Le Rubriche di PiacenzaSera - Confindustria

“Covid, crisi energetica e guerre ci hanno dato una nuova consapevolezza nel fare impresa”

“Il covid ci ha insegnato che possiamo e sappiamo lavorare insieme: ci siamo riscoperti rete di aziende, eccellenze nei rispettivi campi ma con tanti aspetti in comune. Ci siamo uniti, e siamo riusciti a conservare questo spirito anche una volta finita l’emergenza”. Nella sua ultima relazione da presidente di Confindustria Piacenza – nel corso dell’assemblea dell’associazione degli industriali a San Damiano -, Francesco Rolleri non ha potuto non ricordare i mesi più difficili, da imprenditore e come uomo. Giorni in cui i telefoni in associazione squillavano costantemente, giorni in cui Confindustria Piacenza ha dovuto salutare il suo storico direttore Cesare Betti. Un dolore che è ancora vivo, così come è lacerante quello per la scomparsa del rettore della Cattolica Franco Anelli, ricordato da Rolleri all’inizio del suo discorso e al quale è stato tributato un minuto di silenzio. Ma è nelle difficoltà che bisogna trovare nuove forze e strategie. E l’assemblea di Confindustria, la prima che si tiene al di fuori di Piacenza, nell’aeroporto di San Damiano, è l’occasione per fare un bilancio.

La sua relazione è stata preceduta dai saluti istituzionali della sindaca di San Giorgio, Donatella Alberoni, che ha ricordato il progetto di inserimento di quattro ragazzi disabili nell’azienda di Rolleri, mentre Katia Tarasconi, sindaca di Piacenza, e Monica Patelli, presidente della Provincia, hanno ricordato l’importanza della collaborazione tra istituzioni per fa crescere il territorio. Di questa rete fa parte anche San Damiano, con importanti progetti, ha sottolineato il tenente colonnello Salvatore Occini comandante del distaccamento, come la creazione di un Air Museum aperto ai cittadini.

Il fare rete è stato al centro dell’ultima relazione di Francesco Rolleri. “Ne abbiamo passate veramente tante. Decisamente più di quelle che mi sarei immaginato alla fine del 2019 – dice Rolleri -. Ma sono state anche le tante sfide e difficoltà a rendere per me indimenticabile questo percorso. La lista è lunga: comincia con la peggior pandemia globale dai tempi della Spagnola, passa per una crisi energetica e delle materie prime. Segue con l’inflazione a doppia cifra e l’aumento dei tassi. Finisce con un conflitto bellico all’interno dell’Europa e la sempre crescente tensione geopolitica internazionale. Il mondo non si è fatto mancare niente. Potevamo fare di questi avvenimenti una scusa. Un alibi per ciò che avremmo voluto fare ma non abbiamo potuto fare. Sarebbe stato più semplice. Ma le imprese non crescono nel tempo con le scorciatoie. Piacenza ha reagito con forza – sottolinea Rolleri -. Gli imprenditori piacentini hanno affrontato la tempesta, uscendone più forti di prima. Con nuove soluzioni. Nuove idee. Esperienze, lezioni. Una nuova consapevolezza del saper fare impresa. Oggi è più facile dirlo. Noi tutti sappiamo che non è stato facile farlo. Ho vissuto queste sfide due volte, ma in modo diverso. Con la mia azienda e come presidente di Confindustria, che è la casa delle aziende. Ricordo il suono continuo dei telefoni in associazione nella primavera 2020. Dall’altro capo del filo c’erano i nostri associati alla ricerca di risposte, per domande che mai ci saremmo aspettati. Furono momenti drammatici. Ripensando a quel periodo, permettetemi di ricordare il nostro direttore Cesare Betti. Una figura che non ci dimenticheremo mai, che ci ha lasciati in quei giorni drammatici. Con lui è iniziato il mio percorso alla presidenza di Confindustria”.

“Dalla pandemia in poi ci siamo riscoperti rete di aziende, eccellenze nei rispettivi campi ma con tanti aspetti in comune. Il clima all’interno dell’associazione ne ha giovato. Ci siamo uniti, e siamo riusciti a conservare questo spirito anche una volta finita l’emergenza. Questo si è percepito all’interno dell’associazione, ma anche all’esterno. Confindustria Piacenza nel 2019 rappresentava imprese che complessivamente impiegavano circa 17mila dipendenti. Oggi ne rappresentiamo più di 24mila. 24mila dipendenti a Piacenza sono circa l’80% degli impiegati nella manifattura. Questo ci aiuta a comprendere la nostra centralità e peso specifico. Non è solo l’Associazione ad essersi allargata. Il volume d’affari complessivo del nostro gruppo, contando anche Assoservizi e Forpin, è cresciuto di più del 30% in questi quattro anni, superando gli 8 milioni di euro, più degli obiettivi – già sfidanti – che ci eravamo posti all’inizio del mandato”.

“Ma non sono tanto i numeri a mostrarci quanta strada ha fatto l’associazione. È quello che i numeri non mostrano, ad essere per me fondamentale. Confindustria Piacenza è l’hub vaccinale realizzato con le altre associazioni nei tempi più bui del Covid. È il supporto alla comunità piacentina, sostegno alla cultura, alla scuola e al sociale, dialogo con i giovani e aiuto nel mettere ordine al caos durante una crisi energetica. Tutto ciò che viene fatto da imprese e funzionari lontano dai riflettori, affinché possano esservi occasioni speciali in cui raccogliere i frutti” conclude Rolleri, che ringrazia della positiva collaborazione avviata con gli imprenditori del territorio e con tutta la comunità piacentina, e soprattutto con i dipendenti dell’associazione “professionisti unici con competenze importanti e con una grande dedizione al lavoro e alla causa comune”.

“Se mi è piaciuto fare il mestiere di presidente? Sì, molto, anche perchè incontrare un imprenditore è ogni volta come fare un master universitario. Ho visitato oltre cento imprese in questi anni, quindi pensate quanto sono diventato bravo…”

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