“Che emozione fare da direttore d’orchestra alle canzoni di mio padre”

Torna a Piacenza, nel primo concerto della rassegna Piacenza Summer Cult, Filippo Graziani vecchia conoscenza per gli amanti della buona musica nel Piacentino. Sul palco dello spazio esclusivo dell’ex Caserma Cantore, nella serata del 14 giugno proporrà in versione live gli inediti dell’album  “Ivan Graziani – Per gli amici”.

Un progetto nato trent’anni dopo l’ultima uscita discografica di Ivan Graziani, scomparso 27 anni fa, grazie ai figli Filippo e Tommy, che hanno deciso di portare in tour queste nuove canzoni, per celebrarne il talento. A dare nuova vita a queste canzoni saranno Filippo Graziani, con la sua voce e chitarra, accompagnato da  Tommy Graziani alla batteria, Massimo Marches alla chitarra, Francesco Cardelli al basso e Stefano Zambardino alle tastiere.

In vista del 14 giugno, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Filippo Graziani.

Da tempo sei impegnato nel proporre live il repertorio di tuo padre, ma in questo caso ti sei ritagliato anche un ruolo diverso. Come è stato essere il produttore di Ivan Graziani? 

“Questo album è un’eredità di mio padre, io ne sono il produttore. Lavorare da questo punto di vista è stato sicuramente più immersivo, perché non avrei mai pensato potesse accadere una cosa del genere. Ma ho avuto la possibilità di fare un po’ da direttore d’orchestra per il disco di mio papà ed è un’esperienza bella e profonda. Sicuramente è il disco di papà ma lo sento anche molto mio perché lo abbiamo riportato alla luce. È stato proprio bello lavorarci sopra. È un disco che sento più da ‘dentro’ rispetto agli altri”.

Sarà quindi possibile pubblicare anche altri album di inediti? 

“Il materiale lasciato da mio padre negli anni è stato più o meno utilizzato tutto. Le tracce che compaiono in questo album si sono presentate da sole, non ho dovuto prendere scelte difficili (rispetto a cosa utilizzare e cosa no, ndr). Le tracce erano quelle e quelle ho restaurato”.

Come mai è stato scelto come titolo dell’album “Per gli amici”?

“Prende il nome da una traccia del disco. Quando ho scelto il nome delle tracce non volevo che si usassero titoli di fantasia. Perché nel disco non c’è fantasia ci sono solo cose che ha lasciato papà. Mi piaceva lasciare tutto come era e non aggiungere cose della mia fantasia perché volevo che rimanesse tutto il lavoro di mio padre infatti così è stato. Forse la canzone “Per gli amici” è proprio quella che assomiglia di più a papà, ce lo riconosco proprio nel modo cinico e ironico di descrivere la vita. E inoltre ho scelto questo nome anche perché questo disco è uscito grazie al lavoro congiunto di tanti amici che hanno permesso tutto questo. Mi piaceva che emergesse questo aspetto dell’amicizia, a cui anche mio papà era estremamente legato”.

Durante il tuo lavoro di produzione hai trovato una canzone a cui ti senti maggiormente legato? 

“Sento mie tutte le canzoni. Forse su “Una Donna” ho dovuto lavorarci di più solo, perché era solo tastiera e voce, quindi il brano aveva bisogno di essere risistemato perché era solo proprio abbozzata. Forse è quella su cui mi sono più sbizzarrito”.

Come è nata la collaborazione con Colapesce e Dimartino? 

“E’ partita dall’etichetta Numero uno che è anche quella di Colapesce e Dimartino. Parlando con Sara Potente, che ne è la CEO, è venuta fuori l’idea di collaborare con qualcuno perché essendo l’ultimo lavoro di papà avrei voluto farlo conoscere anche da altri. Grazie a Sara sono arrivati i ragazzi che si sono innamorati di questa traccia. Nel loro disco c’è una versione alternativa mentre nel mio album c’è la canzone originale”.

Chi verrà a sentire il tuo concerto all’ex Caserma Cantore cosa dovrà aspettarsi? 
“Nel mio concerto a Piacenza ci sarà spazio per i grandi classici di papà, sicuramente ci sarà qualche sorpresa a livello musicale e sicuramente ci sarà spazio per le canzoni del disco nuovo che grazie a questa tournee entrano di diritto nel suo repertorio musicale. Forse rispetto a questo l’unica cosa che cambierà sarà il volume, ma quello è dato tutto dalla mia voce”. 

Negli ultimi anni ti sei dedicato principalmente al repertorio di Ivan Graziani, anche attraverso la produzione di Per gli amici. Non dimentichiamo però che sei anche autore: i tuoi dischi hanno ottenuto un ottimo consenso di critica. Il tuo album di esordio, Le cose belle, ha vinto la Targa Tenco. Ci sono novità in arrivo? 

“Per il mio futuro sto pensando sicuramente a qualcosa, ma preferisco fare una cosa alla volta e non sovrapporre diversi lavori. Ho bisogno di mettere a punto ancora un paio di cose per questo tour anche perché il 2025 sarebbe stato un anno importante per il mio papà: avrebbe festeggiato l’ottantesimo compleanno. Dopo mi concentrerò per fare un nuovo disco perché sì, mi è tornata la voglia. Io scrivo se ho la necessità di raccontare qualcosa, non ho il bisogno di far uscire un album all’anno. Ad ispirarmi non è stato nulla di particolare, se non il fermento che sento intorno. Non è un cambiamento di carattere politico, perchè questo è un tema che non mi interessa, ma è piuttosto un cambiamento sociale. Questo mi ha fatto venire voglia di rimettermi in gioco. Così come il ritorno della musica nella vita anche dei giovani. E poi sono diventato padre: e anche questo fattore è stato determinante per farmi tornare la voglia di fare musica”.

I biglietti del concerto del 14 giugno, organizzato da Com.unica Srl e Bewonder, sono ancora in vendita qui.

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