Telesoccorso, assistenza e pasti a domicilio: 330mila euro dal Pnrr per gli anziani

Rafforzare i servizi sociali domiciliari per garantire una dimissione assistita precoce e prevenire il ricovero in ospedale: il Piano nazionale di ripresa e resilienza destina 330mila euro ai tre ambiti territoriali sociali della provincia di Piacenza per gli anziani non autosufficienti. In particolare, i fondi Pnrr andranno a potenziare i servizi già esistenti di assistenza domiciliare (Sad), pasti a domicilio e telesoccorso. Di questi contributi, da impiegare fra il 2024 e il 2026, 205mila 400 euro sono destinati ai distretti “laterali”, cioè quelli di Levante e Ponente, 12mila 800 alla formazione e i restanti 111mila 800 euro al distretto “Città di Piacenza”. Il Comune capoluogo ha stipulato un addendum insieme al distretto “Città di Piacenza” dell’Ausl e alle cooperative Unicoop e Coopselios per l’attuazione dei progetti, stanziando a bilancio per l’annualità 2024 la cifra di 44mila 720 euro.

“L’investimento – spiega l’assessora al welfare del Comune di Piacenza Nicoletta Corvi – è destinato alle dimissioni protette, cioè a sostenere persone ricoverate per le quali la Centrale operativa di continuità di cure (Cocc) segnalerà al servizio sociale territoriale la necessità dell’attivazione di un supporto a seguito delle dimissioni ospedaliere presso il domicilio della persona: principalmente assistenza domiciliare, pasti al domicilio e telesoccorso”. “Accanto agli interventi domiciliari intensivi per il primo mese dal rientro a casa dopo un ricovero, che sono gratuiti per gli utenti in quanto finanziati dal Pnrr e che sono oggetto dell’addendum – aggiunge Corvi – il progetto Pnrr prevede anche la definizione di protocolli operativi tra i servizi Ausl coinvolti e i Comuni per migliorare l’efficacia del processo di segnalazione e presa in carico sociale e sanitaria della situazione”. Essendo dimissioni protette, il servizio di assistenza domiciliare (Sad) avrà una durata massima di venti ore a settimana per quattro settimane.

“Dal momento che le risorse date dal Pnrr e destinate a questo intervento domiciliare sono limitate – afferma l’assessora – daremo priorità alle situazioni particolari di persone sole o con bisogni assistenziali molto elevati per le quali si può prevedere il percorso della domiciliarità”. Quattro settimane è anche il tempo massimo per il servizio pasti a domicilio, che può essere attivato con periodicità giornaliera o in base alle esigenze valutate con l’assistente sociale responsabile del caso.

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