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“Piacenza ha bisogno di infrastrutture: aspettiamo piazza Cittadella da 20 anni” fotogallery

“Attendismo è immobilismo. Il Paese ha bisogno di infrastrutture, così come Piacenza. Stiamo aspettando piazza Cittadella da 20 anni: sindaca, tieni duro e speriamo che la problematica di questi giorni si risolva”. Un fuori programma, quello del neo presidente di Confindustria Piacenza, Nicola Parenti, nel suo discorso dopo l’elezione nella 79esima assemblea dell’associazione ospitata al distaccamento aeroportuale di San Damiano. E tra le infrastrutture che servono alla città, rispetto alle quali la sindaca Katia Tarasconi deve tenere il punto, Parenti indica anche il nuovo ospedale.

Ma il cuore del suo intervento è dedicato all’energia. “Servono idee chiare, convinzione e una visione che sappia volare bel oltre la ricerca di consensi di corto respiro. Ne è un esempio la politica energetica. Ci siamo posti obiettivi molto ambiziosi, con una transizione energetica a tappe forzate entro il 2050. Ma agli obiettivi non stanno seguendo azioni adeguate”. Alza subito il tiro, Parenti, nel discorso all’assemblea che lo ha visto succedere a Francesco Rolleri. Non a caso al tema dell’energia – delega a lui affidata in associazione da anni – Parenti ha dedicato i passaggi più incisivi della sua relazione. “Si fatica – dice – a realizzare impianti idroelettrici di modeste dimensioni e le pale eoliche continuano ad essere un tabù. Per quanto riguarda il fotovoltaico: approviamo normative sulle solar belt e poi, di colpo, si scrive un decreto legge in un week end che ne limita quasi completamente i campi di applicazione. Una nuova riflessione dovrà essere avviata anche sul tema nucleare, sistema alla base del mix energetico con il quale numerosi paesi industrializzati stanno realizzando la loro transizione green. Anche in questo caso ricordo che le nostre imprese sono leader mondiali nella ricerca avanzata. Vogliamo azzerare le emissioni, ma allo stesso tempo stiamo quasi azzerando le nostre possibilità di raggiungere questo obiettivo. È ora di chiarirsi le idee”.

Più chiarezza è necessaria, a livello politico, visto il contesto “che possiamo definire quantomeno confuso. Dal nostro territorio auspichiamo che si possa avviare un’interlocuzione con i decisori politici nella quale rappresentare con più forza possibile la necessità che il nostro Paese e l’Unione Europea tornino a fare politica industriale”. “Da troppi anni – afferma Parenti – non vediamo più un chiaro disegno di politica economica e infrastrutturale per il Paese. In un mondo che mette in discussione quotidianamente i principi della globalizzazione e del libero scambio, abbiamo bisogno di certezze attorno alle quali costruire il futuro. L’attendismo presto diventa immobilismo. Si resta indietro e non si ha più il tempo per recuperare. Nessuno risolverà i nostri problemi: deve essere l’Italia ad occuparsi di sé stessa e l’Europa a definire il suo percorso. Siamo la seconda potenza industriale europea, un paese trasformatore che brilla grazie alle proprie eccellenze e alla sua unica capacità di fare. Se tra dieci anni vorremo poterlo definire ancora così dovremo agire oggi. Idee chiare, convinzione e una visione che sappia volare ben oltre la ricerca di consensi di corto respiro”.

Uno sguardo proiettato verso il futuro, quello di Parenti, che ha presentato la sua squadra composta dai vice presidenti Valter Alberici – Innovazione ed Education; Erika Colla – Internazionalizzazione e attrazione investimenti esteri; Lorenzo Marchi – Networking e Sinergie per lo sviluppo; Maria Angela Spezia – Responsabilità Sociale dell’impresa e parità di genere; Alessandro Squeri – Finanza e mentoring neo imprenditoria.

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