“Bosch si trasferisce da Castello, 140 a rischio” Il presidio a Milano

Presidio a Milano per i dipendenti piacentini di Bosch Spa dichiarati in “esubero”. Nella mattinata di oggi, venerdì 5 luglio, i lavoratori della sede di Castel San Giovanni stanno protestando davanti alla sede milanese della società, in via Marcantonio Colonna, per “sensibilizzare l’opinione pubblica sull’esubero delle maestranze dichiarato nel territorio piacentino, dove non si vede futuro per centinaia di lavoratori della logistica”. È di qualche settimana fa la notizia della chiusura dell’appalto affidato dalla multinazionale alla cooperativa Geodis e del conseguente trasferimento della sede da Castel San Giovanni (Piacenza) a Lacchiarella (Milano) nel mese di agosto. I sindacati avevano espresso “fortissima preoccupazione” affermando che “138 lavoratori addetti al magazzino rischiano il posto”.

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Nel nuovo polo milanese, la Bosch – dicono i sindacati – “intende affidarsi alla leader mondiale della logistica Dhl”. Immediata è stata la risposta dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Si Cobas e dei lavoratori, che sono entrati in sciopero, ma “le uniche concessioni ottenute sono state la dilazione di un mese della chiusura (inizialmente la multinazionale voleva andarsene già a luglio) e l’impegno a trovare possibili soluzioni per la perdita dei posti di lavoro”. “Faremo tutto il possibile – affermano Filt Cgil e Fit Cisl – cercando di utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione, per salvaguardare i posti di lavoro. L’unica nota non negativa è che la Bosch ha preso coscienza del fatto che deve rendersi parte attiva nella risoluzione del problema”. Per ora – dicono i sindacati – “solo circa una trentina di addetti potrebbe essere ricollocata dal Consorzio Cal (cui fa capo la Cooperativa Leo), mentre per tutti gli altri ci sarebbe il licenziamento. Il prossimo incontro sulla vertenza dovrebbe svolgersi ai primi di luglio”.

LA NOTA STAMPA DEI SINDACATI – “Si sposta a Milano di fronte alla sede principale della multinazionale Bosch la lotta per scongiurare la chiusura del sito che, a Castel San Giovanni, ne gestisce la logistica. Ed è notizia di giovedì sera la richiesta di mobilità per tutti i 140 lavoratori. I lavoratori in servizio nella logistica di Bosch nel piacentino in presidio a Milano, in via Marcantonio Colonna 35, davanti alla sede dell’azienda tedesca il 5 luglio. Bosch, presente da molto tempo a Castel San Giovanni, dopo 14 anni non ha rinnovato il rapporto con l’operatore della logistica Geodis, che a propria volta ha appaltato la movimentazione delle merci della multinazionale alla Cooperativa Leo, gestita dal Consorzio Cal. Nel nuovo polo milanese la Bosch intende affidarsi alla leader mondiale della logistica Dhl”.

La mobilitazione davanti alla Bosch

“Siamo reduci da un incontro estremamente negativo giovedì notte con i datori di lavoro interessati, i cui esiti ci hanno costretto qui per far sentire la nostra voce – hanno spiegano Filt Cgil, Fit Cisl e Sicobas in una nota stampa -, siamo passati da una situazione già inaccettabile con 30 ricollocazioni su 140 lavoratori interessati, alla ferale notizia che da lunedì sarà avanzata richiesta di mobilità per tutti”. Sindacati e lavoratori lamentano l’assenza di risposte anche in capo a BOSCH e DHL, che sarebbe il player che assorbirebbe la logistica di Bosch. Della questione è stata interessata anche la prefettura di Piacenza che chiedeva senso di responsabilità a tutti i presenti. “Appello caduto nel vuoto – denunciano sindacati e lavoratori -. Siamo di fronte a un comportamento scandaloso. Pretendiamo la ricollocazione di tutti i lavoratori. Ognuno deve fare la propria parte”. La protesta, intanto, non si placa. Il polo piacentino della provincia di Piacenza ha già subito a maggio l’abbandono di Leroy Merlin (trasferitosi nel mantovano), mentre nei primi mesi dell’anno era riuscito a trattenere, grazie alla trattativa con i sindacati, quello annunciato di Prenatal.

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