Autonomia, primo ok in Regione (tra le polemiche) al referendum abrogativo

Parere favorevole delle commissioni Statuto e Bilancio dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna alla richiesta di indizione del referendum per abrogare (in toto o solo parzialmente) la legge sulla cosiddetta “autonomia differenziata”. La proposta, che nei prossimi giorni sarà sottoposta al vaglio dell’Assemblea legislativa, è a prima firma di Marcella Zappaterra (Pd) ed è sottoscritta da Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa), Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini Presidente), Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle), Giulia Pigoni (Italia Viva) e Silvia Zamboni (Europa Verde).

Il voto è arrivato dopo un lungo scontro tra maggioranza e opposizione, che ha visto il centrodestra mettere in dubbio la legittimità stessa della convocazione delle commissioni, abbandonando la seduta e, dopo tre ore di dibattito, non partecipando al voto. Nulla da eccepire al contrario per il centrosinistra, che ha ritenuto le commissioni legittimamente convocate e ha proceduto al voto. Stefano Bargi (Lega), Marta Evangelisti (Fdi), Michele Facci (Gruppo Indipendente), Maura Catellani (Lega) e Simone Pelloni (Rete civica) hanno rimarcato il fatto che l’argomento all’ordine del giorno non fosse caratterizzato da urgenza e indifferibilità, ma fosse legato solamente alle annunciate dimissioni del presidente della Regione Stefano Bonaccini, eletto all’Europarlamento. “L’urgenza deve essere oggettiva e non astratta”, ha affermato Facci. “Non siamo qui a esaudire i desiderata del presidente Bonaccini. Rileviamo una lesione del regolamento e chiediamo che si dia lettura del testo che motiva l’urgenza di questa convocazione”, ha sottolineato Evangelisti. “Questa commissione non doveva essere convocata e serve rispetto istituzionale per le richieste dei consiglieri di opposizione”, ha aggiunto Valentina Castaldini (Fi). “L’urgenza non può diventare la scadenza del mandato a causa delle dimissioni del presidente”, ha concluso Bargi, invitando a sospendere la commissione chiedendo la convocazione della Giunta per il regolamento.

Matteo Rancan (Lega) ha evidenziato come fra i firmatari della richiesta vi sia la presidente della commissione Statuto Silvia Piccinini (M5 Stelle), invitandola a non presiedere la commissione. Poi l’affondo: “Il presidente Bonaccini – ha affermato Rancan – ha messo tutti nei guai andando a Bruxelles, ma non può esistere che il Pd stravolga le regole per risolvere i propri problemi politici”. Marcella Zappaterra (Pd) è stata netta: “Non vedo motivi per non procedere come stabilito, e la presidente Piccinini ha confermato di aver agito nel rispetto delle norme”. I consiglieri di centrodestra hanno insistito nel chiedere la convocazione della giunta per il regolamento per fare luce sull’applicazione delle regole. Richiesta negata dalla Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti che ha spiegato: “Il regolamento è stato applicato come di consueto ed è prassi consolidata che le commissioni accettino l’urgenza. Non spetta alla giunta per il regolamento esprimersi sulla sospensione della commissione odierna”. Parole alla luce delle quali le opposizioni hanno replicato: “La presidente Petitti si assumerà la responsabilità di non aver convocato la giunta per il regolamento – ha affermato il leghista Bargi -. Quando un partito piega le istituzioni al proprio servizio il tema non è più il referendum”. Sulla stessa linea i consiglieri Facci e Simone Pelloni (Rete Civica). “Siamo sorpresi dalla decisione della presidente Petitti”, ha affermato Marta Evangelisti.

Alla fine si è passati alla discussione nel merito. Stefano Caliandro (Pd) ha ribadito che “la Regione Emilia-Romagna è stata ignorata nel corso del dibattito sull’autonomia e oggi con questa richiesta di referendum si cerca di intervenire prima che la legge produca i suoi effetti negativi. Le Regioni hanno sostenuto le iniziative volte al riconoscimento di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia a condizione del pieno rispetto dei principi di uguaglianza e solidarietà, senza pregiudizio al principio di coesione nazionale, ma i successivi sviluppi del disegno di legge in questione sono stati tuttavia in contraddizione con l’affermazione di questi principi, tanto che, in sede di espressione del parere delle Regioni nella Conferenza unificata del 2 marzo 2023 la Regione Emilia-Romagna, insieme alle Regioni Campania, Puglia e Toscana, ha espresso voto contrario”. (Luca Molinari e Brigida Miranda)

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