“Agente aggredito da un detenuto, alle Novate situazione preoccupante”

“Non ha la fine la scia di violenza che caratterizza ormai da molto tempo il mondo delle carceri, a farne le spese ancora una volta sono gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria”. Così il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria USPP, che denuncia l’episodio avvenuto ieri sera (30 luglio) all’interno del carcere di Piacenza, dove “una persona reclusa, di enorme stazza fisica, ha messo seriamente in pericolo la vita di un sovrintendente, che per puro caso è riuscito a divincolarsi e ad evitare il peggio”. “Il personale – ricostruisce quanto avvenuto il sindacato – è intervenuto a seguito di un gesto autolesionistico di due detenuti. Mentre si provvedeva ad accompagnare il primo detenuto in infermeria, l’altro si è scagliato da dietro contro il sovrintendente afferrandolo per il collo e cercando di strangolarlo. Il sovrintendente è riuscito a svincolarsi, ma il detenuto, non contento, ha preso uno sgabello di legno e lo ha lanciato contro di lui e il personale intervenuto, colpendo il sovrintendente alla schiena. Attimi di vera follia che danno un quadro molto preoccupante della situazione all’interno del carcere. Definiamo vile l’aggressione ad un agente, solamente grazie al tempestivo degli altri colleghi si è evitato il peggio”.

“Quello di Piacenza – proseguono – è davvero un carcere dimenticato dalle istituzioni regionali e nazionali: ultimamente sono arrivati in meno di un mese ben 50 detenuti anche da fuori regione (Lazio, Campania, Puglia, Lombardia), un vero record che non si era mai visto prima. Siamo prossimi alla soglia di capienza di 500 detenuti: la maggior parte di questi detenuti sono stati trasferiti per ordine e sicurezza da altri istituti. Far confluire un numero cosi elevato di detenuti, soprattutto nel periodo estivo e con un piano ferie in atto, è veramente scellerato – afferma il sindacato -. I turni sono massacranti, abbiamo chiesto di rafforzare il turno pomeridiano, dove vi sono più eventi critici, ma niente. La situazione è critica, ogni giorno è un calvario e a pagare sono gli agenti in prima linea, non potendo soddisfare tutte le criticità”.

“La situazione delle carceri si è notevolmente aggravata. Basterebbe avere l’onestà di esaminare i dati sugli eventi critici accaduti nelle  carceri: 9.800 circa atti di autolesionismo, 1.200 tentati suicidi, 7.400 colluttazioni, sono sintomo di una situazione allarmante per la quale servono provvedimenti di tutela per gli Agenti e di sicurezza per le strutture carcerarie e certo non leggi che allarghino le maglie della sicurezza penitenziaria”.  “La Direzione dal canto suo – conclude la nota del Sindacato USPP – si faccia portavoce col Provveditore Regionale e con il DAP sul continuo invio di detenuti presso il carcere delle Novate, dove la situazione è diventata preoccupante”.