Ferrari, Calestani, Boselli e Filiberti rieletti, battuto lo “sfidante” quorum

C’era uno sfidante particolare per quattro candidati sindaci alle elezioni comunali: il quorum del 40%, necessario per scongiurare il rischio commissariamento laddove si presentava un unico candidato. E, oltre all’affluenza, serviva anche la maggioranza assoluta di voti validi. Alla fine ce l’hanno fatta tutti: Claudia Ferrari, Paolo Calestani, Stefano Boselli e Carlo Filiberti sono stati rieletti sindaci rispettivamente a Sarmato, Morfasso, San Pietro in Cerro e Besenzone. Claudia Ferrari, che durante la campagna elettorale si era impegnata con tutti i mezzi a sua disposizione per spiegare ai cittadini l’importanza di recarsi alle urne, ha ottenuto 1.145 voti su 1.331 votanti (100 schede nulle, 86 bianche), alle urne a Sarmato si è recato il 63,7% degli elettori. A Morfasso è andato a votare il 75,16% degli aventi diritto (584 cittadini, senza considerare i più di mille elettori residenti all’estero e iscritti all’Aire) confermando Paolo Calestani con 561 voti validi. A San Pietro in Cerro affluenza al 65,8% con 375 voti validi per Stefano Boselli e 40 schede nulle (bianche comprese). Quorum abbondantemente superato anche a Besenzone con il 66,7% di votanti e 412 voti (su 475) all’unico candidato Carlo Filiberti.

“Abbiamo riscontrato un buon dato, in termini di partecipazione al voto – afferma la sindaca di Sarmato Claudia Ferrari -: ha votato il 63,68% degli elettori di Sarmato, una percentuale inferiore a quella di cinque anni fa, ma comunque superiore alla media nazionale segno di come le amministrative siano le consultazioni elettorali più sentite. Questa è stata una campagna elettorale molto diversa, in cui forse abbiamo parlato meno del programma, organizzato meno incontri pubblici, ma abbiamo fatto un’attività più mirata, quasi porta a porta, incontrando singolarmente i cittadini, anche per spiegare che, nonostante fossi l’unica candidata, il loro voto era ugualmente necessario, perché nel caso in cui non fosse stato raggiunto il quorum del 40% il Comune sarebbe stato commissariato. Ma la partecipazione è stata, a vedere il risultato, comunque molto alta”. Competere in solitaria non è stato facile, quindi, e nemmeno appagante. “Ad averci perso, in questo caso, è comunque la comunità sarmatese”, dice Ferrari. “Nel primo mandato – aggiunge – ho fronteggiato un’opposizione molto dura, combattiva. Dover invece fare campagna elettorale senza un avversario mi ha amareggiato: evidentemente si è preferito non confrontarsi sul piano della democrazia. E questo è un peccato per il paese”.

“Devo ringraziare tutti i miei cittadini, per il sostegno che mi hanno accordato. Io dico sempre che un sindaco da solo non riesce a fare nulla – commenta Paolo Calestani, sindaco rieletto di Morfasso -. ho ricevuto telefonate di congratulazioni da parte di tutta la provincia, al di là degli schieramenti politici, ed è una bella soddisfazione”. Un risultato, sottolinea, che non era scontato. “Abbiamo affrontato la campagna elettorale con serietà, come abbiamo sempre fatto, andando casa per casa a spiegare cosa comportasse il commissariamento del Comune e di quanto il voto dei cittadini fosse più che mai importante – continua Calestani -. E il messaggio è stato capito: sono venuti fin dall’estero per esprimere il proprio voto e sostenere così Morfasso: sono venuti dall’Inghilterra, dove contiamo 600 morfassini, e dalla Francia, dove la comunità conta 200 nostri concittadini. E a loro va il mio ringraziamento”. Spicca la media molto alta dei votanti a Morfasso. “Per la prima volta siamo riusciti a far scorporare il dato dei residenti all’estero, ed avere così una media di partecipanti al voto più veritiera, che è sempre stata attorno al 70-80%. Qui in montagna sappiamo che votare è importante, soprattutto per le comunali. Si può dire che abbiamo fatto da traino alle europee”.

“Un caloroso ringraziamento alla mia popolazione per l’affluenza al voto – il commento di Stefano Boselli, sindaco di San Pietro in Cerro – e per avermi riconfermato la fiducia e aver condiviso con me l’operato di questi cinque anni. Per i prossimi cinque avanti con la stessa serietà e lo stesso impegno che abbiamo profuso finora”. Carlo Filiberti, sindaco di Besenzone, dichiara: “Abbiamo fatto la stessa politica elettorale di cinque anni fa, abbiamo aggiunto in più, nel materiale inviato alle famiglie, oltre alla presentazione del nostro programma anche una spiegazione ulteriore rispetto a cosa avrebbe comportato il commissariamento. Un aspetto poi illustrato durante un incontro pubblico con i cittadini. Non abbiamo fatto nulla di diverso, solo invitato i cittadini ad essere responsabili. E questo appello è stato capito, come dimostra la percentuale di partecipazione al voto: non sono meravigliato di questo, ma sono contento della percentuale di partecipanti al voto”. È un vantaggio o uno svantaggio competere così, a porta vuota? “Per Besenzone non è una novità: è la terza volta che c’è un unico candidato. E il sindaco uscente è stato il mio vice nell’ultimo mandato. La si può vedere in due modi: o non si trovano avversari o è il modo che i cittadini hanno di esprimere apprezzamento per l’attività amministrativa svolta. Io, da ottimista, sono propenso per la seconda”.

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