Premiate tre giovani infermiere “Formazione continua, per acquisire più competenze e responsabilità”

Un mestiere in continua evoluzione, quello dell’infermiere, tra presente, passato e futuro. Proprio per questo si è voluto riconoscere l’impegno e l’apporto della professione in ambito sanitario, premiando le tre migliori tesi di laurea, in occasione della tavola rotonda che a Piacenza ha caratterizzato la Giornata dell’infermiere, tenutasi nel pomeriggio del 24 maggio a Confindustria.

Il riconoscimento è stato assegnato dalla presidente dell’Albo, Maria Genesi, a Martina GhidoniGloria Bisotti, Arianna Malvicini. La prima, Martina Ghidoni, ha presentato una tesi dedicata a “L’Ecografia vescicale infermieristica nell’assegnazione del problema primario in Pronto Soccorso: studio retrospettivo osservazionale”. Gloria Bisotti invece ha discusso la tesi “Implementazione e revisione dell’istruzione operativa per il metodo di raccolta di urine sterili nel paziente pediatrico senza il controllo della minzione”. Infine, Arianna Malvicini ha affrontato un tema molto concreto in una realtà ormai multirazziale come quella della nostra società: “Studio qualitativo sulla gestione delle barriere linguistiche: il caso del pronto soccorso di Piacenza”.

premiazione giovani infermiere

Ragazze preparate, determinate e – come le ‘veterane’ premiate insieme a loro – già innamorate della professione. “Sto svolgendo anche la laurea magistrale – dice Gloria Bisotti -, penso sia importante essere sempre aggiornate. La triennale è stata importante, ci ha dato le basi per accedere alla professione infermieristica. Imparare il più possibile è fondamentale nella nostra professione, per garantire cure di alto livello”. “Sono d’accordo, noi infermieri non dobbiamo limitarci, ma tenere aperte più porte – continua Arianna Malvicini – e questo l’augurio che faccio a me e alle mie colleghe, Gloria e Martina. Anch’io sto facendo la magistrale e mi auguro di acquisire sempre più esperienza, da mettere a frutto nel lavoro che ho scelto e amo, per garantire le cure migliori ai pazienti”. “La mia famiglia ha accolto molto positivamente la mia decisione di diventare infermiera. Capisco bene – dice Martina Ghidoni – le difficoltà che hanno affrontato le due signore premiate insieme a noi, anche mia madre avrebbe volto diventare infermiera e non ha potuto, perché la sua famiglia non era d’accordo. La nostra è una professione che sta subendo molti cambiamenti e spero siano sempre in positivo: stanno aprendo nuovi corsi di formazione, si sta parlando di specializzazioni, oltre a lauree magistrali, master e dottorati. La mia speranza è che per noi si aprano sempre più porte e possiamo avere più responsabilità”.

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