volumetto con tutte le ricette affrontate nel corso e che sarà loro successivamente consegnato.

Per la cena di fine corso, con il supporto di alcuni loro insegnanti coordinati con la consueta maestria dal Presidente Alberto Paganuzzi (con lui Attilio Co’, Pietro Auditore, Matteo Balderacchi, con il supporto organizzativo di Pierangelo Benzi e del vicepresidente Mauro Sangermani, che ha commentato con la consueta dovizia di particolari una curiosa aneddotica storica), hanno proposto Quiche Lorraine (con Malvasia secca Metodo ancestrale), Maccheroni bobbiesi al ferretto con sugo di funghi porcini (con Pinot nero), Pollanca alla Marialuigia e purea di patate (sempre con Pinot nero) e Sbrisolona piacentina con zabaione (con Malvasia dolce). I vini erano della Cantina sociale di Vicobarone. Al termine appalusi per tutti e la consegna degli attestati.

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