Piacenza capitale del culto di San Colombano, “pioniere” dell’Europa

La Cattedrale di Piacenza ospita la venticinquesima edizione del Columban’s Day, il Meeting internazionale delle Comunità colombaniane che per la prima volta si svolge nella nostra città. Nel pomeriggio di domenica 23 giugno la messa celebrata dal vescovo monsignor Adriano Cevolotto in Cattedrale durante la quale è stata data lettura dal vicario generale don Giuseppe Basini della lettera inviata da Papa Francesco.

Messa San Colombano Cattedrale vescovi

Insieme al vescovo Adriano hanno concelebrato la messa solenne in Duomo altri quindici vescovi: mons. Gianni Ambrosio, vescovo emerito di Piacenza-Bobbio, mons. Maurizio Malvestiti, vescovo di Lodi, mons. Giuseppe Merisi, vescovo emerito di Lodi, mons. Guido Gallese, vescovo di Alessandria, mons. Salvatore Ligorio, vescovo emerito di Potenza, mons. Luigi Ernesto Palletti, vescovo di La Spezia-Sarzana-Brugnato, mons. Domenico Beneventi, vescovo di San Marino-Montefeltro, mons. Andrea Turazzi, vescovo emerito di San Marino-Montefeltro, mons. Piero Marini, arcivescovo, presidente emerito del Pontificio Comitato per i congressi eucaristici internazionali, mons. Anselmo Guido Pecorari, arcivescovo, già nunzio apostolico in Uruguay e poi in Bulgaria Macedonia, mons. Noel Treanor, nunzio apostolico presso l’Unione Europea, mons. Michael Duignan, vescovo di Clonfert and Galway and Kilmacduagh (Irlanda), mons. Paul O’Connell, vescovo di Ardagh and Clonmacnoise (Irlanda), mons. Denis Nulty, vescovo di Kildare and Leighlin (Irlanda), mons. John McAreavey, vescovo emerito di Dromore (Irlanda). Ad essi si aggiunge Stefano Zanolini, abate di Chiaravalle milanese e abate preside della Congregazione di san Bernardo in Italia. Inoltre, hanno concelebrato Fr. Paul Finnerty, rettore del Pontificio Collegio Irlandese a Roma, e Fr. Robert McCulloch, già procuratore generale dei Missionari di san Colombano. Sull’altare anche diversi sacerdoti e religiosi della diocesi di Piacenza-Bobbio.

Columbans' day in Cattedrale

Nella sua omelia Cevolotto ha ricordato la vita di Colombano che sentì rivolto anche a sé l’imperativo del Signore: “vattene…verso la terra che ti indicherò” (Gen 12,1). Per questo si mette in cammino. È disposto a lasciare ciò che è noto e rassicurante solo chi custodisce la promessa che c’è una terra abitabile verso cui andare. Non è la terra ereditata, è un cielo e una terra nuova. Pellegrinaggio e speranza sono per Colombano un binomio inscindibile. Chi spera diventa pellegrino; è pellegrino chi ha una ragione per cui lasciare terra, casa, parentela. La speranza ha un nome: Gesù Cristo”. “Come dice il papa, l’attualità della testimonianza e del messaggio di S. Colombano – ha proseguito il vescovo – sta nel bisogno della “linfa evangelica” per continuare a bonificare con la terra anche i nostri cuori e i nostri pensieri, “contribuendo a costruire l’Europa dei popoli, unita nella convivialità delle differenze e aperta all’incontro e al dialogo con le altre civiltà del mondo”.

Columbans' day in Cattedrale

“È necessario in questo momento esprimere un grato apprezzamento – ha rimarcato  – all’Associazione Amici di S. Colombano che hanno avuto l’intuizione e la determinazione di avviare questo appuntamento. Anche loro hanno iniziato un cammino segnato più da incertezza e sana incoscienza che da chiarezza del percorso da intraprendere. Grazie perché oggi possiamo dire che anche questo meeting sta favorendo lo sviluppo in larghezza e in profondità della scoperta e valorizzazione della tradizione colombaniana. Si è fatta più chiara la storia e la geografia di questa presenza in Europa. Questo venticinquesimo appuntamento abbiamo voluto celebrarlo in questa Cattedrale per raccogliere idealmente le otto piccole comunità le cui chiese sono dedicate al nostro santo monaco. Spesso testimonianza di celle monastiche che favorirono la diffusione dell’opera di Colombano e dei suoi monaci nell’intero vasto territorio della nostra diocesi”. Le otto chiese dedicate a san Colombano nella diocesi di Piacenza-Bobbio sono a Bobbio (concattedrale), Lusurasco (Alseno), Muradello (Pontenure), Ottone Soprano (Ottone), Vicobarone (Ziano), Vesimo (Zerba), Vernasca e Monteforte (Varzi, nel pavese). Al termine dell’omelia il vescovo Cevolotto ha reso omaggio alla reliquia di San Colombano. Il prossimo Columban’s Day sarà celebrato domenica 13 luglio 2025 a Carlow, in Irlanda, nella contea dove, secondo la tradizione, san Colombano nacque e dove partì per la sua peregrinazione per l’Europa. Lo ha annunciato a Piacenza monsignor Denis Nulty, vescovo di Kildare and Leighlin.

