“I giovani di oggi sono più preparati ma non hanno ‘fame’. Serve una politica energetica per le aziende”

“I giovani di oggi sono più preparati di noi, ma usciti dall’università si dovranno confrontare con altri ragazzi con il loro stesso livello di competenza. Quello che fa la differenza è la ‘fame’. Non devo crogiolarsi nel benessere, ma credere nell’impegno, nel sacrificio e la resilienza”. Valter Alberici, presidente del Gruppo Allied International, è stato tra i protagonisti dell’edizione 2024 della Giornata dell’Economia, un momento di confronto che Banca di Piacenza e Università Cattolica, insieme alla Camera di Commercio dell’Emilia, ha organizzato nella sala dedicata a Corrado Sforza Fogliani. Un momento di bilancio che non può prescindere dalle aziende protagoniste del territorio piacentino, quindi dopo i saluti del Giuseppe Nenna, presidente della Banca di Piacenza e l’introduzione di Eduardo Paradiso, segretario del Comitato di indirizzo, hanno preso la parola Guido Caselli, direttore dell’Ufficio studi Unioncamere Emilia Romagna, Paolo Rizzi, direttore del Laboratorio di Economia Locale dell’Università Cattolica di Piacenza, Filippo Cella, vicepresidente Camera di Commercio dell’Emilia e Vittorio Silva, direttore generale Amministrazione provinciale di Piacenza.

La storia – Alberici – vice presidente di Confindustria Piacenza e nominato Cavaliere del lavoro nel 2022 – ha raccontato la storia della sua azienda che nasce in Alta Valtidone, a Nibbiano, nel 2000. “Ho iniziato a lavorare presto, in un’azienda del mio Comune, a 19 anni. E lì ho lavorato per 20 anni, come se fosse la mia. Poi la ditta è stata acquisita da un gruppo americano e anch’io, nel 2000, ho deciso di fare un passo in avanti e creare la mia azienda, con un socio americano. Abbiamo iniziato nel 2000 – racconta – in un appartamento di 120 metri quadrati compreso il garage, dove lavoravamo in 13. Un Dream Team di cui ancora alcuni fanno parte”. Il complimento più bello, ricorda Alberici, è arrivato dai militari della Guardia di Finanza che, al termine di un controllo, hanno detto di non aver mai visto nessuno lavorare con la stessa intensità. Dopo un primo periodo di attività dedicato al trading, Allied si dedica anche alla distribuzione di raccorderia. Inizia così una serie di acquisizioni di aziende storiche del Piacentino, come Tectubi, Bassi, e l’apertura di sedi all’estero. Arriva poi l’acquisizione anche di Mandelli, “per rilanciarla e non farla cadere in mani straniere”.

Modello d’impresa – “Perché vi racconto questa storia? Abbiamo sempre investito in azienda, nel nostro business e anche perché si sono possono fare delle buone acquisizioni – dice Alberici – ai dipendenti piace di più lavorare in azienda se l’ambiente è stimolante. Se vuoi far crescere i giovani, li devi mettere insieme a chi ha più esperienza. E per riuscire a trattenerli, devi creare nuove opportunità”. Cosa possibile grazie alle acquisizioni, che hanno consentito di far crescere Allied Group fino a 1200 addetti.

Cos’è un’azienda – E’ la passione che tu metti nel gestirla, nel motivare chi lavora con te, nel migliorare i processi. Il reparto di ricerca e sviluppo? Noi lo abbiamo quotidianamente, lo puoi fare in qualsiasi modo: nel commerciale, cercando nuovi mercati e nuovi processi. E soprattutto le idee che vengono dal basso sono le idee migliori. Non necessariamente te le dà il manager, ma l’operaio. Poi serve sacrificio: non basta lavorare 8 ore al giorno, per far andare bene un’azienda ti devi sacrificare ed essere resiliente. Le aziende che vanno bene – afferma Alberici – sono quelle dove gli imprenditori non mollano mai e sono da esempio per tutti gli altri dipendenti. Quelle che vanno meglio sono quelle dove gli imprenditori sono sul pezzo”.

I giovani – “Lo dico ai miei figli, sempre. I giovani usciti dall’università saranno preparati benissimo. Ma si dovranno confrontare con altri giovani, preparati benissimo come loro, ma che magari hanno più fame. Lì la differenza la farà la passione, il sacrificio, la resilienza che metteranno nel loro lavoro. Io dico sempre a chi inizia a lavorare con me: se guardi l’orologio e sono le 17 e pensi “ancora mezz’ora e vado a casa”, hai sbagliato lavoro. Devi guardare l’orologio e dire “ho ancora un sacco di cose da fare”. I giovani sono più preparati, ma non devono dimenticare le loro origini. Sono andato al mare la prima volta che avevo 10 anni e la seconda che ne avevo 18, perché d’estate io lavoravo. I giovani sono più preparati di noi, ma non devono crogiolarsi nel benessere. Devono impegnarsi, con resilienza e sacrificio, lo stesso atteggiamento che avranno adesso i giovani di altri continenti, perché avranno più fame”.

La politica – “Nel 2023 sono stato invitato, insieme ad altri 200 imprenditori internazionali, dal presidente Emmanuel Macron. Tema dell’incontro: come reindustrializzare la Francia. Qui in Italia non dobbiamo reindustrializzare niente, le aziende le abbiamo: grandi, medie, piccole. Vanno solo aiutate. Cosa fare per aiutarle? Ci confrontiamo economie che sono più competitive delle nostre. Abbiamo sempre puntato sulla qualità dei nostri prodotti, ma ora non basta più perché sta aumentando la differenza nel prezzo. Serve una politica energetica pluriennale che consenta di avere accesso all’energia ad un basso costo. E qui si gioca una partita importante per il futuro: investire nel capitale umano e portando dei buoni giovani preparati, cercare di trattenere i nostri per far rientrare i cervelli, come ha fatto mia figlia Greta (che lavora in Allied, ndr) perché porta l’esperienza fatta all’estero in azienda. Dopo il covid siamo stati i più bravi a ripartire, abbiamo le aziende, dobbiamo solo aiutare. Questa è una svolta epocale: o mettiamo in campo i giovani migliori e facciamo una politica energetica seria o saremo incorporati dai grandi gruppi. Però proprio perché siamo italiani, io sono ottimista. Siamo un popolo strano, diamo il meglio quando siamo in difficoltà. Questo è un momento difficile, l’unico modo per andare avanti è se remiamo tutti insieme, politica, parti sociali, università. Solo così possiamo avere un futuro”.

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