Piacentini sempre meno laureati (20,6%) ma gli studenti “in entrata” sono più di quelli “in uscita”

Piacenza è una città universitaria, eppure, il numero di residenti laureati cala sempre di più. Dal rapporto 2023 del Benessere equo e sostenibile (Bes) delle province, presentato nella mattinata di mercoledì 26 giugno nella sede della Provincia di Piacenza, emerge che nel 2022 solo il 20,6% della popolazione fra i 25 e i 39 anni ha una laurea o un altro titolo terziario (ossia post-diploma). La percentuale, calata rispetto al 24,9% del 2021 e ancor più rispetto al 29,4% del 2020, è inferiore sia alla media regionale (32,2%) sia a quella nazionale (28,6%). I dati sono tratti dall’Istat. Andando nello specifico si scopre che a calare sono anche i laureati nelle discipline Stem, che nel precedente rapporto erano in aumento. Secondo i dati utilizzati dal Bes 2023, ovvero quelli del Ministero dell’università e della ricerca aggiornati al 2021, solo 14,4 persone su mille in provincia di Piacenza sono laureate in discipline tecnico-scientifiche. Nel Bes 2022 (con i dati 2020) la percentuale era del 20,5%. La media regionale più aggiornata è di 18,2 per mille, quella nazionale si attesta sui 17,7 per mille. Un focus sul report del Bes delle province 2023, frutto di una raccolta di dati provenienti da diverse fonti, è stato fatto da Antonio Colnaghi, dirigente della Provincia di Piacenza, durante la presentazione del rapporto Piacenz@ Economia Lavoro e Società.

presentazione bes e piacenz@ 2024 Provincia

È positivo invece il saldo tra laureati immigrati ed emigrati (+1,7 per mille laureati residenti). Significa che i “cervelli in fuga” sono di numero minore rispetto a quelli che si trasferiscono a Piacenza per lavorare o per attività di ricerca. Il dato – Istat, aggiornato al 2021 – è in controtendenza rispetto al passato, già nel precedente rapporto (dati 2020) il valore era negativo (-0,7). A livello nazionale il saldo è ancora negativo (-2,7), mentre a livello regionale è più alto di quello provinciale (+17,8). In totale sono undici i macroindicatori del Bes delle province 2023: salute, istruzione e formazione, lavoro, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, paesaggio, ambiente, innovazione e qualità dei servizi.

Per quanto riguarda il lavoro, è in leggero aumento il tasso di disoccupazione (da 6,1 a 6,5 percento nel 2022, secondo i dati Istat), più marcato se si guardano solo i giovani (15-34 anni): la percentuale di disoccupazione passa dal 9,8 all’11,5%. Aumenta la differenza di genere nel tasso di occupazione: le donne (dai 20 ai 64 anni) occupate nel 2022 sono state il 18,8% in meno rispetto agli uomini. Anche il gender gap pay, ovvero la differenza salariale tra lavoratori e lavoratrici, è aumentato. Su questo indicatore i dati però sono aggiornati al 2021 e mettono in evidenza come, nell’anno in questione, le lavoratrici dipendenti in provincia di Piacenza abbiano percepito 8.437,47 euro in meno rispetto ai lavoratori uomini. Nell’anno precedente la differenza era meno marcata (8.068 euro).

