“Teniamo viva la memoria del Risorgimento a Piacenza. Biblioteca dedicata a Cesare Zilocchi”

Il Comitato piacentino dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano avrà la sua sede presso il Museo del Risorgimento a Palazzo Farnese: lo ha annunciato, al numeroso pubblico convenuto alla sala 3 del Museo stesso, il direttore del Comitato, Pietro Coppelli, nel corso della presentazione degli Atti del convegno tenutosi a novembre a Palazzo Rota Pisaroni della Fondazione Piacenza e Vigevano.

L’assessore comunale Christian Fiazza aveva appena confermato a Coppelli l’accoglimento da parte dell’Amministrazione della richiesta presentata in questo senso dal Comitato e la notizia è stata accolta con soddisfazione dal pubblico intervenuto. Coppelli ha ribadito “l’impegno della dirigenza attuale del Comitato di mantenere la lunga tradizione che l’emanazione locale dell’Istituto ha nella conservazione della memoria del Risorgimento a Piacenza”; dal canto suo l’assessore Fiazza ha sottolineato come sia “importante il rapporto costante con le scuole” e come l’impegno del Comitato “si incontri positivamente con le linee dell’Amministrazione che vogliono le istituzioni sempre più aperte nel valorizzare la storia locale”.

comitato Risorgimento

Il giornalista Ippolito Negri ha poi illustrato i contenuti del volume “Eredità e memorie risorgimentali piacentine” che ha raccolto le relazioni del convegno, l’ultimo impostato dall’avvocato Corrado Sforza Fogliani, storico presidente del Comitato, partendo proprio dal ricordo di Sforza Fogliani redatto sugli appunti di Cesare Zilocchi e con lui condiviso, prima della sua scomparsa a fine dicembre. Ricordando quindi Zilocchi, ha ribadito “come Cesare sia stato per il Comitato la memoria storica. Così come lo è stato per Piacenza e nei suoi numerosi campi di interesse. Ci mancheranno le sue ricerche così come mancherà anche il suo spirito critico; mancherà ai suoi amici, ma anche alla città che sta perdendo memoria, sebbene sia evidente, navigando sui social quanta curiosità ci sia. Mancano purtroppo i maestri, come Cesare”. Ha poi ricordato come la famiglia di Zilocchi abbia donato all’Istituto quella parte della sua biblioteca che riguarda la storia del Risorgimento e la storia di Piacenza; nascerà quindi, come ha confermato Coppelli, presso il museo una “piccola biblioteca risorgimentale” intitolata a Zilocchi, che sarà messa a disposizione di chi vuole studiare questi temi. Analizzando brevemente le relazioni, Negri ha segnalato come la approfondita analisi della battaglia di Tuna del 1799, della relazione redatta da David Vannucci, possa dare spunto per un percorso “milituristico”, secondo le più recenti tendenze che portano turisti ad esempio sulle tracce della guerra dolomitica. Ha segnalato poi come a corredo della relazione di Eugenio Gentile compaia la riproduzione del quadro di Bernardino Massari sull’uscita degli austriaci dal forte di Piacenza, quadro un tempo della Cassa di Risparmio di Piacenza, finito in seguito alle successive evoluzioni dell’istituto alla sede di Parma del Credit Agricole, e come Comitato potrebbe promuoverne il ritorno a Piacenza.

Dopo l’illustrazione degli argomenti delle relazioni di Luigi Montanari, Massimo Moreni e Augusto Bottioni, il dottor Filippo Lombardi, responsabile per il Comitato dell’organizzazione del prossimo convegno, ha annunciato che il tema su cui lavoreranno i futuri relatori è tutto ciò che il contesto storico in cui si tenne la grande mostra del 1908 in occasione dell’inaugurazione del ponte sul Po, da considerarsi come un momento cruciale del passaggio tra la società ottocentesca e un mondo più moderno. Accompagnati dal generale Eugenio Gentile, che aveva tracciato una breve storia del Museo del Risorgimento dalla sua creazione nel 1937, sempre sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento, che è proprietario dei reperti e ne sovrintende alla gestione, i numerosi partecipanti all’incontro hanno potuto visitare le sale del Museo. Al termine dell’incontro è stato consegnato al numeroso pubblico il volume, stampato grazie alla preziosa liberalità concessa dalla Confindustria di Piacenza.

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