“Istruttore Cai e alpinista qualificato” Vasto cordoglio per la scomparsa di Bernini

Il dramma avvenuto sulla parete est del Monte Cervino nella mattinata del 4 giugno, con la scomparsa del 35enne alpinista Luca Bernini, ha suscitato subito un vasto cordoglio a Piacenza e ha investito in particolare il mondo degli amanti della montagna.

Tra i primi a ricordare la vittima, c’è Stefano Borotti, direttore della cooperativa sociale Unicoop di Piacenza, appassionato di arrampicate e amico del padre Sergio Bernini, presidente della cooperativa Geocart. “Conoscevo Luca – afferma con la voce commossa – era un ragazzo entusiasta della vita, un alpinista esperto e competente di fronte alle sfide della montagna. Non era certo uno sprovveduto”.

“Per noi la notizia della morte di Luca Bernini – afferma Claudio Faimali, presidente del Cai di Piacenza – è stato uno choc che ci ha travolto. Certamente per rispetto verrà annullata l’ultima uscita in programma a breve del corso di alpinismo, di cui Luca era istruttore”. “Era iscritto al Cai dal 2017 – ricorda Faimali – e ha frequentato nella nostra scuola i corsi di alpinismo, ghiaccio e cascate. Era un giovane molto promettente, dalle grandi doti fisiche e indubbie potenzialità. Nel 2022 aveva iniziato il corso per diventare istruttore che aveva concluso l’anno successivo, partecipava alle attività della nostra scuola ‘Bruno Dodi’ con grande costanza”.

Su quanto accaduto sulla parete est del Cervino, Faimali dice di non potersi esprimere. “Ho appreso dalle notizie che stava scendendo con gli sci dalla parete est quando è avvenuto l’incidente. Naturalmente il Cervino è un monte impegnativo da affrontare per tante ragioni, l’altitudine, la pendenza, ma Luca Bernini era un alpinista qualificato, non so cosa sia potuto accadere”.