Sulla questione ambiente, scende di sette punti percentuali la parte di energia prodotta attraverso fonti rinnovabili. Nonostante ciò, tuttavia, il 45,1% di Piacenza – dati Terna aggiornati al 2021 – è più alto rispetto al 39,3% nazionale e al 22,7% della regione Emilia-Romagna. Sale di poco la disponibilità di verde urbano in rapporto alla popolazione, da 27,8 a 29,4 metri quadrati per abitante – dati Istat 2021 – che è più bassa sia di quella nazionale (32,5 mq per abitante) che di quella regionale (45 mq per abitante). Piacenza rimane forte sull’indicatore “qualità dei servizi“: in particolare, quelli per l’infanzia (Istat 2021) sono sempre diffusi nel piacentino presso il 91,3% delle amministrazioni comunali (contro l’88,8% in E-R e il 59,6% in Italia), e con un’incidenza nell’utilizzo da parte dei bambini da zero a due anni del 21,3% (in aumento di 2,2 punti percentuali sull’anno precedente), superiore di oltre sei punti rispetto al dato nazionale (15,2%), anche se parecchio inferiore al 30,9% emiliano-romagnolo. Resta alto il dato dell’emigrazione ospedaliera in altra regione (14,6% dei ricoveri ordinari acuti, contro il 5,1% medio regionale e il 7,8% nazionale) con ogni probabilità anche a causa della posizione geografica di Piacenza, a pochi chilometri dalle eccellenze milanesi.

È migliorata di 13,6 punti percentuali la copertura della rete fissa di accesso ultraveloce a internet presso le famiglie (dal 36,1% del 2021 al 49,7% del 2022, Istat) che però a Piacenza continua a essere più bassa rispetto alla media regionale (52,5%) e nazionale (53,7%). Sui rifiuti, Piacenza nel 2021 ha differenziato il 71,6% del totale (dati Ispra), in miglioramento dello 0,6% rispetto all’anno precedente, una quota vicina al dato emiliano-romagnolo (72,2%) e superiore a quello nazionale (64%). Va sempre bene, poi, l’indice di sovraffollamento degli istituti di pena (92,3% nel 2022, in aumento rispetto al 2021, dati Ministero della giustizia), inferiore alle medie dell’Italia (109,5%) e dell’Emilia-Romagna (112,8%), dove sono superati i limiti della capienza regolamentare; meno bene, al contrario (anche se migliora dopo le limitazioni per Covid nel 2020), l’indicatore del servizio trasporto pubblico locale nei capoluoghi, 1.958 posti-km per abitante offerti a Piacenza nel 2021, il 30% in meno della media dei capoluoghi regionali (2.807) e il 60% in meno della media dei capoluoghi italiani (4.748). Una nota: a livello regionale l’indicatore è fortemente influenzato dal numero di chilometri annui del servizio trasporto pubblico locale assegnato dalla Regione alle singole province in fase di programmazione.

Riguardo alla sicurezza (dati Istat 2021), balza all’occhio la crescita del tasso di criminalità predatoria, che si alza da 26,6 a 49 reati per centomila abitanti dal 2020 al 2021. Oltre ad essere poco aggiornato, il confronto è falsato dal drastico calo dei reati predatori (furti e rapine) nel 2020 dovuto al lockdown. Nel 2021, tuttavia, il dato piacentino è stato più alto sia di quello regionale (47,8) sia di quello nazionale (37,4). Sono aumentate nel 2021 le violenze sessuali (13,4 casi ogni centomila abitanti contro i 9,8 del 2020) ed è cresciuto anche il tasso di feriti in incidenti stradali (da 3,6 a 4,5 per mille abitanti), di poco più alto di quello regionale (4,4) e superiore alla media italiana (3,5). Tirando le somme, su 74 indicatori totali (racchiusi negli undici macroindicatori) del Bes delle province 2023 il dato piacentino è “migliore” della media nazionale in 47 casi, mentre è migliore della media regionale in 25 casi. Il dato della provincia di Piacenza è “peggiore” della media nazionale in 25 casi ed è peggiore della media regionale in 47 casi. In due caso Piacenza è nella media nazionale, in due casi nella media regionale.

Fonte: elab. Ufficio Statistica Provincia di Piacenza

UN BENESSERE NON SOLO ECONOMICO – “Credo che l’università abbia un ruolo di grande responsabilità nei confronti dei nostri giovani”,  commenta Monica Veneziani, coordinatrice del corso di laurea in Management per la sostenibilità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “Il concetto di benessere oggi non tiene conto solo dell’indicatore economico, il benessere deve essere anche ambientale e sociale. E così anche l’impresa deve performare su indicatori sociali e ambientali, oltre che economici”.

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