“Perchè cementificare l’area verde vicino alla scuola Carella?”

Da quando in qua si progettano palestre scolastiche in città, togliendo aree verdi pubbliche alle scuole ed al quartiere? Se lo chiede il circolo Legambiente Piacenza Emilio Politi, che commenta le intenzioni dell’amministrazione comunale e la relativa pratica in procinto di arrivare all’esame del consiglio comunale. “Sta succedendo alla scuola Carella dove verrà costruita, così sembra, – afferma una nota di Legambiente – con i fondi del Pnrr chiesti nel 2022 dalla giunta Barbieri , una seconda palestra, cementificando quasi tutta l’area verde dei giardini di via Lanfranco e Buozzi, usatissimi dai bimbi della scuola. Tra l’altro sui giardini è stata fatta da un paio di anni una forestazione”. “Ma quale è stata la logica del progetto? – si chiede Legambiente – La scuola ha davvero bisogno di 2 palestre scolastiche? ed il quartiere? O magari sarebbe meglio lasciare il verde e trasferire la palestra in altra area già impermeabilizzata? Non siamo certo contrari a nuove palestre per scuole e società sportive ma l’interesse pubblico ad avere aree verdi pubbliche in un quartiere che ne ha pochissime, è certamente maggiore do quello delle società sportive private ad avere una palestra. È possibile individuare un’area già impermeabilizzata per costruirla?”

“Il Consiglio Comunale viene chiamato ad approvare – scrivono nella nota – tre cambi di destinazione d’uso che ridurrebbero, di fatto, la disponibilità di verde urbano. Per brevità riteniamo opportuno focalizzare l’attenzione sulla trasformazione urbanistica dell’area verde della scuola elementare “Carella”, in via Buozzi. Area verde che verrebbe purtroppo sacrificata per la costruzione di una nuova palestra, al servizio degli studenti e delle società sportive di quartiere, da affiancare a quella scolastica, già esistente. All’apparenza una buona motivazione ma approfondendo emergono notevoli contraddizioni: 1) non è affatto chiaro se le richieste della scuola, a fronte della proposta del Comune (fondi Pnrr), sia quella di soddisfare un reale ulteriore fabbisogno della scuola o di garantire un accesso e un parcheggio indipendente per l’utilizzo della palestra da parte di società sportive. Anche perchè il fabbisogno della palestra sembra più attribuibile alla futuribile crescita degli abitanti conseguente all’approvazione dell’accordo operativo dell’area ex Camuzzi in Corso Europa”.

Legambiente scrive anche: “I privati mettono a valore decine di migliaia di mq di area attualmente permeabile, a scopi residenziali e commerciali, mentre la nuova palestra verrebbe costruita nell’area scolastica, sottraendo il prezioso verde oggi riservato agli studenti e agli abitanti del quartiere: dove sta l’interesse pubblico dell’operazione? 2) Cementificare questa area verde per costruire una nuova palestra sembra ignorare completamente i nuovi orientamenti di didattica all’aperto, capaci di offrire nuove opportunità di apprendimento. 3) Questa proposta non è stata minimamente discussa nel quartiere, escludendo anche la minima forma di partecipazione; invece indispensabile per interventi urbanistici così rilevanti; 4) La nuova palestra verrebbe progettata esattamente dove negli scorsi anni il Comune ha realizzato una nuova piantumazione, che verrebbe quindi eliminata, producendo non solo un danno ambientale ma anche economico. 5) E’ davvero difficile comprendere la legittimità del RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio) che non prevede – a fronte di tale trasformazione – una variante urbanistica. Variante che non sarebbe più possibile a seguito del termine del periodo transitorio della nuova legge urbanistica n.24 del 2017. 6) La palestra potrebbe essere utilizzata al mattino dalla scuola ma al pomeriggio dalle società sportive. Si trasforma quindi un bene comune come un’area verde, in una struttura a gestione eminentemente privatistica. Non mettiamo in discussione l’esigenza delle società sportive di avere nuove strutture, ma non riteniamo giusto sacrificare per questo motivo una delle poche aree verdi pubbliche a servizio del quartiere. 7) Inutile ribadire che tutte le città, ma in particolare la nostra, hanno bisogno di verde e di ossigeno. La nuova legge regionale urbanistica affida grande importanza al tema della rigenerazione urbana, della permeabilità dei suoli – anche nel territorio urbanizzato – addirittura prevedendo alcuni interventi di desigillazione (togliere il cemento dove c’è) mentre in questo caso si aggiungerebbe. Per esempio l’art. 32 comma 6 C, stabilisce che: “non possono essere rese edificabili le aree e gli spazi rimasti liberi destinati ad usi urbani collettivi””.

“In conclusione riteniamo che, a prescindere dalle curiose scappatoie fornite dal RUE, sarebbe politicamente incomprensibile approvare un progetto che contrasta con l’esigenza di tutelare il verde, di cui abbiamo immenso bisogno, solo perché sono potenzialmente disponibili i fondi del Pnrr. Ci guadagniamo di più col verde e gli alberi o con una nuova palestra di cemento che potrebbe invece essere costruita in un’altra area già impermeabilizzata?”

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