messa San Colombano Cattedrale

Presenti alcuni missionari di San Colombano da Navan in Irlanda, l’ambasciatrice d’Irlanda presso la Santa Sede, Frances Collins, il Console onorario d’Irlanda Antonietta Marsaglia. Oltre ai sindaci delle comunità colombaniane, sono stati invitati i sindaci dei Comuni sul cammino di San Colombano del territorio piacentino. Sono previsti gli interventi di gruppi da Friedrisìchshafen in Germania, dall’Irlanda, da Luxeuil e St. Coulomb in Francia. Molto numerosa, come sempre avvenuto nelle precedenti edizioni, la rappresentanza dei pellegrini Italiani. Arriveranno gruppi da San Colombano al Lambro (Lodi), dalla Valtellina, dalla Liguria (San Colombano Certenoli), da Riva di Suzzara (Mantova), dall’Oltrepò Pavese (Santa Giuletta e Canevino), dalla diocesi di Treviso (Breda di Piave), dalla parrocchia di Fogliano di Reggio Emilia, dalla Toscana (Capannori e Terrinca) e dal Piemonte (Monchiero e Biandrate) Alla Cena del Pellegrino di domenica sera al Seminario Vescovile hanno aderito oltre 400 persone.

Columbans' day in Cattedrale

Il messaggio di Papa Francesco

Cari fratelli e sorelle!
Rivolgo il mio saluto a tutti voi, riuniti a Piacenza per partecipare al XXV Meeting internazionale delle comunità colombaniane, Columban’s Day 2024, in particolare al Vescovo di Piacenza-Bobbio, mons. Adriano Cevolotto, agli altri Vescovi e alle Autorità civili. Il fatto che da venticinque anni si rinnovi tale appuntamento nel nome del grande Abate irlandese, tessendo una rete di amicizia spirituale e culturale in quella parte dell’Europa dove egli e i suoi compagni lasciarono l’impronta della loro benefica presenza, è un segno di cui rallegrarsi. Non si tratta infatti di mera commemorazione storica, né tanto meno folcloristica: si tratta piuttosto dell’impegno di promuovere la conoscenza di San Colombano e della sua eredità come ricchezza per l’oggi, in ambito sia ecclesiale sia civile.

Questo potrebbe a prima vista apparire velleitario, tanta è la differenza tra l’Europa attuale e quella dei secoli VI e VII, e così lontano dal nostro è il modello di vita proposto dal santo Abate e dai suoi compagni. Eppure, proprio questo contrasto, questa diversità fanno sì che la testimonianza e il messaggio di San Colombano risultino particolarmente interessanti, addirittura attraenti per noi che viviamo immersi in un materialismo pratico e spesso in una sorta di neo-paganesimo. In effetti, i monaci irlandesi di quell’epoca si facevano pellegrini e missionari nel continente per rievangelizzare vasti territori dove la prima fioritura cristiana rischiava di andare perduta: il lavoro di bonifica e di coltivazione che compivano sui terreni, lo facevano anche nel campo dello spirito, della mentalità e dei costumi. E così la testimonianza dei monaci colombaniani, come altrove quella dei benedettini, contribuì in maniera decisiva a preservare e rinnovare la civiltà europea. Anche oggi abbiamo bisogno di questa “linfa” evangelica, perché le comunità ecclesiali e civili del continente non perdano la loro identità, non si sciolgano in una globalizzazione omologante, in balia dei poteri dominanti, ma possano esprimere la loro fede e la loro cultura con fedeltà creativa alle loro tradizioni, contribuendo a costruire l’Europa dei popoli, unita nella convivialità delle differenze e aperta all’incontro e al dialogo con le altre civiltà del mondo.

Vi ringrazio, pertanto, cari fratelli e sorelle, per la vostra partecipazione a questa iniziativa; ringrazio in particolare quanti tra voi si impegnano a portarla avanti attingendo all’ispirazione evangelica e in rispettosa collaborazione con le autorità civili. Su tutti voi e sulle vostre comunità invoco la protezione di San Colombano, di cuore vi benedico e vi chiedo per favore di pregare per me.

messa San Colombano Cattedrale

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.