Lotta alla peste suina, ok in Regione al nuovo regolamento sugli ungulati

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Bologna – L’Emilia-Romagna ha un nuovo regolamento sugli ungulati che entrerà a breve in vigore con un decreto del presidente della Regione. 
Tra le novità del provvedimento: “la semplificazione della caccia collettiva, una gestione più efficace degli ungulati sul territorio regionale e la possibilità di interventi maggiormente incisivi in situazioni di emergenza come nel caso del contrasto alla diffusione della peste suina”. Sono alcuni dei punti qualificanti del nuovo testo sul quale l’Assemblea legislativa ha dato parere favorevole di conformità. “Uno strumento che consentirà maggiore efficacia nelle azioni – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura e caccia, Alesso Mammi -, in particolare in relazione alla diffusione della peste suina che mette in forte difficolta l’intero settore degli allevamenti suinicoli, con ricadute su biosicurezza, produzione ed export. Il nuovo testo è frutto di un lungo confronto realizzato dalla Regione con enti locali, associazioni venatorie, mondo dell’agricoltura, fino alle associazioni ambientaliste e del territorio per la messa a punto di strategie per contenere l’epidemia e ridurre il numero dei cinghiali”.

Il nuovo regolamento in dettaglio – Il Regolamento sostituisce quello del 2008 e ha ottenuto il parere dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e dal Consiglio delle autonomie locali, l’organo di coordinamento tra la Regione e gli Enti locali. Gli aggiornamenti, oltre a recepire le principali indicazioni fornite nel Piano faunistico venatorio regionale, tendono anche a rendere più efficace la gestione degli ungulati, in un quadro di forte necessità di individuare misure per il contenimento della fauna selvatica con conseguenze legate all’impatto ambientale ed economico. Le principali novità consistono in una più razionale gestione dei cinghiali con la semplificazione delle modalità di caccia collettiva, interventi in situazioni di particolare criticità, per esempio diminuendo il numero di componenti delle squadre di braccata (da 40 a 30 e aumentando gli invitati da 5 a 8). Ancora, saranno introdotte in casi straordinari azioni collettive ridotte che prevedono l’autorizzazione della Regione a battute o braccate con un numero inferiore di partecipanti e cani, nel caso di particolari esigenze del territorio. Il regolamento prevede inoltre l’adeguamento alle norme nazionali, in materia di armi utilizzabili e aggiorna le modalità di intervento in controllo faunistico.

Per quanto riguarda i cervidi, principalmente capriolo e daino, saranno garantiti gli obiettivi del Piano faunistico venatorio in termini di compatibilità con l’ambiente, tutela della biodiversità e della sostenibilità dell’agricoltura, e l’adeguamento all’attuale contesto di gestione delle due specie.
Sarà garantita inoltre una gestione del cervo maggiormente in linea con la presenza della specie a livello regionale e aderente alle previsioni recentemente modificate dalla Regione Toscana, con la quale si condivide la gestione delle popolazioni animali che si trovano tra le due regioni. Le modifiche proposte consentiranno quindi alla Regione una razionalizzazione della gestione degli ungulati su scala regionale nel rispetto dei principali principi di conservazione e compatibilità con le attività agricole, ambientali ed economiche. (Olga Cavina)

CONTENIMENTO PSA, CONFAGRICOLTURA “DALLA REGIONE UN PASSO AVANTI” – “La gestione dei cinghiali è ancora lontana dall’essere sotto controllo e le aziende suinicole, che hanno animali sani, vivono una situazione surreale per il deprezzamento delle carni e le difficoltà gestionali, pur mantenendo fuori dai cancelli la peste suina africana di cui i cinghiali sono i principali portatori”. Fatta questa premessa, Confagricoltura Piacenza esprime “apprezzamento per due atti normativi della Regione, indubbiamente frutto anche delle pesanti pressioni che  l’Associazione ha esercitato attraverso costanti interlocuzioni nelle sedi competenti e negli incontri sul territorio, in cui è intervenuto più volte anche il presidente della Federazione Nazionale Suinicola di Confagricoltura, Rudy Milani e che hanno visto l’impegno costante e il coordinamento della dottoressa Giovanna Parmigiani. Gli stessi organi piacentini di Confagricoltura hanno più volte incontrato formalmente, e non, i referenti delle istituzioni, a partire dal commissario straordinario alla Psa, Vincenzo Caputo”.

“Esprimiamo apprezzamento – sottolinea Confagricoltura Piacenza – per la nota di chiarimento della dirigente dell’Area Sanità Veterinaria e Igiene degli Alimenti, dottoressa Anna Padovani, emanata relativamente alla gestione di liquami e letame prodotti da suini detenuti in Zone di restrizione II. Il documento precisa che la distribuzione palabile con ricopertura tramite aratura profonda almeno 40 cm e interramento profondo del liquame a profondità di almeno 35 cm è la metodica che garantisce il minor rischio sanitario. Tuttavia, agli allevamenti  che risultano dotati dei requisiti di biosicurezza rafforzata e  che vengono sottoposti a sorveglianza continua dei suini morti, può essere consentito lo spandimento agronomico all’interno della medesima zona di restrizione di tipo II, come disciplinato dalla specifica normativa regionale di settore (riportata nel “Regolamento regionale in materia di utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, del digestato e delle acque reflue” in vigore in Emilia-Romagna). Di fatto – sintetizza Confagricoltura Piacenza – per gli allevamenti in biosicurezza rafforzata si torna alle consuete procedure”.

“Altra apprezzabile apertura – evidenzia l’associazione – viene dal nuovo regolamento regionale sugli ungulati con la possibilità di interventi più incisivi per ridurre il numero dei cinghiali.  Il nuovo regolamento entrerà a breve in vigore con un decreto del presidente della Regione. Tra le novità che dovrebbe portare il provvedimento: la semplificazione della caccia collettiva, tanto auspicata da Confagricoltura Piacenza. Per esempio il numero di componenti delle squadre di braccata passa da 40 a 30 e aumentano gli invitati da 5 a 8. Ancora, saranno introdotte in casi straordinari azioni collettive ridotte che prevedono l’autorizzazione della Regione a battute o braccate con un numero inferiore di partecipanti e cani, nel caso di particolari esigenze del territorio”. “Auspichiamo – conclude l’associazione degli imprenditori agricoli – che le modifiche proposte consentano da subito e concretamente un supporto alle azioni di depopolamento dei cinghiali. In tutta la vicenda non saremo mai pienamente soddisfatti fino a quando non sarà liberalizzato il controllo notturno dei bioregolatori arrivando, senza se e senza ma, all’eradicazione totale nei distretti suinicoli come indicato dal Commissario”.

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